Vediamo dei cartelli poco incoraggianti che informano i turisti che se dovessero interrompere la loro visita a causa di problemi medici, non saranno certo rimborsati. Ok, prendiamo nota.
Inizia quindi la salita. Non ho portato la guida con me perché ritenevo che la salita sarebbe stata già fin troppo faticosa, in realtà il problema è che i punti interessanti, al di là della salita fino in cima, non sono per niente segnalati e devo dire che la cosa non va bene, è famosa in tutto il mondo, è praticamente il monumento più importante dello Sri Lanka, cavoli mettiamoli un due cartelli!!
La nostra salita, oltre che non risultare faticosa, perché siamo spesso in fila,
prevede lo schivare i cani randagi, che nello Sri Lanka abbondano.
Il problema grosso è che sono spesso malati, sono letteralmente terrorizzata che Arianna si becchi qualcosa, per cui continuo ad afferrarla e spostarla dal cane, palesemente malata, che pare non voglia proprio allontanarsi, con lei che fra poco mi mangia viva!!
Una delle tappe obbligate è la visita delle pitture, a cui si accede dopo aver salito queste bellissime scale a chiocciola ancorate alla roccia, stiamo solo sperando che ogni tanto qualcuno controlli i bulloni!!
Bello ma non si possono fare foto, vai a capire poi il perché!
In realtà un dubbio però ci viene, vuoi vedere che non vogliono rischiare che fotografiamo quella gran meraviglia del tizio che è li a controllare? Eh si, potrebbe entrare nel Guinness dei primati per i peli più lunghi...delle orecchie!! Mamma mia, voi non potete capire, sembra abbia dei baffi, che gli escono dalle orecchie!!
Arriviamo alla terrazza dei leoni dove si presenta il potenziale problema api, si perché pare che a volte facciano attacchi combinati da far invidia ai migliori lottatori professionisti, questo comporta che i turisti, quelli che non sono in bilico sugli scalini, vengano fatti confluire in gabbie protettive per evitare di morire per shock anafilattico, perché anche chi non è allergico, dovesse essere punto da uno sciame, non credo potrebbe salvarsi, per gli altri...
Su tutti ciò riflettiamo, mentre saliamo gli ultimi gradini che ci porteranno alla cima, con i favi giganti a due passi, consapevoli del fatto che se si dovessero incavolare ora, saremmo spacciati, per questo abbiamo dietro del cortisone, sai mai.
Adesso ci spieghiamo i cartelli alla biglietteria, si sono premuniti di avvisarci che c'è questo problema delle api, e che in caso venissi punto e dovessi terminare con un certo anticipo la tua visita, perché stai morendo, ovviamente non saresti rimborsato, certo perché in quel caso il mio primo pensiero sarebbe proprio pensare a farmi rimborsare il mio cavolo di biglietto, grazie al quale mi sono sparata 1200 gradini, alla fine dei quali sono stata punta e massacrata da uno sciame di api e rischio di morire!
Considerato che sto scrivendo, pare ovvio che siamo riusciti a raggiungere indenni la cima e il panorama è davvero mozzafiato.
La storia dice che sulla vetta Kassapa, il re, costruì il suo palazzo, di cui oggi rimangono solo pochi resti, come si vede dalle foto sopra.
Dopo le varie foto di rito ed aver ripreso fiato, cominciamo la discesa, che sempre per quel principio che per salire al cielo bisogna soffrire, ma evidentemente non per scendere, in due minuti siamo già giù, tappa al bagno e poi in macchina al fresco, dire che abbiamo sudato è dire poco, in bagno non riesco neanche a far scendere i pantaloni, tanto sono sudata.
Dovremmo andare a Ritigala ma ormai è mezzogiorno, forse meglio fermarsi a mangiare, peccato che il posto che abbiamo trovato io e Dilu, l'abbiamo già passato, decidiamo quindi, su suggerimento dell'autista, di proseguire a sinistra, anche se Ritigala è a destra, mi sono persa, in più facciamo una strada talmente ondulata che pare di essere su una giostra, meno male che non abbiamo ancora mangiato e non mangeremo per un po', perché prima ci porta in un posto che è chiuso, li ci dicono che più avanti c'è un posto di cibo internazionale, ora è vero che ognuno ha i suoi standard, ma pensare che questo posto, dove non capiscono una parola di inglese e dove hanno 4 panini pronti in vetrina e sopra un self-service con 2 piatti di cucina singalese, possa definirsi un grosso posto internazionale, mah... Fatto sta che scegliamo due panini al pollo fritto, mi viene un dubbio e chiedo in inglese se il panino è freddo o caldo, ovviamente è freddo! Ma certo, già il pollo fritto è leggero, mangiamolo pure ghiacciato! Chiedo se è possibile scaldarlo, la reazione è stata la stessa che se avessi parlato in vulcaniano! Corre in mio aiuto Gionny che ha visto il microonde, per cui facendo gesti inconsulti fa capire di infilare questo cavolo di panino nel microonde. Alleluia! Prendo anche un roll di pollo, neanche ci provo a farlo scaldare è davvero troppo complicato, qui poi si muore di caldo, non c'è un filo di aria condizionata, l'unica cosa positiva è che spendiamo una roba da non credere, 94 centesimi di euro in due!
