giovedì 27 aprile 2017

Londra 29/12/2010


Prima del racconto vero e proprio vi do l'aggiornamento dell'operazione di Marco, dopo la chiamata del San Paolo che ci comunicava lo spostamento del pre-ricovero dal 8 al 20 giugno, siamo andati decisi alla Sacra Famiglia e ci hanno garantito che nel giro di un mesetto fa tutto.
Silvia è convinta che qualcuno ce l'abbia tirata, lei stamattina ha avuto la fibrillazione atriale, Gionny sta facendo accertamenti...insomma!!! In più c'è il problema del volo, eh si perché il primo volo, quello fino ad Abu Dhabi è Alitalia e tutti sappiamo cosa sta succedendo alla nostra compagnia di bandiera!!
Comunque tornando al racconto...
Questa mattina ci aspetta la Torre di Londra, abbiamo saltato la cerimonia, ma almeno ci rimane ancora la visita diurna, poi da li prenderemo il battello che ci porterà a Greenwich.
Oggi c'è una nebbia che si taglia con il coltello, niente... mi sa che il sole ce lo scorderemo proprio.
La Torre Di Londra è un castello, vicino al famoso Tower Bridge, è stata usata come prigione, ma è stato anche un luogo di residenza per i reali, ci sono diversi edifici, circondati dalle mura e da un fossato, si svolgono tutt'ora cerimonie ufficiali, tra cui la cerimonia della chiavi.






London Bridge nella nebbia



LA CASERMA














LA WHITE TOWER


 Eccoci pronti a prendere il battello per andare a Greenwich, studiamo la cartina, studiamo le fermate, studiamo dove andare a prendere il traghetto e...niente, canniamo in pieno, per cui invece di dirigerci verso Greenwich, stiamo tornando verso il centro il Londra, facciamo buon viso a cattivo gioco, scendere non ne varrebbe la pena, tanto vale godersi il giro, anche se ci farà perdere almeno mezz'ora.

























E finalmente arriviamo, dire che siamo affamati è riduttivo, per cui decidiamo di pranzare, il giro lo faremo dopo.
Ci inoltriamo quindi verso il centro del paese, dove ci guardiamo intorno disperati perché proprio non sappiamo dove andare a mangiare.


Qui troviamo quello che passerà alla storia come il "Ristorantone", si perché gira che ti rigira, alla fine vediamo un posto che fa fish &chips e ci diciamo, perché no? Guardo dentro e dico : "Questo è un ristorantone!" Il tutto inteso come ristorante molto e forse troppo elegante ma...è vero che talvolta l'apparenza inganna.
Un cameriere ci accompagna al nostro tavolo, e fin qui ha ancora l'aria del "ristorantone", poi però, una volta seduti, vediamo i dettagli, ci accorgiamo di avere di fianco un acquario talmente sporco che probabilmente i pesci dentro sono convinti di essere ancora in mare, ma negli abissi più profondi, dove c'è buio e non si vede nulla.
Andiamo in bagno e dire che è indecoroso è essere davvero molto, ma molto buoni, i bagni della Thailandia erano de bijoux, la tovaglia non pare molto pulita, e sotto ha un panno verde che da l'idea che di sera il posto si trasformi in bisca clandestina.
Christian rovescia la coca, asciughiamo ma i tovaglioli non ci bastano, ne chiediamo altri e ci portano i tovagliolini da bar, quelli piccolini delle brioche!!
Io e Paola iniziamo a ridere come delle sceme, lei si appoggia allo schienale del divanetto e per poco non le cade in testa un quadretto, che ovviamente stava su per scommessa, ma davvero la cosa più triste erano quei poveri pesci, in realtà abbiamo anche ipotizzato, con orrore, che usassero quelli per il nostro fish &chips.
Inutile dire che il cibo, se questo può essere possibile, è stato addirittura peggio del ristorante.
Insomma esperienza da dimenticare, ma che affiora tutte le volte che viaggiamo insieme e troviamo un posto carino : "Basta che non sia un ristorantone!!"
 Usciamo e vedo una farmacia, mi viene in mente che la mia amica mi aveva chiesto di prenderle una pomata per le emorroidi, pomata che pare si trovi solo in Inghilterra, entro con Arianna e do il nome alla tipa, lei mi guarda e mi pone un quesito, pronuncia l'equivalente di pomata in inglese o...e mi fa il dito medio!!
Ok dopo un nanosecondo di smarrimento, in cui cerco di capire perché la tipa mi stia insultando, capisco che ovviamente intendeva crema o supposte, per cui mi affretto a confermarle che vorrei la crema.
A questo punto ci dirigiamo verso il parco e poi, come i peggio turisti, al punto dove passa il meridiano.








Ed ecco il certificato che testimonia, come se lo foto non bastassero, che noi eravamo li!!!

Visto il successo del mezzo di trasporto usato all'andata, decidiamo che per il ritorno è meglio prendere la metro, vuoi mai che a mezzanotte ci ritroviamo ancora in navigazione sul Tamigi!!


UN PEZZO E' ALL'APERTO
E così finisce anche questa lunga giornata.

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