venerdì 2 settembre 2016

11/08/2016 Partenza per Siem Reap

E' arrivata la mattina del 11 agosto e...c'è il sole!!! No scherzavo, piove, anzi diluvia!!! Ma una pioggia così non l'abbiamo mai vista.
Andiamo a colazione con indosso il costume, noi siamo ottimiste no?
Dopo la colazione il nostro ottimismo cade, viene brutalmente calpestato e dopo un'altra mezz'ora è totalmente sparito.
Il monsone oggi sta dando proprio il suo meglio, la pioggia non accenna a fermarsi, come invece è successo gli altri giorni.
Ci troviamo fuori dalle nostre stanze davanti alla piscina e vedo Silvia davvero depressa "Il mio ottimismo non c'è più, non si può essere ottimisti anche oggi!" Vado ad abbracciarla "Si invece, pensa che stiamo per partire, mica ci tocca questo tempo tutto il giorno no?".
Intanto ognuno di noi va in stanza a chiudere le valige e io mi ritrovo ad ingaggiare una lotta senza confine con le formiche.
La nostra storia è iniziata un tre giorni prima quando mi sono accorta che sulla scrivania, dove tenevo la borsa, era pieno di formiche, scoperta la causa, ossia delle banane fritte acquistate da me e Silvia, e dopo averle riposte in frigo il problema sembrava risolto.
La sera precedente però infilo le mani nella borsa e le tiro fuori tutte appicicose, insomma non so come cavolo sia accaduto ma una caramella, ed è qui lo strano, una sola, mi si è completamente sciolta e spantegata, rovescio la borsa, la pulisco con le salviettine e considero chiusa la questione, invece stiamo per lasciare la stanza e mi ritrovo con la borsa conquistata da una colonia di formiche!!
Risvuoto la borsa ma non c'è prorpio nulla che possa aver attirato le formiche se non un morboso attaccamento senza motivo alla mia borsa, che l'abbiano presa per un formicaio? O forse sono io la preda?
 Per cui mentre siamo nella hall ad aspettare il taxi io passo il tempo a catturare formiche che si ostinano ad infilarsi in ogni fessura che trovano, sono piccolissime e le sento che mi camminano addosso!!
Avevamo prenotato il taxi per le 14 contando di andare dalla nostra amica a mangiare ma a questo punto decidiamo di anticiparlo alle 12.30 e andare in aereoporto a mangiare.
Grosso errore, ma lo vedremo dopo.
Come al solito specifichiamo che ci serve un taxi grosso perchè siamo in 4 con 4 valigie, ma arriva un taxi dove per starci, tocca fare i salti mortali, il tutto sotto il diluvio ovviamente.
Le strade sono un disastro, alberi caduti, fiumi che attreversano la carreggiata, mucche allo sbando.
Tutte e due le foto fanno un pò schifo, però le ho fatte da dentro il taxi e più di così...


Vedere tutto questo disastro e tutta quell'acqua ci inquieta un pò, quando però arriviamo all'aereoporto, allora si,  che ci sembra di essere appena stati catapultati in un film horror.


Il taxi riesce miracolosamente a lasciarci in un punto in cui riusciamo ad entrare senza inzupparci, ma dentro non è meglio.
L'aereoporto è davvero un buco, ci sono solo due banchi per fare il check-in, sul pannello vediamo già che due voli su quattro sono stati cancellati, il nostro pare ci sia, ma manca talmente tanto che...come a volerci dar ragione si avvicina un tipo dicendoci di fare tranquillamente il check-in e molto gentilmente ci informa che sicuramente partiremo in ritardo ma in realtà non ha idea se riusciremo a partire!!
Silvia mi guarda affranta mentre io cerco di realizzare dove potremmo metterci per passare la notte lì, a questo punto per sicurezza tiriamo fuori dalle valige almeno i golf, qui si muore di freddo!!
In realtà, oltre al problema se partiamo o no, abbiamo il problema pranzo, non vediamo alcun posto dove poter mangiare. Gionny chiede e il solito tipo gli dice che passati i controlli c'è un posto dove mangiare.
E va bene, passiamo i controlli allora, devo dire che siamo un restii a mollare le nostre valige, abbiamo il timore che non arrivino, insomma abbiamo avuto problemi con la Thai, che speranze possiamo mai avere con la Cambogia airlines? In ogni caso ci siamo preparati il nostro sacchetto di emergenza, non si sa mai.
Questa è la sala d'imbarco...d'attesa...da pranzo.
Allora sul fondo il controllo dove ci hanno fatto buttare tutte le nostre belle bottigliette d'acqua sigillate, a sinistra il portentoso posto dove mangiare, 2 panini, la scelta era tra baguette con prosciutto e formaggio e toast con prosciutto e formaggio, e 2 bevande 17 dollari!!!
 Questa parte davanti al bar è costituita dai 2 gate
Il volo doveva partire alle 16.24, spostato poi alle 18.30 e rispostato alle 19.10
La noia ci invade

