La notte è stata un incubo, poco dopo esserci coricati, abbiamo sentito ringhiare ed abbaiare, il problema è che sembrava che il tutto provenisse da dentro il nostro appartamento per cui io e Marco, in contemporanea, ci siamo seduti di scatto sul letto, occhi spalancati, io mi sono vista nel bel mezzo di un film dell'orrore, dove la povera ragazza sola, ossia Arianna, che è in sala, viene sbranata da cani inferociti, quindi sangue ovunque e rimpianto a vita di non aver preso un hotel a 5 stelle, ma forse sarebbero bastate anche solo 3, dove probabilmente avremmo potuto dormire tutti e tre nella stessa stanza, possibilmente chiusa a chiave. Ovviamente tutto questo pensiero, si è svolto nella mia testa in circa 30 secondi, prima di renderci conto che non potevano essere dentro, insomma Arianna avrebbe almeno urlato no?
Dopo aver riportato il cuore a dei battiti normali, come alla fine di qualsiasi film dell'orrore che si rispetti, la temperatura è scesa, un po' troppo a dire il vero, poi verso le 4.30 Arianna è arrivata per andare in bagno, a quel punto scappava anche a me, ma era tutto buissimo, non c'era più corrente e quindi il caricabatterie, con la sua bella lucina era spento, sono quindi strisciata alla ricerca del telefono per avere un po' di luce e poi nel bagno e dopo questo percorso ad ostacoli, per riaddormentarmi...una vita!
Alle 7.30 del mattino poi , altri ospiti che, o credevamo di essere gli unici o se ne sono altamente fregati, si sono seduti a fare colazione proprio fuori dai nostri appartamenti, striscia le sedia, ridi, muovi i piatti, ok abbiamo finito di dormire.
Ci apparecchiano anche per noi, portano tea , caffè, pane burro e marmellata, frutta e poi si presenta il tipo con una omelette e chiede chi vuole le uova, chiedo se è possibile avere le fried egg, la risposta è "omelette " eh ok allora vada per l'omelette.
Decidiamo di girare per Ella in autonomia, in attesa di farci portare alla stazione.
La città pare un tipico paesino di montagna, c'è un mercato, un sacco di gente, e ovviamente il solito traffico per cui si rischia la vita ad ogni passo, non c'è molto poco per cui finiamo nuovamente al negozio del tea, dove prendo un regalo per mia sorella, si per il suo compleanno di giugno del prossimo anno, si..lo so...sono un attimino in anticipo ed infatti, su consiglio di Arianna, faremo un early birthday, perché qui rischiamo che il tea vada a male.
Ritorniamo a casa e Thari ci informa che il nostro van ha 10 minuti di ritardo perché c'è traffico, un camioncino si è ribaltato, eh beh qualche volta deve pur succedere, non è che suonare il clacson possa sempre salvarti la vita!
Appena arriva ci dirigiamo in stazione per prendere il treno...che dire, siamo tornati indietro nel tempo!
La gente è sui binari, pare che qui si usi così, tra l'altro ci sarà un tale assalto per salire, che quello delle 7 del mattino nella metro di Milano gli farà un baffo, infatti appena arriva il treno si formano degli assembramenti pazzeschi e fosse almeno semplice salirci, gli scalini sono a portata di uno alto almeno un metro e ottanta oppure delle scimmie, diciamo che abbiamo le nostre difficoltà.
Thari avrebbe voluto la prima classe, ma sappiate che nel caso va prenotata, per cui siamo in seconda, che dire, mi sembrava un po' di essere sul Titanic, siamo improvvisamente i poveri della situazione, ci tocca scorrere per più carrozze per trovare un posto dove sederci, e quando lo troviamo siamo anche seduti al contrario.
Parliamo di questo famosissimo viaggio in treno : se non l'avessimo fatto saremmo stati gli unici cretini che vengono in Sri Lanka e non fanno il giro sul treno, visto che l'abbiamo fatto, io dico che siamo stati i cretini che l'hanno fatto, non è niente di che, per la maggior parte si vede tanta foresta e qualche piantagione di tea...piantagioni che però si vedono abbondantemente anche quando si riprende il van e forse si vedono anche meglio, è vero che noi siamo scesi a Boralanda e non a Nuwara Elya, per cui magari il bello è tutto dopo, detto questo è comunque un'esperienza.
