La notte è stata un incubo, poco dopo esserci coricati, abbiamo sentito ringhiare ed abbaiare, il problema è che sembrava che il tutto provenisse da dentro il nostro appartamento per cui io e Marco, in contemporanea, ci siamo seduti di scatto sul letto, occhi spalancati, io mi sono vista nel bel mezzo di un film dell'orrore, dove la povera ragazza sola, ossia Arianna, che è in sala, viene sbranata da cani inferociti, quindi sangue ovunque e rimpianto a vita di non aver preso un hotel a 5 stelle, ma forse sarebbero bastate anche solo 3, dove probabilmente avremmo potuto dormire tutti e tre nella stessa stanza, possibilmente chiusa a chiave. Ovviamente tutto questo pensiero, si è svolto nella mia testa in circa 30 secondi, prima di renderci conto che non potevano essere dentro, insomma Arianna avrebbe almeno urlato no?
Dopo aver riportato il cuore a dei battiti normali, come alla fine di qualsiasi film dell'orrore che si rispetti, la temperatura è scesa, un po' troppo a dire il vero, poi verso le 4.30 Arianna è arrivata per andare in bagno, a quel punto scappava anche a me, ma era tutto buissimo, non c'era più corrente e quindi il caricabatterie, con la sua bella lucina era spento, sono quindi strisciata alla ricerca del telefono per avere un po' di luce e poi nel bagno e dopo questo percorso ad ostacoli, per riaddormentarmi...una vita!
Alle 7.30 del mattino poi , altri ospiti che, o credevamo di essere gli unici o se ne sono altamente fregati, si sono seduti a fare colazione proprio fuori dai nostri appartamenti, striscia le sedia, ridi, muovi i piatti, ok abbiamo finito di dormire.
Ci apparecchiano anche per noi, portano tea , caffè, pane burro e marmellata, frutta e poi si presenta il tipo con una omelette e chiede chi vuole le uova, chiedo se è possibile avere le fried egg, la risposta è "omelette " eh ok allora vada per l'omelette.
Decidiamo di girare per Ella in autonomia, in attesa di farci portare alla stazione.
La città pare un tipico paesino di montagna, c'è un mercato, un sacco di gente, e ovviamente il solito traffico per cui si rischia la vita ad ogni passo, non c'è molto poco per cui finiamo nuovamente al negozio del tea, dove prendo un regalo per mia sorella, si per il suo compleanno di giugno del prossimo anno, si..lo so...sono un attimino in anticipo ed infatti, su consiglio di Arianna, faremo un early birthday, perché qui rischiamo che il tea vada a male.
Ritorniamo a casa e Thari ci informa che il nostro van ha 10 minuti di ritardo perché c'è traffico, un camioncino si è ribaltato, eh beh qualche volta deve pur succedere, non è che suonare il clacson possa sempre salvarti la vita!
Appena arriva ci dirigiamo in stazione per prendere il treno...che dire, siamo tornati indietro nel tempo!
La gente è sui binari, pare che qui si usi così, tra l'altro ci sarà un tale assalto per salire, che quello delle 7 del mattino nella metro di Milano gli farà un baffo, infatti appena arriva il treno si formano degli assembramenti pazzeschi e fosse almeno semplice salirci, gli scalini sono a portata di uno alto almeno un metro e ottanta oppure delle scimmie, diciamo che abbiamo le nostre difficoltà.
Thari avrebbe voluto la prima classe, ma sappiate che nel caso va prenotata, per cui siamo in seconda, che dire, mi sembrava un po' di essere sul Titanic, siamo improvvisamente i poveri della situazione, ci tocca scorrere per più carrozze per trovare un posto dove sederci, e quando lo troviamo siamo anche seduti al contrario.
Parliamo di questo famosissimo viaggio in treno : se non l'avessimo fatto saremmo stati gli unici cretini che vengono in Sri Lanka e non fanno il giro sul treno, visto che l'abbiamo fatto, io dico che siamo stati i cretini che l'hanno fatto, non è niente di che, per la maggior parte si vede tanta foresta e qualche piantagione di tea...piantagioni che però si vedono abbondantemente anche quando si riprende il van e forse si vedono anche meglio, è vero che noi siamo scesi a Boralanda e non a Nuwara Elya, per cui magari il bello è tutto dopo, detto questo è comunque un'esperienza.
Questo è quello che vediamo
Sul treno c'è chi legge, chi dorme e qui mi chiedo che cavolo l'hai preso a fare il treno se poi non guardi fuori dal finestrino? Di nuovo mi dico che forse non siamo gli unici che non l'hanno trovato particolarmente interessante.
