Ad una certa, proviamo ad aprire le finestre , il problema è che col comodissimo, nonché indispensabile traghetto, che va per tutta la notte, anche perché altrimenti ci sarebbe l'isolamento per una parte del Canada, succede che quando scarica il carico, ossia macchine, ma soprattutto di notte i camion, pare di avere di fianco una strada a 10 corsie in cui fanno corse clandestine, tenete presente che ne attracca uno ogni 15 minuti circa!!
Alle 8 scendiamo per colazione e che dire...spettacolo!!
Alle 9.30 circa usciamo per andare al molo, distante circa 5 minuti di macchina. Il posteggiatore ci chiede se preferiamo che dia le istruzioni in francese o in inglese "E' uguale, basta che parli piano"
Il "parli piano" dura circa 3 secondi, poi inizia a biascicare a macchinetta come Phil Phil.
Riusciamo in ogni caso a capire che dobbiamo andare al parcheggio più avanti e poi dirigerci dove ci sono tutti quelli in arancione.
Con la prenotazione in mano ci dirigiamo quindi a ritirare il vestiario chiedendoci perché mai, chi è sceso dalla barca, non indossi il giubbotto di salvataggio, visto che Marco si lamenta per essere stato costretto ad indossarlo per fare snorkeling sul mar rosso, pare strano che qui non dicano nulla!!
Il tipo ci chiede se abbiamo compilato il modulo, e capendo che evidentemente non l'abbiamo fatto, gentilmente mi da anche la penna.
Certo che non ci fanno mettere il giubbotto, se ne lavano le mani!! L'unica cosa che vogliono che venga indicata sul modulo è il numero da chiamare in caso di emergenza, scrivo sconsolata quello di Arianna, pensando che tanto, lei non risponde al telefono, che se anche metto mio padre o mia sorella, vedendo un numero estero non risponderebbero, posso ottimisticamente pensare che i nostri resti, saranno reclamati solo quando si chiederanno perché è qualche giorno che non ci facciamo sentire.
Le barche non ci sono e con tutta questa roba addosso iniziamo a colare davvero, inizio ad avere dei dubbi sulla necessità di tutto questo vestiario, ma mi ricrederò, in mezzo al fiume congelerò e ringrazierò di avere un cappello!!
Iniziano a chiamare a gruppi di 3, 4 o 5, le coppie evidentemente non sono considerate.
La barca ormai è quasi piena, ma noi?
Ad un certo punto arriva questa
Vuoi. vedere che ci è andata bene e saliamo su quella più piccola? Chiaro che Marco è tutto contento, io che penso ai nostri eventuali resti sott'acqua, un po' meno.
Partiamo per andare a recuperare altri passeggeri a Taodussac, e all'altezza dell'osservatorio, da lontano, vediamo dei Beluga.
Andiamo al largo, e sembra sempre più impossibile che ci troviamo in un fiume e non in mare, è talmente immenso.
Nonostante ci siano delle altre barche, quando fermano i motori per vedere se si riescono ad avvistare le balene, regna il silenzio, rotto solo dalle esclamazioni nel momento in cui si sente il soffio della balena, che è davvero magico...
Non si vedono benissimo nel filmato, ma erano davvero tantissime
Sono quasi contenta che sia l'ultima tappa, io sto gelando, ringrazio il cielo di avere il cappellino, anche se una volta a terra mi ritrovo ustionata con il segno del cappello e degli occhiali.
Arrivati a terra, siamo di nuovo al caldo, ci svestiamo e stiamo per andarcene quando ci fermano degli italiani : " Merita?"
"Si è stupendo!" E così gli facciamo vedere le foto che ha scattato Marco, anche loro sono ben equipaggiati, ci salutiamo e noi andiamo a Taodussac, non per balene, ma per visitarla.
Questa volta c'è una fila da paura, ma pazientiamo e appena arrivati dall'altra parte ci fermiamo a mangiare all'Hotel du Lac.
La Petite Chapelle fu costruita dai gesuiti nel 1747 ed è una delle chiese in legno più antiche dell'America settentrionale
Vediamo poi l'hotel Taodussac, costruito negli anni sessanta per il turismo americano
Ci ritocca la fila per il traghetto e per cena decidiamo di andare nello stesso posto di ieri.
Se è possibile, oggi le signore solo sull'orlo del collasso, evidentemente dovevano essere in pensione già da ieri.
Dopo 15 minuti che siamo seduti, la signora ci guarda e ci dice che si è dimenticata.
Ci vuole poi un'eternità per avere da bere e quando Marco vuole un'altra coca, riusciamo ad ordinarla, ma di averla non c'è proprio verso.
Alla fine ci alziamo per andare a pagare e quando arriviamo al banco vediamo una coca pronta e lei : "Ecco era vostra! Non mi ricordavo di chi fosse!!" Eh certo...
Come dice Marco "Chissà se ci saranno ancora il prossimo anno!!"
Sono però davvero tenere tutte e due, quando ci da il conto, ci dice che poi ci sarebbe il 15% di mancia "se volete".
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