Questo è quello che vediamo
Sul treno c'è chi legge, chi dorme e qui mi chiedo che cavolo l'hai preso a fare il treno se poi non guardi fuori dal finestrino? Di nuovo mi dico che forse non siamo gli unici che non l'hanno trovato particolarmente interessante.
In ogni caso, dopo due ore arriviamo alla nostra fermata, ed il treno ferma nei binari centrali, come qui sopra, per cui una volta riscesi gli scalini da scimmie ci siamo ritrovati davanti ad un altro ostacolo, eravamo sui binari, ma un metro sotto la banchina, io ho pensato di rimanere lì, chi cavolo sarebbe riuscito a salire? Datemi una scala!!!!
Ma il nostro autista ci stava aspettando, mi offre gentilmente una mano e con un'agilità (ovviamente sono ironica) da far invidia per l'appunto, alla già nominata scimmia, salgo sulla banchina.
Ora sorge il problema cibo, pare si possa mangiare dentro la famigerata fabbrica del latte del posto, ci dirigiamo quindi li, paghiamo il biglietto con il miraggio del lauto pasto che andremo a pregustare e...Buccinasco Castello sarebbe risultato più soddisfacente, certo, sembra di poter vedere spuntare Heidi da un momento all'altro, magari insieme a Peter e al nonno!
Vediamo un bel po' di mucche, ma di poterle mungere, cosa che interessava Thari, neanche la minima possibilità.
Non parliamo poi del cibo, ci sono solo un bar ed un ristorante, peccato che abbiano lo stesso menù e quindi non riusciamo a capire bene l'utilità di questa cosa, ed in ogni caso non c'è un cavolo da mangiare, per cui siamo punto a capo, con una fame da lupi.
Usciamo alla ricerca di cibo, attraversando gli altipiani, una curva via l'altra e vediamo tantissime piantagioni di tea, come questa sotto
arrivati alla disperazione e alla città di Nuwara Eyla, finiamo in un hotel di super lusso, dove finalmente mangiamo , sono per la precisione, le 15.37.
Il pasto è comunque soddisfacente, come al solito però il tempi sono biblici.
Usciamo, e dopo aver fatto due metri in macchina vediamo un Pizza Hut, cavolo, ma vederlo prima no?
Ricominciamo la nostra collezione di tornanti, l'autista sta guidando come un pazzo, lo scopo è cercare di arrivare alla fabbrica del tea prima che chiuda, impresa da formula uno!
Arriviamo esattamente 10 minuti prima della chiusura!
Ci viene assegnata una ragazza che in inglese ci spiega i processi di lavorazione delle foglie del tea, scopriamo inoltre che il tea verde ed il tea nero vengono dalla stessa pianta, mentre il tea bianco è una pianta diversa
Alla fine dei 10 minuti di visita, ci fa vedere i vari tipi di tea e ci spiega anche come vanno bevuti, pare ci siano regole ferree rispetto all'uso di zucchero e latte, in alcuni tipi di tea...non è vero, praticamente in tutti, non bisogna assolutamente zuccherare e solo in alcuni è consentito il latte.
Passaggio obbligato allo shop e poi degustazione, io provo il tea bianco, sono davvero curiosa, mi impongo di non zuccherare, come vogliono le regole, ma...ok le regole non fanno per me:
- Primo : mi manca lo zucchero
- Secondo : bisogna aspettare un minuto per lasciare le foglie in infusione
- Terzo : le suddette le foglie non vanno tolte dalla tazza perché arrivando alla fine, il sapore del tea cambia, si ma quando bevo mi entrano tutte in bocca!
Riprendiamo il viaggio e vediamo questo spettacolo
Alle otto passate raggiungiamo finalmente Kandy, il posto pare sperduto nel nulla, avrebbe dovuto essere a poca distanza dal centro ma qui ci stiamo inerpicando su una montagna!!!
Inizio a pensare che la distanza dal centro non sia misurata in chilometri stradali, ma in chilometri verticali, non c'è altra spiegazione!!!
