sabato 11 novembre 2017

15/08/2017 visita di Polonnaruwa ed arrivo a Negombo

Oggi facciamo la nostra prima colazione a buffet, fino ad ora infatti, hanno sempre deciso gli altri cosa volevamo mangiare, e...meraviglia delle meraviglie,  ci sono anche dei biscottini, non resisto e li puccio nel tea, insomma sto esultando facendo la tipica colazione da ospedale!!
Ci guardiamo intorno ed è tutto allagato, stanotte ha piovuto parecchio e le previsioni non promettono molto bene, però sembra stia spuntando il sole, speriamo bene visto che dobbiamo girare in bici, anche se ci spiace un po' lasciare la comodità data dal nostro autista!!
Fatto il check out,  veniamo scaricati alla biglietteria, che occhio, non è all'entrata del sito, ma nel villaggio. Dopo aver preso i biglietti, al solito prezzo di 4260 rupie a testa e come suggerito dalla guida, facciamo prima il giro nel museo, serve per farsi un'idea di cosa si andrà a vedere e soprattutto, come era in origine e come è adesso ciò che si vede.

In fondo al museo ecco lo shop, che delusione!!  Avrebbero molto da imparare.
Io e Silvia potremmo seriamente mettere su un business, il negozio di souvenir ha solo libri scritti in cingalese, libri da colorare per bambini, di nuovo in cingalese, e mappa del sito... sì, di nuovo solo in cingalese, ora non dico in italiano ma almeno in inglese?
Insomma una bella calamita di Polonnaruwa? Una gommina, una penna, una matita, cavoli un po' di fantasia!!!
Come se non bastasse hanno solo 2 libri su Polonnaruwa, il resto è su Anuradhapura e Sigirya, davvero non capisco!
Riprendiamo il van in direzione noleggio bici, dove ci chiedono 500 rupie a testa e finalmente entriamo nel sito. Il caldo è a dir poco soffocante e noi siamo tutti stra-vestiti con i pantaloni lunghi è una vera sofferenza, è vero che servono per entrare nei templi, ma se non vi interessa entrare in tutti, che poi saranno 2, molto meglio girare più leggeri, la maggior parte tanto sono rovine rupestri, piuttosto portate un pareo da avvolgervi intorno all'occorrenza.
Il sito misura 4 km da nord a sud, è troppo grande per essere visitato a piedi, il mezzo migliore è per l'appunto la bicicletta.
Appena giunti alla cittadella, mi compro uno stupendo cappello di paglia, la verità è che lo volevo comprare già dallo scorso anno, il tipo, non sapendo che tanto io lo voglio,  mi fa anche vedere come si piega facilmente per metterlo in valigia...e la fa facile lui!! Inutile dire che quando è stato il momento di partire, non mi ci sono avvicinata neanche lontanamente a quello che ha fatto lui, ho semplicemente piegato e schiacciato come meglio potevo!!
Al centro di tre mura concentriche di trova il Palazzo reale, che in origine era di 7 piani e vantava mille stanze. restano le rovine di tre piani, che non rendono l'idea, poi la sala del consiglio ed i bagni reali.



IL PALAZZO REALE


I BAGNI




LA SALA DEL CONSIGLIO





Riprendiamo  le bici ed arriviamo al devale di Shiva n.1, risalente all'inizio del XIII secolo, il tempio è realizzato in pietra grigio ardesia, all' entrata si trovano le metà inferiori di due figure di guardiani troncate bruscamente.


 E poco più avanti arriviamo al Quadrangolo, qui veniva custodita la reliquia del dente quando era in città, questa zona era il cuore religioso della città.
Il Vadatage è l'edificio più bello, le entrate sono poste ai 4 punti cardinali ed in cima agli scalini si raggiunge il Buddha


LA PIETRA LUNARE






Il Mandapa Loto



L'Hatadage, si pensa fosse alto due piani



Dopo un altro piccolo sforzo in bicicletta arriviamo al levale di Shiva n.2, la struttura più antica di Polonnaruwa, risalente al XI secolo.




Arriviamo quindi al Lahana Pirivena "Monastero dei campi di cremazione", qui si trova il maestoso Lankatilaka, con un buddha alto più di 14 metri, è uno degli edifici più grandi e più alti ad essere sopravvissuto






Il Kiri Vihara è la dagoba meglio conservata tra quelle di Polonnaruwa, pare sia stata costruita per ordine di una moglie di Parakramabahu, Kiri significa latte, la dagoba è infatti interamente coperta di calce bianca.

E qui mi devo proprio complimentare, non avranno lo shop che dovrebbero avere, ma a metà del sito c'è un' area ristoro di tutto rispetto, ormai sfatti ci prendiamo tutti un bel cocco, la cui acqua è davvero dissetante.
Ci avviamo infine verso quella, che dato il notevole caldo e la stanchezza, decidiamo sarà l'ultima tappa.
E' un vero spettacolo, nel Gal Vihara "Tempio di roccia", le quattro statue del Buddha sono tutte ricavate da un'unica lastra di granito, il Buddha sdraiato, lungo 14 metri è il più famoso.









Alle 12.30 diamo forfait, stiamo davvero morendo, il problema è che non si esce da dove si entra, per cui occorre percorrere un bel pezzo per riportare indietro le biciclette, questo sulle loro strade trafficate con macchine e camion che ci fanno il pelo. Silvia , che non va in bici neanche a Buccinasco, arriva distrutta e terrorizzata.
Per pranzo ci affidiamo come al solito a Trip Advisor e andiamo da Jaga. Il posto è un po' sperduto ma molto carino, con tanto di varani che ti guardano dalla sponda del fiume, il cibo è tipico singalese, con la signora che cucina i roti al momento, davvero buoni e un'accoglienza fantastica.
Finito il pranzo, è arrivato il momento di iniziare il nostro lunghissimo viaggio verso Negombo.
Thari e Dilu proseguiranno il viaggio verso Chilaw, dove passeranno la giornata con i loro familiari, ci ritroveremo poi in aeroporto.
Ma tornando al viaggio, evidentemente continuiamo ad avere i nostri problemini, siamo in una grande città, l'hotel non si può dire che è sperduto, ma noi riusciamo comunque a perderci e fare il giro del mondo prima di trovare la strada.
L'hotel non è male e l'accoglienza è fantastica, certo, ci danno solo dell'acqua, ma il ragazzo è molto sorridente, e meno male che le valigie le portano loro, perché come al solito siamo al secondo piano, ma senza ascensore!!
Arianna ha il suo solito letto aggiunto, un po' precario, ma la stanza è enorme, il bagno è molto bello e finalmente domani mattina avremo un po' più tempo per fare i bagagli.
Per cena andiamo in fondo alla via in una specie di Starbucks's, pare californiano, dove ovviamente per due hamburger e un sandwich spendiamo in tre come spendevamo in 7, lasciando stare il fatto che poi il mio sandwich se lo sono pure dimenticato...insomma il prezzo da pagare per essere in un città turistica.
Facciamo due passi e ci rendiamo conto di essere in un altro mondo, negozi di souvenir come funghi, compreso il famoso Odel, ristoranti di ogni genere e tipo, qui non avremo certo problemi di cibo.

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