Quelli arrotolati sono pancake con un ripieno speziato dolce, poi delle crêpes salate, che si chiamano Eggroti, per cui ci danno anche del ketchup, che mi rifiuto di usare, solita frutta e pane e marmellata. Andiamo giù per fare il check out e...oddio, dove diavolo sono tutti i soldi? Panico. Io e Marco iniziamo una discussione da paura perché io mi ricordo di averglieli dati da mettere nel nostro cosino giallo, lui si ricorda di avermi detto che non ci stavano e questo me lo ricordo anche io. " E quindi li ho dati a te!"
"No! Io ne ho messa via solo una da 5.000"
"Cazzo mi ricordo bene, ho detto che non ci stavano e ho rimesso le banconote sul letto "
"Si ma sul letto c'è n'era una sola!"
Al che la discussione continua ..."Mi fai incazzare, è sempre colpa mia, poi ti ricorderai dove diavolo le hai messe però!" Va beh io sono convinta di no, per cui risaliamo tutti in stanza a turno a cercare, rivoltando anche i materassi... ma nulla, salteranno fuori!
I soldi li anticipano per noi Silvia e Gionny, il tutto dopo aver discusso con il proprietario che insisteva nel dire che avevamo prenotato solo 2 stanze con la colazione, la terza senza, eh già!! Insomma gli faccio vedere il foglio di booking e riusciamo a convincerlo, cavoli in più che hai dato via le stanze che avevo prenotato, me ne hai date altre senza manco l'aria condizionata, mi vieni a contestare la colazione? Per la terza volta...sto tipo mi sta sulle balle!!!
Partiamo quindi per trasferirci a Tissamaharama, che per ovvie ragioni di praticità, d'ora in avanti sarà Tissa.
Lungo il percorso siamo perseguitati da un bus che continua a sorpassarci come un matto, per poi essere risorpassato da noi ogni volta che fa fermate, questo però è davvero fuori di testa, pur di sorpassare percorre chilometri nella corsia opposta, una cosa da paura!!! Non si poteva non fotografarlo!!
Ci fermiamo a vedere un tempio a Matara, dove però non entriamo, sta piovigginando, è tutto fangoso e di certo non vogliamo toglierci le scarpe, percorriamo comunque quel bellissimo ponte un po precario.
Sotto una pioggia battente, che ci preoccupa non poco, ci fermiamo allo sfiatatoio di Hoo-maniya,
è una cavità stretta e profonda scavata nella scogliera, che incanala spruzzi d'acqua verso l'alto, formando un potente getto che arriva fino a 15 metri, l'ingresso costa 250 rupie a testa.
Scendiamo che pioviggina ma a metà strada inizia il diluvio universale, dire che siamo bagnati è dire poco. Tra l'altro siamo bloccati nel bel mezzo delle bancarelle che seguono il percorso e che vendono pesce essiccato, immaginate che buon odorino, viene da vomitare!
Appena inizia a spiovere riprendiamo la salita e sopra è davvero bello.
Siamo nel periodo dei monsoni, il mare è mosso e quindi è nel suo meglio!!!
Thari incontra un amico che non vedeva da tempo e che vive in Inghilterra, io nel frattempo vado al bagno, mi metto in fila ma una signora, credo indiana, mi parla in inglese e cerca di convincermi ad andare nel bagno degli uomini, da cui lei è appena uscita, io le dico che aspetto...no problem, ma lei insiste, mi dice anche che farà la guardia e se dovesse arrivare un uomo busserà alla porta, vorrei capire cosa dovrei fare in questa eventualità, tipo mi butto fuori così come sono, mutande abbassate?
Insomma non c'è modo di tenerle testa, le altre in fila mi guardano e ridono, ma perché ha scelto proprio me? Io poi non riesco a staccarle gli occhi dalle gambe, non è che ha qualche pelo, ha una pelliccia!!!
Insomma a parte il fatto che il bagno è una piscina, ci sarà un dito d'acqua per terra, e la cosa mi fa abbastanza schifo, faccio tutto alla velocità della luce per uscire il prima possibile, ma nessuno bussa alla porta.
Finiamo la visita che abbiamo davvero fame, ci fermiamo in un buffet, dire che è roba piccante è dire poco, Arianna parte in quarta, e così si brucia anche le viscere, basta non riesce più a mangiare nulla, Marco tenta un assaggio e alla fine si dirige alla pasticceria dove si prende una fettazza di torta al cioccolato e due snack salati.