In compenso il Bee View e a dir poco splendido, le signore sono gentilissime, c'è un salotto gigante con un tavolo da pranzo in legno due camere grandissime, dove alloggeranno loro, noi invece siamo al piano di sotto, Arianna si innamora della doccia e del bagno in generale, che è davvero uno spettacolo!
Sfatti decidiamo di prendere da asporto, la signora, molto gentilmente, ordina per noi da Pizza Hut per tutti.
Prima di andare a dormire, mi tocca anche il bucato, si perché Arianna ha portato solo magliette bianche che ovviamente durano pulite circa 5 minuti, in più questo cavolo di Autan tropical, pagato un botto in farmacia, oltre ad essere tossico, lascia delle belle striature bianche sui vestiti, e lei ovviamente ha un solo paio di pantaloncini, che sono neri, vi dico solo che alcune cose ho dovuto portarle in tintoria, una volta tornati a casa.
giovedì 28 settembre 2017
giovedì 21 settembre 2017
08/08/2017 Safari Yala e arrivo a Ella
La colazione prevede un'attesa a dir poco infinita, possiamo
scegliere tra uova, uova e uova, dura scelta, alla fine propendiamo tutti... per le
uova.
Il nostro resort si chiama Flower Garden Lake Resort, in effetti il lago c'è, ma non credo sia balneabile, anche perché ha già i suoi ospiti
Prima di fare il Safari ci fermiamo a vedere i pipistrelli, che sono davvero, davvero grossi...
E di fronte un...laghetto? Dove si stanno lavando panni, ma anche persone...ma certo, perché non lavarsi nella stessa acqua, sicuramente pulitissima, dove ci sono pesci, foglie, uccelli e si lavano i panni?
Ed eccoci pronti per la nostra avventura, il nostro autista ci porta in un punto dove incontriamo il nostro jeepparo, ossia colui che ci farà fare il safari a Yala, non si può infatti entrare con la propria macchina, ma solo con le jeep.
Il parco si estende per 1260 Kmq, quattro quinti dei quali, chiusi al pubblico.
L'attrazione principale di Yala sono i leopardi, poi elefanti, coccodrilli, uccelli vari, cervi, cinghiali, facoceri, ebbene si, abbiamo visto Pumba con i Pumbini!! Insomma, un sacco di animali.
Saliamo sulla nostra jeep
Arriviamo all'ingresso del parco e il bigliettaio non c'è, ovvio!
Ragazzi aspettiamo un bel quarto d'ora, pare sia andato a prendere il caffè, dove non si sa, visto che non c'è nulla all'orizzonte.
Ottenuti finalmente i nostri biglietti ci dirigiamo verso il parco, e noi che credevamo fosse lì, nooooo, tocca fare un altro quarto d'ora prima di entrare nel vero e proprio parco, passando duemila dissuasori, posti li per evitare che le jeep vadano troppo forte e stirino gli animali che attraversano, animali che noi ovviamente non abbiamo visto.
Arriveremo a sera cotti tra sole e vento, i capelli saranno un unico corpo dotato di vita propria e saremo rossi, non solo per il sole ma anche per la quantità di terra che ci ritroveremo addosso. La speranza è evitare almeno l'otite.
Iniziamo con i bufali d'acqua, ne abbiamo visti a bizzeffe, pavoni come se piovesse, uccelli vari, ma noi siamo alla ricerca di elefanti e leopardi.
Ad un certo punto facciamo una fermata vicino ad una pozza dove c'è un bufalo d'acqua ma anche un coccodrillo,
il nostro autista spegne la macchina e...disastro, non si accende più. Prova e riprova ma la macchina non si accende. Io e Silvia iniziamo a ridere, diciamo che ce lo aspettavamo, dai... che vacanza sarebbe senza un inghippo, non è da noi!
Thari poverino è incavolato nero. "Dai, tranquillo, sono cose che capitano, soprattutto a noi!"
E giù a ridere ancora.
Cerchiamo di capire come voglia organizzarsi il nostro autista, che avrà tipo 18 anni fatti ieri,.
