Facciamo un pò di shopping, Arianna ha questo scopo nella vita, deve visitare i negozi Vans di ogni città che visitiamo, ma alle 12.35 prenotiamo un Uber che ci porterà al noleggio.
E qui, Fantozzi ci fa un baffo!!!
Intanto la fila all'ufficio Hertz parte fin da fuori, a San Francisco non si muore certo dal caldo, però stare qui fermi in piedi sotto il sole, non è comunque piacevole, soprattutto perché non riusciamo proprio a capire cosa diavolo succeda dentro gli uffici, considerando che siamo qui da 40 minuti e non ci siamo mossi di una virgola.
Gli animi europei, e dico così perché dietro di noi ci sono dei francesi, iniziano a scaldarsi, ma pare siamo gli unici, perché invece gli animi americani sono qui che se la ridono come se non avessero 5 ore di macchina davanti per arrivare a destinazione, e probabilmente è proprio così, ma diciamocelo, a noi si sarebbero scaldati gli animi anche se avessimo dovuto fare solo 20 minuti di strada!!
Marco si avvicina all'ingresso per cercare di capire cosa succede e sparisce per un quarto d'ora, quando ritorna ci informa che il problema principale è che dentro sono solo in due, ma c'é un secondo problema, ossia che uno sportello è bloccato perché c'è uno spagnolo, in questo caso di animo rompipalle, a cui pare non vada bene neanche una macchina, per cui continua a cambiare idea, io questo lo ammazzo!!
Ormai sono le 14 e siamo ancora in fila, per fortuna ci troviamo ormai davanti alla porta.
Ed ecco un altro problema, questi fanno tutto allo sportello, dal contratto, al pagamento, ma soprattutto la consegna della macchina, che puntualmente non sanno dove si trova per cui, dopo tutta la parte burocratica, prima escono a cercarla, poi tornano a prendere il cliente per portarlo alla macchina, e quindi gli spiegano il funzionamento di tutto, anche dell'accendisigari...così facciano notte però!!
Quando il ragazzo si alza, mi lamento con lui facendogli presente che è più di un'ora che siamo in attesa ma lui, molto candidamente, ci informa che manco ci lavora li, è venuto solo a dare una mano, scusate ma siamo alla Hertz o su candid camera?
Quando ritorna finisce finalmente con il suo cliente chiedendogli la carta di credito a garanzia, a quel punto la ragazza di fianco si gira allarmata verso di lui, con gli occhi che escono dalle orbite e se ne esce con un frase che il signor Hertz credo non vorrebbe mai sentire : "Ma io non ho mai chiesto la carta di credito a garanzia!"
Ma lo so io che devi chiedere la carta e non lo sai tu?
Ricapitolando... il tipo non lavora li ed è venuto solo ad aiutare...lei però l'hanno presa dal supermercato di fianco stamattina, non c'è altra spiegazione!!
Arriva finalmente il nostro turno, e purtroppo ci capita la ragazza del supermercato, per cui le do la mia patente, che lei non registra, ci chiede se vogliamo la superbreakdown, e mi tocca spiegarle che l'abbiamo già pagata, dalla fretta di uscire, perché ormai sto friggendo, mi rendo conto solo quando siamo in viaggio che non ci ha dato il tollpass, ossia quella specie di Telepass, che la Hertz fornisce gratuitamente a tutti i suoi clienti sul suolo americano, quanto torno la Hertz mi sente!!
Insomma riusciamo a partire un'ora e mezza dopo il nostro arrivo, prova tu a portargli in ritardo di un'ora e mezza la macchina, poi ne parliamo!!
Uscire da San Francisco è un incubo, come tutte le grandi città americane è ipertrafficata, come se non bastasse ci ritroviamo ad attraversare la Sierra che ormai è buio, quindi oltre a non godere degli splendidi panorami, dobbiamo porre molta attenzione alla strada, tutta curve, e inizio a preoccuparmi per il check in, il nostro motel chiude la reception alle 22, qui la vedo grigia, faccio scrivere una mail da Arianna, sperando la leggano.
Dal Silver Maple rispondono che male che vada lasceranno le chiavi fuori dalla reception.
Riusciamo ad arrivare alle 21.30.
Abbiamo preso il cottage con due camere da letto, è davvero bello.
Dopo una notte ristoratrice, partiamo per Bodie, una Ghost Town perfettamente conservata, forse un pò troppo turistica, da come mi avevano raccontato, un pò di anni fa, forse era un pò più "vera", in ogni caso, se siete nei paraggi, vale la visita.
Niente è stato toccato, è solo stato messo in sicurezza, è una città completa di tutto, dalle pompe di benzina, alla stazione dei pompieri, dalla scuola all'hotel e alle miniere.
Di tanto in tanto compare un diligenza o, visto lo spirito degli americani, compaiono turisti che hanno noleggiato i costumi dell'epoca e se ne vanno in giro a godersi il parco.
Mi sono divertita a giocare un pò con il seppia ed il bianco e nero.
La tappa per il pranzo la facciamo sulla strada per il Mono Lake, qui si entra con l'annual pass dei parchi nazionali.
ALTRA PICCOLISSIMA GHOST TOWN SULLA STRADA |
Da qui partiamo alla volta di Tonopah, dove passeremo la notte, la strada non ha nulla da invidiare alle montagne russe, alla velocità consentita ci causa dei vuoti di stomaco da paura.
Come già immaginavamo, a Tonopah, a parte fare la prima lavatrice nel nostro Best Western, non c'è veramente nulla, non possiamo fare altro che cenare con una pizza e andare a dormire, ma prima succede una cosa davvero inquietante, mentre stiamo andando a ritirare il bucato, c'è una pioggia di di cimici, letteralmente parlando, si sentono i tic tic quando cadono sull'asfalto, come se dall'alto ne avessero svuotato un secchio, da brividi, anche perché, c'è un solo insetto che mi fa ribrezzo più delle cimici, per cui sono terrorizzata!!!
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