Considerato che qui la vita inizia molto tardi, che il sole sorge alle 8.30, che fino ad una certa ora fa parecchio freschino e la meta prevista per oggi è il mare, decidiamo di partire verso le 10, la prima tappa sarà, a piedi, il negozio di tè che abbiamo visto ieri , poi torneremo in piazza per prendere un bus che ci porterà al mare.
Stamattina è veramente freschetto, credo che sia un inverno particolarmente freddino, anche perché se facesse sempre queste temperature non mi spiegherei la maggior parte dei negozi che non ha una porta d'ingresso, per cui i commessi sono al freddo.
Fatto sta che marco è costretto a prendersi una sciarpa perché ha una gran tosse e l'aria bella diretta in gola non è il massimo.
Dopo aver lasciato il giusto obolo alla casa del tè ( 15 euro per del tè natalizio) prendiamo il bus 32 che ci fa vedere tutta Valencia, allora... già la città vecchia davvero non ha più segreti per noi, credo che siamo stati in ogni singola vietta, ora conosciamo anche la periferia, un tragitto che in macchina avremmo fatto in 12 minuti, è durato 30 in bus, immaginate quante cose abbiamo visto?
L'arrivo al mare ci lascia un po' l'amaro in bocca, certo siamo in inverno, però la passeggiata sul lungomare ci fa vedere un sacco di immobili lasciati andare, vuoti, niente negozi...non so ci aspettavamo magari di vederli chiusi, ma di vederli.
La nostra idea è di pranzare alla Pepita, famoso ristorante dove hanno cenato vari ospiti illustri, tra cui Hemingway ed il re di Spagna.
Facciamo un giro per la nuova marina, voluta da Juan Carlos per la regata e alle 13 andiamo a mangiare.
La scelta è davvero poca, oltre alla paella, che ha il solito prezzo di circa 14 euro, c'è solamente altro pesce o qualcosa di carne a dei prezzi a dir poco spropositati, a vai di paella...si se gli uomini avessero guardato bene prima di ordinare.
Quella che vedete è si una paella, ma fatta con la prima pasta, un tipo di pasta che è la nostra pastina, per cui tocca anche mangiarla con il cucchiaio! Peccato perché in realtà è davvero buona!
Dopo aver scaricato varie piantine da google maps, approfittando del wi-fi, partiamo alla scoperta dell'orologio e del museo del riso.
L'orologio lo troviamo, il museo del riso no, decidiamo di prendere la metro al ritorno, giusto per sperimentare qualcosa di nuovo, beh sappiate che costa di più del biglietto del bus, ovviamente ci impiega meno, a condizione di non avere la fermata del bus di fianco e invece voler andare a prendere la metro, il cui percorso richiede qualcosa come 20 minuti a piedi!
Va bene, così abbiamo visto anche tutta la zona della Valencia portuale, giusto per non farci mancare nulla.
In 12 minuti siamo alla stazione, occhio perché non esiste la fermata "stazione centrale" come si potrebbe presumere, ma Xativa che è il nome del viale dove sorge la stazione, una roba da pazzi, non perché sia indicato il nome della via, ma perché non p indicato che è anche la fermata della stazione!
Molto interessante la fermata Almeida, quella più vicina, ma che è lontana in realtà, alla città delle arti e della scienza, infatti è a tema, con tutte le piastrelline bianche come per l'appunto la città della scienza.
Riposeremo per un'ora e poi verso la horchateria per una piccola merenda.
La prima tappa quando ci ritroviamo è la farmacia più vicina, per prendere delle pastiglie per la tosse, una ogni otto ore, appena usciti, Marco fa per prendere la prima, che va diretta per terra, iniziamo bene.
Usciamo con destinazione horchateria Fabian, quella che abbiamo trovato chiusa l'altra volta e famosa per i suoi banuelos, chiaramente posti che abbiamo cercato con tanta fatica, ora ci appaiono in continuazione, passiamo infatti per la trecentesima volta davanti alla famigerata Casa del Drago. Vorrei inoltre aprire il capitolo farmacia, allora ce ne sono un'infinità, qui i casi sono due, o sono tutti perennemente malati, oppure le farmacie sono un po' dei luoghi di ritrovo, da noi si va al bar, qui in farmacia, e potrebbe anche starci visto che in una delle tante, abbiamo visto uno dei re Magi in carne e ossa che intratteneva i bambini.
Tornando alla nostra merenda, ordiniamo di tutto, per cui ci arrivano i banuelos con la cioccolata, i farnatos con il leche e la torta manzana, una torta di mele, specialità della casa, davvero molto buona.
E via con le calorie!! Ma tanto a Natale è una battaglia persa, chi riesce a stare a dieta?
La nostra prossima destinazione è la città delle arti e della scienza, per arrivarci dobbiamo prendere il bus 15 , come indicatoci da google maps, e qui inizia il nostro calvario, riprendi la Gran Via, gira per Amoros Ciril, fermati a prendere delle statuine natalizie in un negozio e...siamo di nuovo al mercato Colon, insomma siam sempre qui, guardiamo la cartina e non capiamo dove dobbiamo andare, se avessimo internet anche in giro sarebbe tutto un po' meno complicato ma...
Rientriamo nel negozio per chiedere dove diavolo sia questa fermata e ci pare di capire che non sia esattamente vicina, ci dicono comunque di proseguire dritto.