Allora intanto non ha il telefono con il credito, e già non va bene, Thari deve prestargli il suo, si avvicina intanto un'altra jeep, parlano un po', poi questo se ne va, grazie tante, il problema è, ma quanto dobbiamo aspettare? Non vorremmo diventare il pasto di qualche animale!
Giusto per trovare il lato positivo, se non altro siamo all'ombra!! Il tempo però passa, il sole gira e non rimarremo all'ombra molto a lungo, inizia a girare la voce che forse si potrebbe provare a spingere la jeep, ma con gli animali come la mettiamo?
Cito quanto riportato sulla guida : "Ai veicoli che hanno accesso al parco viene assegnato un rilevatore obbligatorio (anche se nei periodi in cui c'è grande affluenza non sempre ce ne sono a sufficienza). E' obbligatorio rimanere all'interno del veicolo".
Questo è quindi quello che è successo :
Il bufalo d'acqua si è stufato di stare in posa per i turisti, anche perché diciamocelo, ormai nell'attesa gli abbiamo fatto un servizio fotografico completo per cui..se ne va galoppando e stiamo solo sperando che non venga verso di noi.
Gli uomini, ormai alla frutta, decidono di fregarsene delle rigide regole del parco, che vietano assolutamente di scendere dal veicolo, e cercano di capire come cavolo far ripartire il trabiccolo aprendo il cofano, alla faccia anche del coccodrillo, che è giusto lì vicino.
Ovvio che il nostro mezzo non ha assolutamente il rilevatore e ancora non abbiamo capito se arriverà qualcuno a soccorrerci.
Alla fine gli uomini propendono per provare a spingere il veicolo e davanti a un Thari terrorizzato per la nostra incolumità, scende anche Silvia che riesce a fotografarli durante questo eroico gesto, mentre io e Arianna, sulla jeep, siamo pronte con le macchine fotografiche, vuoi mai che la carne fresca attiri i leopardi e ci perdiamo questo momento!!
La jeep riparte e la carne fresca non è stata un'esca efficace perché, di leopardi, manco l'ombra, ora dobbiamo solo sperare che non si spenga accidentalmente.
Il tipo sta guidando come un matto, dovrà recuperare il tempo perduto, noi però vorremmo scendere con tutte le ossa ancora al loro posto originario, avere un anca al posto di una spalla, magari anche no!
Si affianca un'altra jeep che lo informa che c'è un elefante poco più avanti, e via più veloce della luce. Stiamo già pensando di bestemmiare in turco, quando inchioda e ci troviamo a lato un elefantino che mangia, basta abbiamo già dimenticato il problema anca-spalla.
Ci dirigiamo verso un altro laghetto dove ci sono delle jeep in fila, si in fila perché c'è davanti un tipo con un teleobiettivo più grosso del nostro salotto, che probabilmente è lì dalle 4 del mattino per fotografare un coccodrillo, al suono di clacson, facciamo tutti marcia indietro e ci lascia finalmente passare.
Arriviamo al mare, dove c'è un monumento in ricordo delle vittime dello tsunami, qui c'erano bancarelle che vendevano un po' di tutto e sono state spazzate via, l'acqua arrivava alla cima di quella scogliera
Ovviamente il nostro autista ha spento la macchina, e ovviamente questa non riparte, questa volta chiede però aiuto agli altri autisti presenti, spintarella e via, pronti a partire.
Sta volta becchiamo un elefante grande e poi vediamo un'intera famiglia di facoceri che attraversa la strada, nonché delle scimmie bellissime.
Questo Pumba, che vedete qui sopra, era in compagnia di cuccioli e compagna o compagno, non ne ho idea, fatto sta che ci ha puntato ed è rimasto in mezzo alla strada fino a che non sono passati tutti, poi si è dileguato, ecco i Pumbini
Poi la roccia a forma di elefante
Iniziamo l'uscita dal parco, e dobbiamo letteralmente tenerci anche gli occhiali, il vento è talmente forte che ci vola via tutto, Arianna tra l'altro ha braccio e gamba al sole, e non so come, sta dormendo, ustione assicurata.
