Il nostro resort si chiama Flower Garden Lake Resort, in effetti il lago c'è, ma non credo sia balneabile, anche perché ha già i suoi ospiti
Prima di fare il Safari ci fermiamo a vedere i pipistrelli, che sono davvero, davvero grossi...
E di fronte un...laghetto? Dove si stanno lavando panni, ma anche persone...ma certo, perché non lavarsi nella stessa acqua, sicuramente pulitissima, dove ci sono pesci, foglie, uccelli e si lavano i panni?
Ed eccoci pronti per la nostra avventura, il nostro autista ci porta in un punto dove incontriamo il nostro jeepparo, ossia colui che ci farà fare il safari a Yala, non si può infatti entrare con la propria macchina, ma solo con le jeep.
Il parco si estende per 1260 Kmq, quattro quinti dei quali, chiusi al pubblico.
L'attrazione principale di Yala sono i leopardi, poi elefanti, coccodrilli, uccelli vari, cervi, cinghiali, facoceri, ebbene si, abbiamo visto Pumba con i Pumbini!! Insomma, un sacco di animali.
Saliamo sulla nostra jeep
Arriviamo all'ingresso del parco e il bigliettaio non c'è, ovvio!
Ragazzi aspettiamo un bel quarto d'ora, pare sia andato a prendere il caffè, dove non si sa, visto che non c'è nulla all'orizzonte.
Ottenuti finalmente i nostri biglietti ci dirigiamo verso il parco, e noi che credevamo fosse lì, nooooo, tocca fare un altro quarto d'ora prima di entrare nel vero e proprio parco, passando duemila dissuasori, posti li per evitare che le jeep vadano troppo forte e stirino gli animali che attraversano, animali che noi ovviamente non abbiamo visto.
Arriveremo a sera cotti tra sole e vento, i capelli saranno un unico corpo dotato di vita propria e saremo rossi, non solo per il sole ma anche per la quantità di terra che ci ritroveremo addosso. La speranza è evitare almeno l'otite.
Iniziamo con i bufali d'acqua, ne abbiamo visti a bizzeffe, pavoni come se piovesse, uccelli vari, ma noi siamo alla ricerca di elefanti e leopardi.
Ad un certo punto facciamo una fermata vicino ad una pozza dove c'è un bufalo d'acqua ma anche un coccodrillo,
il nostro autista spegne la macchina e...disastro, non si accende più. Prova e riprova ma la macchina non si accende. Io e Silvia iniziamo a ridere, diciamo che ce lo aspettavamo, dai... che vacanza sarebbe senza un inghippo, non è da noi!
Thari poverino è incavolato nero. "Dai, tranquillo, sono cose che capitano, soprattutto a noi!"
E giù a ridere ancora.
Cerchiamo di capire come voglia organizzarsi il nostro autista, che avrà tipo 18 anni fatti ieri,.
Allora intanto non ha il telefono con il credito, e già non va bene, Thari deve prestargli il suo, si avvicina intanto un'altra jeep, parlano un po', poi questo se ne va, grazie tante, il problema è, ma quanto dobbiamo aspettare? Non vorremmo diventare il pasto di qualche animale!
Giusto per trovare il lato positivo, se non altro siamo all'ombra!! Il tempo però passa, il sole gira e non rimarremo all'ombra molto a lungo, inizia a girare la voce che forse si potrebbe provare a spingere la jeep, ma con gli animali come la mettiamo?
Cito quanto riportato sulla guida : "Ai veicoli che hanno accesso al parco viene assegnato un rilevatore obbligatorio (anche se nei periodi in cui c'è grande affluenza non sempre ce ne sono a sufficienza). E' obbligatorio rimanere all'interno del veicolo".
Questo è quindi quello che è successo :
Il bufalo d'acqua si è stufato di stare in posa per i turisti, anche perché diciamocelo, ormai nell'attesa gli abbiamo fatto un servizio fotografico completo per cui..se ne va galoppando e stiamo solo sperando che non venga verso di noi.
Gli uomini, ormai alla frutta, decidono di fregarsene delle rigide regole del parco, che vietano assolutamente di scendere dal veicolo, e cercano di capire come cavolo far ripartire il trabiccolo aprendo il cofano, alla faccia anche del coccodrillo, che è giusto lì vicino.
Ovvio che il nostro mezzo non ha assolutamente il rilevatore e ancora non abbiamo capito se arriverà qualcuno a soccorrerci.
Alla fine gli uomini propendono per provare a spingere il veicolo e davanti a un Thari terrorizzato per la nostra incolumità, scende anche Silvia che riesce a fotografarli durante questo eroico gesto, mentre io e Arianna, sulla jeep, siamo pronte con le macchine fotografiche, vuoi mai che la carne fresca attiri i leopardi e ci perdiamo questo momento!!
