domenica 1 maggio 2016

Il viaggio della speranza...da koh Samui a Bangkok

Come già spiegato il volo di ritorno sarebbe costato davvero troppo per cui abbiamo cercato un mezzo alternativo, esclusi i bus ci è rimasto solo il treno.
Abbiamo quindi prenotato due cabine in 1° classe, facendoci recapitare i biglietti direttamente a Bangkok, li abbiamo infatti trovati pronti all'Icon appena arrivati.
Il viaggio è molto lungo e composto da 4 tratte:
Stazione Bus Koh Samui - molo Koh Samui ( in bus )
Traghetto per Donsak
Bus da Donsak a Suratthani
Treno fino a Bangkok
Adesso capite perchè "viaggio della speranza?" Senza contare che non sapevamo proprio cosa aspettarci da un viaggio di 1 notte in treno.
Insomma arriviamo alla stazione del bus di Koh Samui in taxi e andiamo agli sportelli a presentare i nostri biglietti che ci vengono trattenuti e in cambio ci viene dato, tanto per cambiare, un adesivo e una tessera per il traghetto.
Questi adesivi sono veramente utili, tu non sai dove andare, ma grazie all'adesivo c'è chi ti indirizza correttamente.
Ci dirigiamo alla banchina di attesa dove si trovano 3 bus e come volevasi dimostrare ci si avvicina un autista, la prima e unica persona scorbutica che abbiamo incontrato in tutto il viaggio, che legge l'adesivo sulla maglietta e ci dice che siamo con lui e dobbiamo caricare i bagagli.
Al momento della partenza ci rendiamo conto di aver fatto un errore, entra una sfilza di gente con sacchetti pieni di cibo, forse avremmo dovuto acquistare anche noi qualcosa!!
Arriviamo al porto, ci scaricano e ci indicano dove andare, nel frattempo i bagagli sono sul bus, io in realtà ero tranquilla, ma Marco inizia "Ho capito, ma i bagagli ? Caricano anche il bus?'"
"Penso proprio di si! Adesso mi fai venire mille dubbi, ma gli altri hanno ritirato ?"
"Non lo so, non ho guardato, dai vado sul punte e provo a capire" Insomma in realtà hanno poi caricato anche il bus, con tutti i nostri bagagli.
E' l'una, per cui inizia a farsi sentire la fame, c'è una specie di ristorante, per cui io e Silvia ci prendiamo qualcosa, qui pensiamo davvero di poter prendere qualche malattia!!!
La fame però ha la meglio. Anche qui vietato portare il Durian

Marco e Goinny si dileguano per fare foto e io e Silvia rimaniamo con due bacucche con gli zaini.



Koh samui alle spalle e arriviamo a Donsak



Scesi dopo questa ora e mezzo di traghetto ritroviamo il nostro bus, prima di partire sale un incaricato che mostra due adesivi, uno è uguale al nostro ( ok siamo nel bus giusto) , chi ha l'altro invece deve scendere. (visto l'organizzazione?).
Questa altra ora e mezza di bus è il vero "viaggio della speranza", chi aveva sbagliato bus si è ritrovato con un vero bus da 1° classe, il nostro....lasciamo stare.
Aria condizionata praticamente inesistente, il bus che pareva dover tirare le cuoia da un momento all'altro, Gionny e Marco, che erano sul lato corridoio, cercavano di capire quante spie rosse accese fossero necessarie prima di finire il viaggio a bordo strada con il motore fumante.
Ad un certo punto ci ritroviamo un ponte davanti e sia Marco che Gionny scommettono che non potremo mai farcela, infatti succede l'impensabile, siccome già stavamo andando a 2 all'ora (chissà quindi quanto sarebbe durato questo viaggio), l'autista gira a sinistra evitando il  ponte mentre il bus di fianco si lancia a tutta velocità ( probabilmente a 40 all'ora, ma di fianco a noi sembrava una scheggia)e affronta il ponte!!
Alle 17.30 arriviamo a Suratthani, il nostro è il treno delle 21.04, quindi adesso bisogna decidere come passare il tempo!!
Per prima cosa entriamo in stazione e lasciamo in deposito i bagagli. Nello stanzino vediamo per terra una ragazzina, avrà avuto 12 anni, che cambia il pannollino ad un bambino, il tutto sul pavimento sporco, probabilmente i loro bambini non si ammalano mai!!
Lasciati i bagagli ci inoltriamo fuori, dove ci aspetta il nulla, siamo abbastanza sconsolati perchè le ore da passare sono veramente tante. Troviamo un bar "one more coffe" che ha il wi-fi e decidiamo di fermarci li. Mangiando club sandwich, molto buoni, tiriamo le 20.00, ora in cui decidiamo di rientrare in stazione.
Recuperati i bagagli, per prima cosa dobbiamo capire su che binario andare. Guardiamo il tabellone dei treni che...è un prestampato, dove a mano vengono indicati gli evenutali ritardi!!
Oh cavoli, c'è un treno che ha un ritardo di 230 minuti!! Treno che devono prendere 2 ragazze che conosciamo in stazione e sono a dir poco disperate, tentano di cambiare treno ma non ci riescono.
Scopriamo che il nostro treno si fermerà solo per 3 minuti per cui cerchiamo di capire in che punto posizionarci lungo la banchina, visto che siamo carichi.
Chiediamo più o meno a 4 persone e con tutti il discorso è più o meno così :
"Ticket please " e dopo aver visto il biglietto " Ok, it's here" "Your country?" "how old are you?" La conversazione più buffa è stata quando abbiamo risposto che eravamo Italiani e il tipo " Ah Avellino!" come Avellino? Sei serio? Non Milano o Roma?
Quindi tranquilli rimaniamo in attesa del treno