Il tipo ci riporta al nostro van, in realtà non ci è ancora chiaro come abbiamo fatto ad arrivare incolumi, abbiamo rischiato almeno due frontali, di stendere dei pedoni e tirare sotto un motociclista. Scendiamo con dei capelli, tipo cotonatura anni '60, io me li pettino con il mollettone e Silvia riesce ad affermare che sembro appena uscita dal parrucchiere. Secondo me l'aria le è entrata anche nel cervello!!
Dopo una sosta per il pranzo, partiamo alla volta di Ella
Ci fermiamo alle cascate Rawana, dove c'è gente che si lava, sotto l'acqua probabilmente ghiacciata, con 20 gradi!!
e arriviamo alla guest house, che come solito è sperduta in una vietta, ci rendiamo conto che il nostro autista è davvero bravo, riesce ad infilarsi in un posto...praticamente abbiamo un appartamento tutto per noi, nel senso salotto e poi le tre camere, come il tipo possa aver pensato di mettere un terzo letto qui... Infatti la scelta spazia tra mettersi il letto in camera e non potersi più muovere, neanche per andare al bagno o mettere il letto in salotto, optiamo per un terzo letto nel salotto, mi chiedo cosa sarebbe successo se la casa non fosse stata tutta nostra, perché non solo Arianna ha dormito in una parte comune, ma noi abbiamo anche dovuto lasciare la porta aperta, per poterle dare accesso al bagno. Altro problema i nostri letti, hanno solo il lenzuolo di sotto e poi la coperta, niente lenzuolo a dividerci dalla coperta che hanno usato tutti. Thari fa richiesta e... no! Ti prego! Ma queste che ci ha date sembrano tovaglie!! In ogni caso paiono pulite, ce le faremo andare bene.
Quello di Arianna poi, siccome probabilmente avevano finito le lenzuola, ha come lenzuolo di sotto, una coperta e poi un'altra coperta per coprirsi, ok ci rinunciamo!!
Il bagno è un buco...cara Arianna, la doccia del Flower Garden ce la dimentichiamo!
Come se non bastasse qui ci sono 20 gradi ma una caterva di zanzare, vuoi vedere che abbiamo schivato la dengue dove c'erano 30 gradi e rischiamo invece di prenderla in montagna?
Per cena andiamo al Ristoro, posto vicinissimo, mangiamo bene e qui gli stranieri sono Thari e Dilu, si perché sono tutti molto bianchi e molto occidentali. Dopo cena, golfino addosso, perché fa davvero freschino, facciamo un giro per la via principale e facciamo acquisti, c'è un negozio di tea, di quelli ufficiali, hanno delle robe pazzesche a dei prezzi ridicoli. Ed infine torniamo a casa e dritti a dormire.
Il nostro resort si chiama Flower Garden Lake Resort, in effetti il lago c'è, ma non credo sia balneabile, anche perché ha già i suoi ospiti
Prima di fare il Safari ci fermiamo a vedere i pipistrelli, che sono davvero, davvero grossi...
E di fronte un...laghetto? Dove si stanno lavando panni, ma anche persone...ma certo, perché non lavarsi nella stessa acqua, sicuramente pulitissima, dove ci sono pesci, foglie, uccelli e si lavano i panni?
Ed eccoci pronti per la nostra avventura, il nostro autista ci porta in un punto dove incontriamo il nostro jeepparo, ossia colui che ci farà fare il safari a Yala, non si può infatti entrare con la propria macchina, ma solo con le jeep.
Il parco si estende per 1260 Kmq, quattro quinti dei quali, chiusi al pubblico.
L'attrazione principale di Yala sono i leopardi, poi elefanti, coccodrilli, uccelli vari, cervi, cinghiali, facoceri, ebbene si, abbiamo visto Pumba con i Pumbini!! Insomma, un sacco di animali.
Saliamo sulla nostra jeep
Arriviamo all'ingresso del parco e il bigliettaio non c'è, ovvio!
Ragazzi aspettiamo un bel quarto d'ora, pare sia andato a prendere il caffè, dove non si sa, visto che non c'è nulla all'orizzonte.