La jeep riparte e la carne fresca non è stata un'esca efficace perché, di leopardi, manco l'ombra, ora dobbiamo solo sperare che non si spenga accidentalmente.
Il tipo sta guidando come un matto, dovrà recuperare il tempo perduto, noi però vorremmo scendere con tutte le ossa ancora al loro posto originario, avere un anca al posto di una spalla, magari anche no!
Si affianca un'altra jeep che lo informa che c'è un elefante poco più avanti, e via più veloce della luce. Stiamo già pensando di bestemmiare in turco, quando inchioda e ci troviamo a lato un elefantino che mangia, basta abbiamo già dimenticato il problema anca-spalla.
Ci dirigiamo verso un altro laghetto dove ci sono delle jeep in fila, si in fila perché c'è davanti un tipo con un teleobiettivo più grosso del nostro salotto, che probabilmente è lì dalle 4 del mattino per fotografare un coccodrillo, al suono di clacson, facciamo tutti marcia indietro e ci lascia finalmente passare.
Arriviamo al mare, dove c'è un monumento in ricordo delle vittime dello tsunami, qui c'erano bancarelle che vendevano un po' di tutto e sono state spazzate via, l'acqua arrivava alla cima di quella scogliera
Ovviamente il nostro autista ha spento la macchina, e ovviamente questa non riparte, questa volta chiede però aiuto agli altri autisti presenti, spintarella e via, pronti a partire.
Sta volta becchiamo un elefante grande e poi vediamo un'intera famiglia di facoceri che attraversa la strada, nonché delle scimmie bellissime.
Questo Pumba, che vedete qui sopra, era in compagnia di cuccioli e compagna o compagno, non ne ho idea, fatto sta che ci ha puntato ed è rimasto in mezzo alla strada fino a che non sono passati tutti, poi si è dileguato, ecco i Pumbini
Poi la roccia a forma di elefante
Iniziamo l'uscita dal parco, e dobbiamo letteralmente tenerci anche gli occhiali, il vento è talmente forte che ci vola via tutto, Arianna tra l'altro ha braccio e gamba al sole, e non so come, sta dormendo, ustione assicurata.
Il tipo ci riporta al nostro van, in realtà non ci è ancora chiaro come abbiamo fatto ad arrivare incolumi, abbiamo rischiato almeno due frontali, di stendere dei pedoni e tirare sotto un motociclista. Scendiamo con dei capelli, tipo cotonatura anni '60, io me li pettino con il mollettone e Silvia riesce ad affermare che sembro appena uscita dal parrucchiere. Secondo me l'aria le è entrata anche nel cervello!!
Dopo una sosta per il pranzo, partiamo alla volta di Ella
Ci fermiamo alle cascate Rawana, dove c'è gente che si lava, sotto l'acqua probabilmente ghiacciata, con 20 gradi!!
e arriviamo alla guest house, che come solito è sperduta in una vietta, ci rendiamo conto che il nostro autista è davvero bravo, riesce ad infilarsi in un posto...praticamente abbiamo un appartamento tutto per noi, nel senso salotto e poi le tre camere, come il tipo possa aver pensato di mettere un terzo letto qui... Infatti la scelta spazia tra mettersi il letto in camera e non potersi più muovere, neanche per andare al bagno o mettere il letto in salotto, optiamo per un terzo letto nel salotto, mi chiedo cosa sarebbe successo se la casa non fosse stata tutta nostra, perché non solo Arianna ha dormito in una parte comune, ma noi abbiamo anche dovuto lasciare la porta aperta, per poterle dare accesso al bagno. Altro problema i nostri letti, hanno solo il lenzuolo di sotto e poi la coperta, niente lenzuolo a dividerci dalla coperta che hanno usato tutti. Thari fa richiesta e... no! Ti prego! Ma queste che ci ha date sembrano tovaglie!! In ogni caso paiono pulite, ce le faremo andare bene.
Quello di Arianna poi, siccome probabilmente avevano finito le lenzuola, ha come lenzuolo di sotto, una coperta e poi un'altra coperta per coprirsi, ok ci rinunciamo!!
Il bagno è un buco...cara Arianna, la doccia del Flower Garden ce la dimentichiamo!
Come se non bastasse qui ci sono 20 gradi ma una caterva di zanzare, vuoi vedere che abbiamo schivato la dengue dove c'erano 30 gradi e rischiamo invece di prenderla in montagna?
LA NOSTRA CAMERA |
Per cena andiamo al Ristoro, posto vicinissimo, mangiamo bene e qui gli stranieri sono Thari e Dilu, si perché sono tutti molto bianchi e molto occidentali. Dopo cena, golfino addosso, perché fa davvero freschino, facciamo un giro per la via principale e facciamo acquisti, c'è un negozio di tea, di quelli ufficiali, hanno delle robe pazzesche a dei prezzi ridicoli. Ed infine torniamo a casa e dritti a dormire.
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