Ma se avessimo mangiato tutti in pasticceria? Tra l'altro ci danno l'illusione di poter bere un vero caffè, hanno la macchina con le cialde!!! Gionny si fionda e gli fa capire che è un gran esperto, farà lui il caffè, per cui si mette dietro al bancone, salvo poi scoprire che le cialde non le hanno, ma che cavoli!!!
Eh certo! Anche questi hanno aperto oggi! Li cerchiamo con il lanternino!!
Finito il lauto pasto si riparte in direzione Mulkirigala.
Tempio scavato nella roccia, che dire...abbiamo toccato il cielo con un dito? Si nel senso che gli scalini sono davvero tantissimi, la fatica immane, quindi ci siamo guadagnati il nostro pezzo di paradiso.
Qui abbiamo il nostro primo incontro con delle scimmie libere.
La prima terrazza ha due templi nella roccia, perde un po' l'effetto, perché a dividere la parte in cui si entra dal Buddha c'è un vetro, che toglie un po' l'effetto " scavato nella roccia". I colori però sono impressionanti
KATARAGAMA, VIBHISHANA E VISHNU |
Dopo di che inizia una salita infinita, accompagnati dalle scimmie, a cui bisogna stare attenti, pare siano ladre e aggressive, per arrivare in cima, dove c'è un Buddha, che starebbe in una tasca e un monaco che recita le preghiere, credo a pagamento, l'unica cosa positiva è che dietro al tempio, sull'ultima terrazza, c'è un percorso che porta ad uno spuntone di roccia da cui c'è un panorama pazzesco
Ovviamente le scale sono comodissime da salire, però ecco il panorama
Riprendiamo quindi il nostro viaggio, con tanto di attraversamento mucche
Arriviamo a Tissa che sono già le 18, il posto è quasi introvabile, dobbiamo percorrere vie che io, non solo non farei con un van, ma forse neanche in bicicletta, tanto sono strette, il posto però è bellissimo.
E' immerso nel verde, in fondo si vede il ponticello sulla piscina che porta al ristorante ed ai lati ci sono le stanze.
Le camere sono enormi, il bagno ha una doccia da due metri di cui Arianna si innamora, la nostra con il letto aggiunto è un po' meno spaziosa però! Decidiamo di cenare qui, siamo troppo stanchi, in più siamo fuori dal mondo e quindi di strada da fare ce ne sarebbe parecchia.
Prima della cena ci intestardiamo e guardiamo ovunque alla ricerca del malloppo, nelle valige non c'è nulla, per cui passo agli zaini, svuoto il mio, dicendo ad alta voce tutto quello che butto fuori, poi, senza alcuna convinzione, passo a quello di Arianna : "Macchina fotografica, cibo, pastiglie, custodia per gli occ.." e qui mi fermo perché vengo fulminata, rivedo la scena mentre Marco, a Galle, mi diceva : "Metto i soldi nella custodia degli occhiali, tanto non li uso mai!"
In conclusione, non ci ricordavamo tutti e due, ma i soldi non li avevo io!!!
Siccome sembra un villaggio vacanze, ci adeguiamo e ci fermiamo a chiacchierare a bordo piscina anche se qui non c'è in giro nessuno. Notiamo che l'acqua fa davvero schifo, scopriremo poi che la riempiono semplicemente con la canna dell'acqua, per cui depuratore zero, mentre ebola, legionella e un leggero strato di cancro, sono a dir poco assicurati.
Per fortuna, il tipo del Safari che abbiamo fissato per domani mattina, ci ha spostato l'orario dalle 5 del mattino alle 9, pare che ci siano già 600 jeep noleggiate per la prima entrata del mattino.
Tornati in stanza ci accorgiamo che Arianna non ha le lenzuola, ha quello sopra il materasso, ma manca quello di sopra, cavoli! Chiedo a Thari se può chiamare in reception, perché io provo ad uscire ma è tutto completamente chiuso, prova anche lui ma nulla, il tipo gli risponde che è già a casa sua a dormire, perfetto! Ma se succede qualcosa che si fa? Alla fine ci arrangiamo con un asciugamano.
Nessun commento:
Posta un commento