 e nell'attesa scriviamo agli amici a casa per aggiornarli sulla situazione, c'è chi si offre di mandarci la sua  barca dalla Croazia, chi ci dice che forse sarebbe meglio un idrovolante, l'altro che si offre di controllare la situazione dove dovremmo atterrare, o meglio, secondo lui, ammarare. Flavio che asserisce la Cambogia senza pioggia non è Cambogia, non abbiamo visto la saga di Rambo?
Ma si tanto ormai ce la ridiamo!! Una sfiga al giorno...eh non so...toglie la gioia di torno??
Chiaramente ci chiedono di scrivere appena arriviamo, probabilmente un pò si sono preoccupati.
Ritornando alla realtà, il ritardo è dovuto all'ulluvione ma anche al fatto che è dalla mattina che il servizio lo fa solo un aereo, praticamente lo stesso ATR che è partito alle 12.30 per il Vietnam è quello che è ritornato e ripartito alle 16.30 e che poi è ritornato per portare noi a Siem Reap alle 19.30, quasi un servizio bus.
Ad un certo punto vedo delle persone con in mano una sorta di buono che consegnano al bar, vuoi vedere che siccome sono in ritardo cosmico hanno distrubuito dei buoni?  Li vogliamo anche noi!!
Andiamo ad informarci e dopo un'incomprensione inziale in cui hanno capito che non volevamo più volare, ci danno questo benedetto buono che spendiamo subito per consolarci prendendo la cioccolata calda (indegna di essere chiamata così, era acqua con cacao) e una brioches.
Alle 19.30, ormai stremati, partiamo, a questo punto speriamo solo di arrivare a destinazione, visto anche il tipo di aereo con cui voliamo.
Come al solito, perchè davvero succede sempre, siamo sulle ali, ma chissene, tanto in questo caso le eliche sono sopra il finestrino!! Peccato che l'unica volta che siamo sulle ali, ma potremmo comunque vedere fuori, ovviamente è completamene buio, e tacchete che quel pizzico in più di sfiga non guasta mai!!
Atterriamo finalmente a Siem Reap e dopo aver recuperato i bagagli, (si sono arrivati!!) fuori ad attenderci troviamo Alex con il cartello con il mio nome.
Carichiamo tutto sul Van e nel tragitto verso l'hotel Alex inizia a spiegarci un pò di cose. Intanto ci conferma che la nostra sistemazione è in pieno centro città, che Siem Reap è la città più turistica della Cambogia e già nel tragitto realizziamo anche noi che è diversa da quello che abbiamo visto fino ad ora, sembra un pò meno caotica e sicuramente molto più turistica.
Ci spiega che la loro è una democrazia un pò particolare, hanno un re che è giusto un figurante ed un primo ministro in carica da 35 anni che ha già informato che se non dovesse venire eletto alle prossime elezioni, no problem, fa un colpo di stato e risolve tutti i suoi problemi.
Si esatto quello stesso primo ministro che a Phnom Pehn ha praticamente fermato un città per passare con la sua scorta di sole 20 macchine!!!
Alex sembra molto competente e parla bene l'italiano, il nostro ottimismo si nutre di tutto ciò e inizia timidamente a farsi strada.
Arrivati in hotel però, gli sferriamo un colpo a tradimento e per poco non lo disintegriamo.
Il Popular Boutique hotel è in una stradina laterale, molto vicino alla Pub street ed al Night Market, l'entrata però è un buco, è quasi nascosta.
La hall in compenso è carina, il problema inizia quando, dopo averci dato le chiavi delle camere, il tipo che ci accompagna ci indica le scale, eh già...niente ascensore.
Dopo aver fatto 4 piani con valige al seguito, e tengo a precisare che le prime due rampe avevano gli scalini davvero altini, ci aprono le porte delle camere, la prima la prendono loro, noi proseguiamo verso la seconda.
 Le camere sono molto piccole, il bagno ha il minimo indispensabile, un lavandino, un water e la doccia aperta attaccata al water ( quindi lago assicurato), neanche un posto dove appoggiare un pettine, non c'è uno specchio, l'unica presa di corrente è in bagno, la tv è più un ipad (inteso solo come dimensioni ovviamente).
Certo dopo il quattro stelle di Sihanoukville è un vero shock, il tipo che ci ha accompagnato accende il climatizzatore che inizia a fare un gran rumore...in più l'ha messo a 16 gradi, cavoli ma è matto? No è che se si metteva a meno di 16 gradi si moriva di caldo, ebbene si, funzionava proprio perfettamente.
Ci troviamo giù per andare a mangiare qualcosa e pare che la camera di Silvia e Gionny sia addirittura peggio, loro non hanno neanche il posto per aprire le valige! Usciamo discutendo su cosa sia meglio fare, pensiamo seriamente di cambiare hotel, il problema è che chiediamo ad altre strutture li intorno, ma sono comunque tutte senza ascensore, cosa probabilmente dovuta al fatto che sono tutte in ex case coloniali, e non ci sembrano molto diverse dal nostro.
Giriamo un pò e dopo una cena in un ristorante italiano, eravamo troppo depressi per non concederci una pizza, proviamo a chiedere in reception per un cambio stanza, ma il tipo più che non capire sembra non voglia capire. Ci diciamo che domani faremo parlare Alex, così avrà poco da non capire.
Andiamo a letto tutti molto arrabbiati e con il nostro ottimismo che ha ben poco di cui nutrirsi per sopravvivere.
La giornata è stata abbastanza snervante, domani dobbiamo trovarci alle 8.30, forse abbiamo solo bisogno di andare a dormire.
Domani è un altro giorno, chissà quale sarà la sfiga del giorno!!


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