Arriva il treno e ovviamente, dopo che tutti ci avevano detto che eravamo nel posto giusto, in realtà era quello sbagliato, per cui iniziamo a correre, come nei migliori film, con valige al seguito e biglietti in mano, per arrivare alla 1° classe.
Abbiamo due cabine vicine, con letto a castello, le solite bottigliette d'acqua e delle specie di asciugamani giganti che dovrebbero servire anche da coperte.
Dopo aver ordinato la colazione per la mattina dopo, cerchiamo di dormire. Io passo la notte facendo avanti e indietro dal bagno a fare pipì, fa veramente freddo e non riusciamo a capire come regolare l'aria condizionata, in più ad un certo punto, Marco scende dal letto di sopra e manca la scaletta, per cui cade strusciando il torace sulla suddetta scaletta, ematoma da paura!!
Alle 7 del mattino, siamo già tutti svegli, in attesa della colazione e scopriamo che l'unico che ha dormito è Gionny, per forza si è drogato ( nel senso che ha preso un sonnifero).
Mentre facciamo colazione guardiamo fuori dal finestrino e vediamo delle cose allucinanti, almeno per come siamo abituati noi, giochi per bambini a 1 metro dai binari senza alcuna protezione, case, o meglio baracche a 2 centrimetri dai binari, per non parlare delle bancarelle di street food, già completamente operative.
Alle 8.55, con 20 minuti di ritardo, arriviamo a Bangkok.
Viaggio della speranza finito ? Assolutamente no!!! Il bello deve ancora venire.
Usciti dalla stazione veniamo assaliti dai taxisti, tutti vogliono portarci in Hotel, ma ci sparano dei prezzi mai visti, i prezzi di Bangkok li conosciamo!!
Finalmente ci si avvicina un militare che mette in fuga i taxisti abusivi, ci procura 2 taxi, i primi a salire sono Silvia e Gionny, diamo il nome dell'Hotel, il Mode Satorn, premetto che è un hotel in pieno centro davanti ad una fermata dello Sky train. Il primo taxi parte e il militare dice al nostro di seguirlo. Ovviamente lo perdiamo al primo semaforo, ed è qui che inizia il vero "viaggio della speranza".
Il tipo va nel panico, mi da il suo telefono e mi fa comporre il numero di telefono dell'hotel ma non riusciamo a prendere la linea, si ferma a chiedere informazioni ad altri taxisti che ovviamente lo snobbano. Ok iniziamo a diperarci, Marco propone di scendere e prendere un altro taxi, io sono convinta che purtroppo non cambi molto, probabilmente la licenza la prendono nelle patatine!! Mi viene in mente che è davanti ad una fermata dello sky train per cui gli indico il nome della fermata sul telefono e gli dico che è proprio li l'hotel, come aver parlato in arabo, al che inizio "Satorn road?" o "North Satorn road?" ma questo nulla, continuamo a girare in tondo. Alla fine vedo delle indicazioni per Satorn e gli dico io dove andare per raggiungere almeno la via, poi arrivati a quel punto ero disposta a farla a piedi!! Non si sa come ci caschiamo davanti. Ora dico, ma devo essere io, che sono di Milano, a dare indicazioni ad un taxi di Bangkok? Ma è mai possibile?
Eravamo a 10 minuti dalla stazione e invece ci abbiamo impiegato praticamente 1 ora. Potrei pensare che il tipo ne abbia approfittato, ma quando finalmente arriviamo, scopriamo che anche Gionny e Silvia hanno avuto lo stesso problema, l'unica differenza è che il loro taxista ha parlato con l'hotel, si è fatto dare le indicazioni e li ha portati a destinazione.
Scendiamo dal taxi, incavolati neri, e ci chiede 200 bath. Cosa? Ma se il tassametro ( che l'abbiamo obbligato ad accendere) segna 107 ?
Inizio a discutere e alla fine gli do 100 bath e via andare!!! Bisogna sempre pretendere che mettano il Meter, per non essere fregati.
Qui si conclude il nostro "viaggio della speranza" e iniziano i nostri 2 ultimi giorni a Bangkok.









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