lunedì 29 agosto 2016

04/08/2016 Killing Fields e partenza per Sihanoukville

Siccome avevo già fatto un "Aggiornamento" sul blog e non vorrei ripetermi, ho deciso di fare un copia e incolla ed integrarlo con le descrizioni dei luoghi, la parte nuovo l'ho messa in grassetto,ecco il post del 7 agosto :
Purtroppo non è facile scrivere da qui, la connessione non è molto stabile in più non mi piace non poter aggiungere foto. Comunque i bagagli sono arrivati alle 23 del giorno prima che partissimo per sihanukville , con nostro grande sollievo e grazie all'impiegata dell'hotel che ha chiamato il lost &found per ben 2 volte sollecitando la consegna,  anche perché visto i tipi che avevamo davanti le speranze di rivedere il nostro bagaglio erano ridotte all'osso. Faremo una recensione magnifica dell'hotel. Tralasciando i luoghi visti di cui farò resoconto facendo il vero e proprio diario di viaggio , con tanto di foto, devo parlare del viaggio della speranza . Se ho chiamato così quello dello scorso anno da koh samui a Bangkok , a questo non saprei dare un nome . Come forse avevo già scritto avevamo previsto il trasferimento da Phnom Penh a sihanukville in taxi, prenotato con un certo Makara . Alle 8.50 e già fuori dal nostro hotel e forse lui sperava che le nostre valige non arrivassero, perché dopo averne caricata una nel baule aveva già il fiatone e ci guardava con due occhi affranti all'idea di doverne caricare altre tre. LA nostra prima tappa sono i killing fields, ci immettiamo quindi nel traffico da paura che credetemi è indescrivibile , e un'esperienza da provare una volta nella vita. L'unica cosa positiva è che adesso siamo noi sul bolide , quindi in cima alla catena stradale .
 Choeung Ek si trova a 12 km dalla capitale, qui venivano condotti i prigioniere dalla Prison 21, per essere uccisi, siccome i proiettili erano costosi e non andavano sprecati hanno trovato dei metodi creativi per ottenere il risultato voluto, ossia la morte.
Per tagliare le gole usavano le foglie di questo albero che sono seghettate

L'audioguida in italiano è molto utile e fa capire perfettamente cosa è successo in quegli anni.
Girando nel parco si vedono varie fosse


Pare che ogni mese la terra restituisca frammenti di ossa e vestiti.
C'è poi la cosa più toccante che abbiamo visto, l'albero della morte, qui venivano lanciati i bambini e i neonati.
Qui furono uccise e massacrate circa 17.000 persone, è uno dei 300 campi di sterminio, il più grande.
Per la cronaca Pol Pot è morto serenamente a 84 anni e la cosa vergonosa è che l'Onu ha continuato a considerarlo un membro del governo Cambogiano e quindi lui e i suoi Khmer rossi avevano i lori posti all'ONU.
Usciti dai killing field inizia la vera avventura. Intanto facciamo una strada con buche da paura, più adatte ad essere navigate che percorse in macchina






quando finalmente raggiungiamo una strada principale c'e ovviamente traffico e per sorpassare passiamo più tempo nella corsia opposta che nella nostra, il tutto a ricordarci che un frontale non è poi un'ipotesi troppo remota.  Siamo sicuri che la nostra assicurazione copra anche gli incidenti causati da un autista palesemente fuori di testa ?
Per pranzo Makara ci chiede se vogliamo mangiare cucina Khmer e ovviamente rispondiamo di si, beh sarebbe stato meglio non averlo fatto.
Ci porta in un posto a dir poco spartano, c'è giusto una signora con un 6 pentole, da cui noi in teoria dobbiamo scegliere cosa mangiare, e qualche tavolo dietro, il commento generale è "Va beh, almeno abbiamo il Normix".
L'unica cosa che capiamo è che uno dei piatti è a base di pollo. Ora ditemi voi quale posso si presenta con cosce di questa grandezza 
 Dunque, o erano pulcini, o uccelli ma assolutamente non poteva essere pollo. Vi dirò che in realtà era anche buono, il problema è che quelle ossa erano una tortura, praticamente più ossa che carne, per cui alla fine abbiamo dovuto prendere anche le rane, con mio sommo dispiacere, a me le rane piacciono, ma vive!! Le nostre facce sono abbastanza eloquenti!! Il tutto l'abbiamo pagato 25 dollari, una vera ladrata, secondo noi il tipo aveva la mezza, di sicuro!!