In ogni caso, dopo due ore arriviamo alla nostra fermata, ed il treno ferma nei binari centrali, come qui sopra, per cui una volta riscesi gli scalini da scimmie ci siamo ritrovati davanti ad un altro ostacolo, eravamo sui binari, ma un metro sotto la banchina, io ho pensato di rimanere lì, chi cavolo sarebbe riuscito a salire? Datemi una scala!!!!
Ma il nostro autista ci stava aspettando, mi offre gentilmente una mano e con un'agilità (ovviamente sono ironica) da far invidia per l'appunto, alla già nominata scimmia, salgo sulla banchina.
Ora sorge il problema cibo, pare si possa mangiare dentro la famigerata fabbrica del latte del posto, ci dirigiamo quindi li, paghiamo il biglietto con il miraggio del lauto pasto che andremo a pregustare e...Buccinasco Castello sarebbe risultato più soddisfacente, certo, sembra di poter vedere spuntare Heidi da un momento all'altro, magari insieme a Peter e al nonno!
Vediamo un bel po' di mucche, ma di poterle mungere, cosa che interessava Thari, neanche la minima possibilità.
Non parliamo poi del cibo, ci sono solo un bar ed un ristorante, peccato che abbiano lo stesso menù e quindi non riusciamo a capire bene l'utilità di questa cosa, ed in ogni caso non c'è un cavolo da mangiare, per cui siamo punto a capo, con una fame da lupi.
Usciamo alla ricerca di cibo, attraversando gli altipiani, una curva via l'altra e vediamo tantissime piantagioni di tea, come questa sotto
arrivati alla disperazione e alla città di Nuwara Eyla, finiamo in un hotel di super lusso, dove finalmente mangiamo , sono per la precisione, le 15.37.
Il pasto è comunque soddisfacente, come al solito però il tempi sono biblici.
Usciamo, e dopo aver fatto due metri in macchina vediamo un Pizza Hut, cavolo, ma vederlo prima no?
Ricominciamo la nostra collezione di tornanti, l'autista sta guidando come un pazzo, lo scopo è cercare di arrivare alla fabbrica del tea prima che chiuda, impresa da formula uno!
Arriviamo esattamente 10 minuti prima della chiusura!
Ci viene assegnata una ragazza che in inglese ci spiega i processi di lavorazione delle foglie del tea, scopriamo inoltre che il tea verde ed il tea nero vengono dalla stessa pianta, mentre il tea bianco è una pianta diversa
Alla fine dei 10 minuti di visita, ci fa vedere i vari tipi di tea e ci spiega anche come vanno bevuti, pare ci siano regole ferree rispetto all'uso di zucchero e latte, in alcuni tipi di tea...non è vero, praticamente in tutti, non bisogna assolutamente zuccherare e solo in alcuni è consentito il latte.
Passaggio obbligato allo shop e poi degustazione, io provo il tea bianco, sono davvero curiosa, mi impongo di non zuccherare, come vogliono le regole, ma...ok le regole non fanno per me:
- Primo : mi manca lo zucchero
- Secondo : bisogna aspettare un minuto per lasciare le foglie in infusione
- Terzo : le suddette le foglie non vanno tolte dalla tazza perché arrivando alla fine, il sapore del tea cambia, si ma quando bevo mi entrano tutte in bocca!
Riprendiamo il viaggio e vediamo questo spettacolo
Alle otto passate raggiungiamo finalmente Kandy, il posto pare sperduto nel nulla, avrebbe dovuto essere a poca distanza dal centro ma qui ci stiamo inerpicando su una montagna!!!
Inizio a pensare che la distanza dal centro non sia misurata in chilometri stradali, ma in chilometri verticali, non c'è altra spiegazione!!!
In compenso il Bee View e a dir poco splendido, le signore sono gentilissime, c'è un salotto gigante con un tavolo da pranzo in legno due camere grandissime, dove alloggeranno loro, noi invece siamo al piano di sotto, Arianna si innamora della doccia e del bagno in generale, che è davvero uno spettacolo!
Sfatti decidiamo di prendere da asporto, la signora, molto gentilmente, ordina per noi da Pizza Hut per tutti.
Prima di andare a dormire, mi tocca anche il bucato, si perché Arianna ha portato solo magliette bianche che ovviamente durano pulite circa 5 minuti, in più questo cavolo di Autan tropical, pagato un botto in farmacia, oltre ad essere tossico, lascia delle belle striature bianche sui vestiti, e lei ovviamente ha un solo paio di pantaloncini, che sono neri, vi dico solo che alcune cose ho dovuto portarle in tintoria, una volta tornati a casa.
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