Ottenuti finalmente i nostri biglietti ci dirigiamo verso il parco, e noi che credevamo fosse lì, nooooo, tocca fare un altro quarto d'ora prima di entrare nel vero e proprio parco, passando duemila dissuasori, posti li per evitare che le jeep vadano troppo forte e stirino gli animali che attraversano, animali che noi ovviamente non abbiamo visto.
Arriveremo a sera cotti tra sole e vento, i capelli saranno un unico corpo dotato di vita propria e saremo rossi, non solo per il sole ma anche per la quantità di terra che ci ritroveremo addosso. La speranza è evitare almeno l'otite.
Iniziamo con i bufali d'acqua, ne abbiamo visti a bizzeffe, pavoni come se piovesse, uccelli vari, ma noi siamo alla ricerca di elefanti e leopardi.
Ad un certo punto facciamo una fermata vicino ad una pozza dove c'è un bufalo d'acqua ma anche un coccodrillo,
il nostro autista spegne la macchina e...disastro, non si accende più. Prova e riprova ma la macchina non si accende. Io e Silvia iniziamo a ridere, diciamo che ce lo aspettavamo, dai... che vacanza sarebbe senza un inghippo, non è da noi!
Thari poverino è incavolato nero. "Dai, tranquillo, sono cose che capitano, soprattutto a noi!"
E giù a ridere ancora.
Cerchiamo di capire come voglia organizzarsi il nostro autista, che avrà tipo 18 anni fatti ieri,.
Allora intanto non ha il telefono con il credito, e già non va bene, Thari deve prestargli il suo, si avvicina intanto un'altra jeep, parlano un po', poi questo se ne va, grazie tante, il problema è, ma quanto dobbiamo aspettare? Non vorremmo diventare il pasto di qualche animale!
Giusto per trovare il lato positivo, se non altro siamo all'ombra!! Il tempo però passa, il sole gira e non rimarremo all'ombra molto a lungo, inizia a girare la voce che forse si potrebbe provare a spingere la jeep, ma con gli animali come la mettiamo?
Cito quanto riportato sulla guida : "Ai veicoli che hanno accesso al parco viene assegnato un rilevatore obbligatorio (anche se nei periodi in cui c'è grande affluenza non sempre ce ne sono a sufficienza). E' obbligatorio rimanere all'interno del veicolo".
Questo è quindi quello che è successo :
Il bufalo d'acqua si è stufato di stare in posa per i turisti, anche perché diciamocelo, ormai nell'attesa gli abbiamo fatto un servizio fotografico completo per cui..se ne va galoppando e stiamo solo sperando che non venga verso di noi.
Gli uomini, ormai alla frutta, decidono di fregarsene delle rigide regole del parco, che vietano assolutamente di scendere dal veicolo, e cercano di capire come cavolo far ripartire il trabiccolo aprendo il cofano, alla faccia anche del coccodrillo, che è giusto lì vicino.
Ovvio che il nostro mezzo non ha assolutamente il rilevatore e ancora non abbiamo capito se arriverà qualcuno a soccorrerci.
Alla fine gli uomini propendono per provare a spingere il veicolo e davanti a un Thari terrorizzato per la nostra incolumità, scende anche Silvia che riesce a fotografarli durante questo eroico gesto, mentre io e Arianna, sulla jeep, siamo pronte con le macchine fotografiche, vuoi mai che la carne fresca attiri i leopardi e ci perdiamo questo momento!!
La jeep riparte e la carne fresca non è stata un'esca efficace perché, di leopardi, manco l'ombra, ora dobbiamo solo sperare che non si spenga accidentalmente.
Il tipo sta guidando come un matto, dovrà recuperare il tempo perduto, noi però vorremmo scendere con tutte le ossa ancora al loro posto originario, avere un anca al posto di una spalla, magari anche no!
Si affianca un'altra jeep che lo informa che c'è un elefante poco più avanti, e via più veloce della luce. Stiamo già pensando di bestemmiare in turco, quando inchioda e ci troviamo a lato un elefantino che mangia, basta abbiamo già dimenticato il problema anca-spalla.