 
Lasciata la città, dopo aver dovuto aspettare per far passare il primo ministro con le sue 20 macchine della scorta, la guida se possibile riesce anche a peggiorare. Makara fa molto il grande, sorpassa sia a destra che a sinistra , pare che qui basti suonare il clacson mentre si sorpassa e poi tutto sia lecito . Silvia insiste per allacciare la cintura anche dietro, ad un certo punto rischiano davvero un frontale con un tir . Grati di averlo schivato dopo un po Marco esordisce : "questo rumore non mi piace" in effetti si sentiva un rumore strano provenire dal lato sinistro dell'auto , ma vai a capire . Tempo un minuto e ci fermiamo per una gomma buca. Ok so che non è carino ma io e Silvia siamo scoppiate a ridere, dai una roba da non credere.
Da veri turisti ci sembra indispensabile immortalare questo momento di sfiga!!


Il tipo scende e chiaramente scendiamo tutti, parte a razzo e tu pensi , saprà dove andare e sarà andato a chiedere aiuto, invece no!! Va a pisciare contro un albero !!A quel punto però scappava la pipì anche a noi per cui dico a Silvia " io devo cercare un bagno " " mica ti lascio andare da sola !" Ci guardiamo un giro mentre Makara , sempre rischiando un enfisema, scarica le nostre valige per recuperare la ruota con Gionny che gli fa notare che siamo davanti ad un gommista per cui magari ... Ma lui nulla ! Ormai sull'orlo di un collasso, dopo aver dato solo due giri di cric, Marco e Gionny si guardano e capiscono subito che o la ruota la cambiamo loro o tocca trovare un posto per dormire lì in mezzo al nulla . Noi intanto ci dirigiamo verso il presunto gommista per cercare il bagno , una tipa e' fuori sopra le gomme con tanto di coperta a dormire alla grande, un altro è su un letto a baldacchino in pigiama, sempre all'esterno e l'ultimo sta guardando la TV su un divano improvvisato . Avvicinandoci leggiamo la scritta guest house, sembra un po improbabile però ... Gli chiedo se possiamo usare il bagno. Allora intanto il tipo ci guarda allibito, probabilmente pensa che arriviamo dallo spazio perché non c'è altra spiegazione logica per cui potremmo  essere lì, quindi sorridendo ci dice di entrare ma ovviamente bisogna togliere le scarpe . Il pavimento era anche con delle belle piastrelle, bianche lucide, il problema è che bisognava schivare le colonie di formiche in movimento nonché i residui di calce e per concludere le pozzanghere, si le pozzanghere !! Arriviamo alla fine al bagno. Che dire !! Vorrei poter mettere la foto, eccola...


  Calce ovunque ma sopratutto un dito d'acqua per terra. Ok facciamo la pipì , usciamo schivando le formiche e lasciamo sempre più allibito il tipo visto che non ci mettiamo le scarpe . Non ci penso proprio , le scarpe le metto dopo essermi lavata i piedi !! Usciamo quindi in strada a piedi nudi, gli uomini che come ci vedono iniziano a ridere e noi di conseguenza . Immaginate due che camminano su una sorta di autostrada con le scarpe in mano !!



Finalmente in nostro viaggio riparte, Makara comunica che mancano 40 minuti e io e Silvia ci sentiamo finalmente ottimiste , ma marco è Gionny spengono subito il nostro ottimismo comunicandoci che la ruota che hanno montato e sbagliata , è più piccola per cui i dadi non sono stretti bene e potrebbe staccarsi . Basta !!! Arriviamo sani e salvi a sihanukville, dove ovviamente piove !! Che qualcuno ci abbia fatto il malocchio ??

Vorrei continuare a scrivere tutti i giorni, ma devo anche dedicarmi al libro delle foto, per cui vedrò cosa riesco a fare.

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