martedì 6 settembre 2016

13/08 Siem Reap - Phnom Kulen e Banteay Srey

Ci si incontra come al solito alle 8.30, dopo aver tentato inutilmente di fare colazione con quello che avremmo voluto, eh si perchè anche quella mattina, pur avendo spiegato che il mio piatto di frutta andava bene misto, mi ritrovo coperta di banane!! Non so, sono un pò storditi...il giorno prima ti assillano tirandoti indietro la sieda, mettendoti il tovagliolo sulle gambe, il giorno dopo chiedi di averlo almeno in tavola il tovagliolo e pare che tu stia chiedendo la luna!!
La nostra vacanza però pare non debba complicarsi, la macchina fotografica di Silvia ha deciso, dopo una notte di meditazione, di essere domata e risponde di nuovo ai comandi della sua padrona.
Ma ecco la novità del giorno : Macchia, il coniglio di Silvia, è stato accidentalmente chiuso da Matteo nel divano letto, per cui andrà portato di urgenza dal veterinario.
Quindi iniziamo la giornata con una gran preoccupazione per la sorte del povero Macchia.
Il nostro viaggio inzia con una lotta all'ultima zanzara, si perchè il van ogni mattina ne ospita almeno 4, sono davvero piccole e quindi difficili da uccidere.
Dopo almeno 1 ora di viaggio arriviamo alla biglietteria(20 dollari di ingresso) da cui parte la strada che si inerpica nella giungla fino a raggiungere un pianale da cui si accede al fiume dove si vedono i linga, praticamente le rocce che costituiscono il letto dl fiume sono state lavorate per formare diversi simboli.

L'attrattiva principale della collina sacra è il tempio con il Buddha disteso, scolpito in un masso, dopo aver fatto cinque passi mi accorgo di non avere più il cellulare, ok sarà sul van, dai la sfiga di oggi c'è già stata!!









 La collina è alta 487 metri, dalla sommità ha origine il fiume che rifornisce di acqua il complesso di Angkor.
Finita la visita del tempio ci avviamo alle cascate, siccome è sabato il posto è pieno di Cambogiani che vengono qui a rinfrescarsi, fanno pic-nic e grigliate, si insomma un pò come per noi il Ticino!!
Percorriamo una strada sterrata dove, manco a dirlo, c'è la solita bancarella che vende qualcosa, questa volta sono banane fritte che Alex ci compra.
Detto molto chiaramente, guardando la bancarella, vi assicuro che noi non avremmo mai comprato nulla da mangiare li, ma davanti al fatto compiuto, ci siamo mangiati la banana e devo dire che era molto buona, poi il normix non è servito per cui..

...e anche qui toccava stare attenti e schivare macchine e motorini, su questa strada che da noi sarebbe usata solo dalle mucche!!
Eccoci alla cascata più piccola



Dovete sapere che quando abbiamo concordato con Alex il tour, ci aveva proposto anche un trekking di 3km al Kbal Spean, una parte di questa collina, sinceramente avevamo declinato l'offerta, spiegandoli che non eravamo più giovincelli, ma soprattutto adatti ad un trekking, menischi, rotule inclinate, tendini lesionati, insomma non faceva proprio per noi.
Alla luce di quello che ci è toccato fare per raggiungere le cascate più alte ci siamo chiesti se avessimo fatto trekking cosa ci sarebbe toccato fare, ma soprattutto ne saremmo usciti vivi? Il dubbio che ci abbia portato a fare trekking a tradimento ci ha sfiorato ma siccome non ci siamo neanche avvicinati al Kbal Spean abbiamo dovuto arrenderci all'evidenza, semplicemente non abbiamo più il fisico!!




 Per pranzo gli uomini fanno il cambio maglietta ( anche perchè sarebbero stati impresentabili) direi che questa idea del cambio non è male.
Nel pomeriggio si va al Banteay Srey "la cittadella delle donne" a cui si accede con il pass di Angkor Wat, fatto quella mattina, e qui apro una parentesi.
Sulla strada per arrivare alla biglietteria vediamo un enorme hotel in costruzione, Alex ci spiega che il proprietario del futuro hotel da 500 stanze,  è lo stesso della biglietteria di Angkor, e fin qui nulla di male, se non fosse che non è proprietario della sola bilgietteria ma gli è stato dato in concessione il complesso di Angkor per 99 anni dal famoso primo ministro, si lo stesso che è in carica da 35 anni e non ha alcuna intenzione di mollare, che sicuramente non lo ha fatto senza un tornaconto.
Ricapitolando il sito è patrimonio dell'umanità e in quanto tale è mantenuto dall'Unesco, quindi il signorino paga solo per la sorveglianza e tutto il resto se lo intasca, stiamo parlando di 5.000.000 di visitatori all'anno che pagano 40 dollari per 3 giorni di visita!!
Ma ai Cambogiani cosa arriva dallo sfruttamento turistico del loro più grande tesoro? Assolutamente nulla!! E' una cosa a dir poco vergognosa!!
Ritornando alla nostra giornata, ci ritroviamo alle 14 sotto il sole cocente, gli uomini hanno di nuovo fatto il cambio, ma nonostante sul retro Marco abbia creato un armadio e sistemato le magliette sotto l'aria condizionata, nel tempo di un pranzo non si sono certo asciugate bene!!
Il tempio è dedicato al dio indù Shiva, costruito in arenaria rosa ed è ricco di decorazioni, è stato restaurato dai francesi.








All'uscita ci concediamo un buon caffè.
Prima di rientrare facciamo una fermata dove producono lo zucchero di palma.
Con il frutto femmina ci fanno i dolci, dal frutto maschio ricavano lo zucchero che poi viene lavorato per fare anche le caramelle, che ovviamente abbiamo comprato.



il frutto femmina è quello tondo, l'altro che sembra un ramo è il maschio
Tornati in hotel ci facciamo il solito giretto in piscina e veniamo rassicurati, Macchia sta bene, ha la zampa tagliata, ma nulla di grave.
La sera un giretto in Pub Street, mangiamo italiano e andiamo al Night Market dall'altra parte del fiume, il ponte è l'unico posto un pò arieggiato che troviamo, qui sotto illuminato la sera.
La nostra giornata si è conlusa, si lo so la sfiga oggi sembrerebbe essere stata abbastanza clemente, ma non ditelo a Carola che dall'Australia era in pena per il suo coniglio, inoltre non vi preoccupate, dopo questi due giorni relativamente tranquilli, domani si ricomincia alla grande!!!

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