Bene camminiamo e passiamo almeno tre vie, vediamo una poliziotta e decidiamo di chiedere a lei, a dimostrazione del fatto che ormai Valencia la conosciamo bene, lei ne sa decisamente meno di noi. Intanto, come prima cosa, non riusciva a capire dove ci trovavamo, si guardava intorno quasi sperduta, e già c'è qualcosa che non va bene, ragazza è la tua città non la mia, poi ci chiede la piantina e fatica a capire dove siamo anche lì, ci guarda e ci fa capire che secondo lei potremo tranquillamente andare anche a piedi, si guarda però intorno, alquanto dubbiosa, prima di dirci in che direzione andare, amica, non è che ci dai molta fiducia, in più ci dice che non sa se il 15 passa perché "nella via esta una marcia " e io " ah è diventata ad una sola corsia per senso di marcia." E lei "no marcia" e mima dei movimenti per cui la Paola "ah ci sono dei giochi" alla fine gli uomini ci guardano perplessi "c'è una gara di corsa" ahhhh!!
Va beh lei insiste che sia poco lontano, seguendo le sue indicazioni tocca fare una fermata nei soliti mercati temporanei, da fuori ho visto che vendevano le happy socks, le calze che piacciono molto ad Arianna, con Marco e Franco che si sono complimentati tra di loro per il culo abbiamo abbiamo avuto a non trovare la strada, perché così abbiamo trovato questo mercatino. Insomma, non si sa come, ci ritroviamo di nuovo alla horchateria, ma stiamo scherzando? Abbiamo camminato mezz'ora e siamo di nuovo qui? Cavoli abbiamo perso il nostro tocco!
Vediamo delle fermate ma il 15 non passa, la fermata la crea prontamente Marco che ferma un taxi "salite ecco il nostro 15"
Io e Paola ci arrendiamo e saliamo, e qui iniziamo ridere perché Franco, seduto davanti, inizia una conversazione, con un ignaro taxista, che si ritrova a spiegare ad un benzinaio, quanto risparmia perchè la sua macchina ibrida consuma pochissimo e siccome la Eni (il marchio che vende Franco) vende anche l'energia per ricaricare le batteria, gli spiega anche che la macchina si auto ricarica, beh sarà la stanchezza ma io e Paola, in lacrime, non la finiamo più dal ridere.
Se non altro la ciutat la sera è davvero suggestiva, non sappiamo se è perché è Natale, ma la luce rossa , rende davvero tutto davvero suggestivo
finite le foto di rito, già inizia il tormentone"con cosa torniamo in hotel?" Io e Paola siamo convinte con il bus, certo dobbiamo trovarlo, ma fortuna vuole, che appena scendiamo le scale per andare sul viale principale, c'è la fermata e vediamo che a breve arriverà il 35, perfetto.
Siccome però non può andare tutto bene, iniziamo a vedere gente in giro travestita, parrucche, cappelli, vestiti strani e di iniziamo a a collegare quello che abbiamo visto quella mattina in Plaza Ayutamento, pensavamo fossero i preparativi per il capodanno invece erano quelli per la festa di stasera, la marcia di cui parlava la poliziotta, la famosa marcia allegra e divertente, insomma il bus è ovviamente imbottigliato ed a un certo punto l'autista ci informa che lui ha finito , non può andare più avanti di così e dobbiamo scendere.
Seguiamo quindi le sue indicazioni ed in mezzo ad un a folla incredibile riusciamo ad arrivare in hotel, scarichiamo la roba e scendiamo al Beher per mangiare i panini al crudo, la fila per sedersi pare infinita per cui decidiamo di non mangiare lì, ma prendere i panini e andare da noi al secondo piano e mangiare li.
A questo punto apro il capitolo taxi.
Allora noi abbiamo il volo di ritorno il sabato mattina, il giovedì chiediamo alla tipa in reception se può prenotarci il taxi, lei chiama e la risposta è che il taxi il 31 non si può prenotare, qui iniziamo ad andare in ansia, perché noi ce l 'abbiamo bisogno alle 5 del mattino e a quell'ora abbiamo già appurato che la metro ed i bus non ci sono. Lei ci dice si stare tranquilli, che normalmente in piazza non ci sono problemi, ma ovviamente non ci da la garanzia, e noi non stiamo andando al cinema ma a prendere un aereo che non aspetterà certo noi.
Chiaro che c'è la possibilità di chiamare la mattina stessa.
Il problema della prenotazione non si spiega se non con il problema di questa marcia , ma finendo a mezzanotte la tipa lo esclude e continua a non darsi spiegazione, Paola ormai è in ansia persa, Franco recupera un biglietto che gli ha lasciato un taxista per cui facciamo chiamare da lei, ed il tipo le dice che purtroppo lui il 31 non lavora, praticamente ci sono taxisti che lavorano i giorni pari, altri i giorni giorni dispari, questa davvero mai sentita!
Nel dubbio quindi di non trovare un taxi ci troveremo giù alle 5.10 invece che alle 5.30.
La festa continua tra casino , musica e schiamazzi, noi cerchiamo di dormire, avendo la sveglia all'alba.
Sono le 5.10, e come in realtà era prevedibile, i taxi giù non mancano, ci dirigiamo in aeroporto, non abbiamo ben capito il perché ma al ritorno spendiamo solo 15 euro, va beh meglio così!
In conclusione, hotel consigliatissimo, in pieno centro, silenzioso e pagato solo 45 euro a notte in due, colazione 6 euro in due.
Valencia è molto carina anche se devo dire che ho preferito Malaga, qui il centro è un po' sparpagliato, in ogni caso merita un viaggio, ma tre giorni potrebbero bastare.
Mangiate assolutamente i panini da Beher, che si trova quasi di fronte al palazzo dell'Ayutamento.
Se pensate di trovare caldo...ebbene no, sono stati proprio recentemente Silvia e Gionny, hanno trovato ancora più freddo di noi, non so che dire.
Non perdetevi i mercati temporanei e ricordate che la cattedrale è gratis dopo le 18.
Se avete domande sono qui.
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