Ci dirigiamo verso un altro laghetto dove ci sono delle jeep in fila, si in fila perché c'è davanti un tipo con un teleobiettivo più grosso del nostro salotto, che probabilmente è lì dalle 4 del mattino per fotografare un coccodrillo, al suono di clacson, facciamo tutti marcia indietro e ci lascia finalmente passare.
Arriviamo al mare, dove c'è un monumento in ricordo delle vittime dello tsunami, qui c'erano bancarelle che vendevano un po' di tutto e sono state spazzate via, l'acqua arrivava alla cima di quella scogliera
Ovviamente il nostro autista ha spento la macchina, e ovviamente questa non riparte, questa volta chiede però aiuto agli altri autisti presenti, spintarella e via, pronti a partire.
Sta volta becchiamo un elefante grande e poi vediamo un'intera famiglia di facoceri che attraversa la strada, nonché delle scimmie bellissime.
Questo Pumba, che vedete qui sopra, era in compagnia di cuccioli e compagna o compagno, non ne ho idea, fatto sta che ci ha puntato ed è rimasto in mezzo alla strada fino a che non sono passati tutti, poi si è dileguato, ecco i Pumbini
Poi la roccia a forma di elefante
Iniziamo l'uscita dal parco, e dobbiamo letteralmente tenerci anche gli occhiali, il vento è talmente forte che ci vola via tutto, Arianna tra l'altro ha braccio e gamba al sole, e non so come, sta dormendo, ustione assicurata.
Il tipo ci riporta al nostro van, in realtà non ci è ancora chiaro come abbiamo fatto ad arrivare incolumi, abbiamo rischiato almeno due frontali, di stendere dei pedoni e tirare sotto un motociclista. Scendiamo con dei capelli, tipo cotonatura anni '60, io me li pettino con il mollettone e Silvia riesce ad affermare che sembro appena uscita dal parrucchiere. Secondo me l'aria le è entrata anche nel cervello!!
Dopo una sosta per il pranzo, partiamo alla volta di Ella
Ci fermiamo alle cascate Rawana, dove c'è gente che si lava, sotto l'acqua probabilmente ghiacciata, con 20 gradi!!
e arriviamo alla guest house, che come solito è sperduta in una vietta, ci rendiamo conto che il nostro autista è davvero bravo, riesce ad infilarsi in un posto...praticamente abbiamo un appartamento tutto per noi, nel senso salotto e poi le tre camere, come il tipo possa aver pensato di mettere un terzo letto qui... Infatti la scelta spazia tra mettersi il letto in camera e non potersi più muovere, neanche per andare al bagno o mettere il letto in salotto, optiamo per un terzo letto nel salotto, mi chiedo cosa sarebbe successo se la casa non fosse stata tutta nostra, perché non solo Arianna ha dormito in una parte comune, ma noi abbiamo anche dovuto lasciare la porta aperta, per poterle dare accesso al bagno. Altro problema i nostri letti, hanno solo il lenzuolo di sotto e poi la coperta, niente lenzuolo a dividerci dalla coperta che hanno usato tutti. Thari fa richiesta e... no! Ti prego! Ma queste che ci ha date sembrano tovaglie!! In ogni caso paiono pulite, ce le faremo andare bene.
Quello di Arianna poi, siccome probabilmente avevano finito le lenzuola, ha come lenzuolo di sotto, una coperta e poi un'altra coperta per coprirsi, ok ci rinunciamo!!
Il bagno è un buco...cara Arianna, la doccia del Flower Garden ce la dimentichiamo!
Come se non bastasse qui ci sono 20 gradi ma una caterva di zanzare, vuoi vedere che abbiamo schivato la dengue dove c'erano 30 gradi e rischiamo invece di prenderla in montagna?
LA NOSTRA CAMERA |
Per cena andiamo al Ristoro, posto vicinissimo, mangiamo bene e qui gli stranieri sono Thari e Dilu, si perché sono tutti molto bianchi e molto occidentali. Dopo cena, golfino addosso, perché fa davvero freschino, facciamo un giro per la via principale e facciamo acquisti, c'è un negozio di tea, di quelli ufficiali, hanno delle robe pazzesche a dei prezzi ridicoli. Ed infine torniamo a casa e dritti a dormire.
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