Nel frattempo tra di noi parliamo del fatto che l'autista ha sbagliato in pieno, anche perché, cartina alla mano, io sono convinta che abbiamo fatto una strada che ora, per andare a Ritigala toccherà rifare da capo, e infatti... Oltretutto trovare Ritigala, si rivela un'impresa, non ci sono indicazioni di alcun tipo, usiamo il telefono come navigatore e ad un certo punto perdiamo la connessione, ovviamente mentre siamo dispersi su un tratto di strada sterrata, dove le mucche si trovano tranquillamente in mezzo alla carreggiata.
Quando finalmente arriviamo, la prima cosa che viene in mente a tutti è : "Ma dove diavolo siamo?"
Non siamo sicuri di essere nel posto giusto, non c'è un cartello e lo scenario è surreale, pare di essere arrivati in un cantiere, è pieno di escavatori e operai e siamo soli, nel senso che siamo gli unici turisti, cerchiamo quindi di capire dove si entra ed otteniamo i biglietti al prezzo di 308 rupie a testa per un ingresso che fino allo scorso anno era "un'offerta ". Il posto è immerso nella foresta, il problema è che non è rimasto quasi nulla, a parte le solite scimmie ovviamente.
LA SCIMMIA INCINTA |
Ci fermiamo quando mancano due rampe di scale perché gente che scende, e non sembra siano turisti, ci informa che ha rinunciato perché sta diventando buio e ci sono troppi pericoli. Gionny e Marco vogliono comunque salire, li vediamo andare via mentre Thari ci dice che ci sono animali molto pericolosi, tra cui gli orsi, ok...torneranno??
Dopo 5 lunghissimi minuti, Marco compare all'orizzonte ma di Gionny non c'è traccia, Silvia inizia a preoccuparsi e quando sta per chiamarlo al cellulare, compare finalmente in cima alla scala.
Ad un certo punto, mentre stiamo tornando indietro, un cane, che sembra sano, e che ci stava seguendo, inizia ad avere una sorta di colloquio/discussione con le scimmie sugli alberi, e la situazione diventa davvero rovente , tutti gli animali che si agitano e si urlano a vicenda, io accelero, vuoi mai che una scimmia mi si buttasse addosso, o peggio ancora mi si buttasse addosso il cane, che già prima aveva espresso una certa preferenza nei miei confronti?
Gli altri se la ridono mentre me la do gambe, e si chiedono dove sia finito il coraggio che ho tanto sbandierato quando abbiamo iniziato l'esplorazione di questo posto sperduto.
Dopo la sosta pipì, nei bagni alquanto precari, si parte per andare in albergo.
Arriviamo quindi ad Anurhadapura e la nostra camera da due è stata adattata per tre, visto che ci hanno cancellato una camera, e si vede!!
Mi spiace per Arianna, qui avrebbe dovuto avere una camera tutta sua, invece si ritrova con una brandina che quando appoggia la testa si sollevano i piedi, e se appoggia i piedi, si solleva la testa, proviamo a girarla, ma nulla, non cambia niente.
Per una notte dovrà andare bene, anche perché non abbiamo altra scelta!!
Il tipo ci spiega che con Agoda a volte ha dei problemi, praticamente Booking sa di avere delle stanze da vendere, man mano che le vende le cancella, Agoda no, quindi continua a prendere prenotazioni anche se ha venduto tutte le stanze, boh io non so che dire, però mi domando, io ho prenotato a maggio, possibile che Agoda non abbia comunicato nulla alla struttura fino ad ora e che quindi solo all'ultimo abbiano saputo dire che era pieno? Mah, va beh, doccia nel bagno microscopico, Pizza Hut da asporto, che non si capisce come, ma non ha la "beef pepperoni" che ha però a menù, per cui ci dobbiamo accontentare della pomodoro e mozzarella e sperando che domani non piova, perché ora sta diluviando, andremo ad Anuradhapura.
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