Per Laura e Marco poi, è uno dei pochi periodi in cui possono fare più di un semplice week-end, per cui lei mi aveva messo sul piatto Marrakesh, ma al costo di 600 euro a testa, costava davvero troppo.
Un sabato pomeriggio trovo invece il volo a 200 euro, lo so è tantissimo, ma considerato che è durante il periodo di natale, è un prezzo giusto, do' un occhio ai riad e vedo che hanno dei buoni prezzi per cui, detto fatto, ci ritroviamo con il viaggio prenotato.
Purtroppo sui Riad la scelta è stata quasi obbligata, intanto in ottobre molti erano già pieni, di quelli rimasti, cercando strutture nella Medina, ho dovuto scartare quelle nel mezzo del casino, che avrebbe voluto dire non dormire tutta la notte, quindi la scelta è caduta sul Riad Dar Zioui, di cui parlerò dopo.
Quindi, premetto che avremmo dovuto essere in 3 coppie, una l'abbiamo persa per strada e alla fine ci siamo ritrovate io e Laura da sole, no...non abbiamo divorziato!!
Il 26 pomeriggio Marco non si sente bene, prova la febbre...38.5...bene!!!
Proviamo ad aspettare per vedere cosa succede, mi viene da piangere al pensiero di chiamare Laura e Marco per dire che noi non andremo, anche perché sinceramente non so se loro andrebbero anche senza di noi.
Marco insiste che vada almeno io, non so davvero cosa fare, mi spiace non andare, ma mi ( lo so che non si dice) sento in colpa ad andare!!
Arrivano le 17, la situazione è sempre uguale e non ho altra scelta che chiamarli, non faccio in tempo a pensarlo che mi suona il cellulare ed è Laura che esordisce con un : "Ciao, senti non so come dirtelo ma Marco è messo male, siamo andati d'urgenza in una clinica dentale aperta oggi e gli hanno estratto un dente, ma ha una scheggia nella gengiva e non possono toglierla per ora, quindi è gonfio e dolorante", qui la situazione va di male in peggio, per cui ribatto : "Beh anche io ho delle notizie, Marco ha la febbre e non crede proprio di poter venire, mi diceva di venire con voi ma..."
"E' quello che mi ha detto anche Marco!!"
"Quindi che facciamo? Andiamo io e te?"
"Eh, dai, vediamo fra qualche ora, se nessuno dei due viene, andremo io e te!"
Inutile dire che ci siamo sentite alle 21, la situazione era la stessa, per cui abbiamo deciso di andare.
Devo essere completamente sincera, da brava persona prevenuta, mi sarei sentita molto più tranquilla se tutto ciò fosse successo in occasione di un viaggio in una qualsiasi città europea, ma forza e coraggio, si va!!!
Quindi l'indomani, sotto una pioggia poco incoraggiante, scendo con il mio bel trolley e partiamo verso Bergamo.
Mi fa davvero strano essere solo noi due!!!
Al momento dell'imbarco sul volo Ryanair chiediamo all'incaricata se per favore possiamo stare vicine, visto che ognuna di noi avrebbe avuto il posto vicino al proprio consorte, e visto che loro non ci sono, se si vendono i loro posti, non saremo manco vicine.
Molto gentilmente ci dice che li metterà come presenti così avremo 3 posti tutti per noi, ragazzi abbiamo viaggiato davvero bene.
Atterriamo con un sole splendente, fila mostruosa per le procedure doganali...ad un certo punto vedo che tutti hanno un foglietto in mano :"Laura, mi sa che ci manca qualcosa, tutti hanno il foglietto e noi no!" Quello dietro di noi molto gentilmente ci informa che lo distribuiva il tipo all'inizio della coda, ossia quello che stava chiacchierando quando noi siamo passate e che quindi non ci ha minimamente considerato!! Va beh, poco male, Laura si fionda a recuperarli.
Prima di uscire cambiamo gli euro in Dirham, cosa abbastanza importante, non ci sono molto cambi in giro e gli euro li accettano davvero in pochi.
Ci giriamo e...non ci posso credere !! Dobbiamo passare il metal detector anche all'uscita???
Per fortuna ci intercetta una signorina, ci guarda bene in faccia, e dopo aver deciso che siamo innocue, alza il cordone e ci fa uscire dall'aeroporto.
Oddio, sento già il caldo!!!
Ora dobbiamo cercare l'incaricato del nostro riad, in mezzo ad una folla incredibile!!
Passiamo tipo 15 minuti a cercare, ma il nome del nostro riad proprio non lo vediamo, oddio che facciamo adesso? ( Superata la fase in cui imprechiamo contro l'inefficienza del Riad)
Nulla, rifacciamo da capo la sfilata riguardando tutti cartelli, ma sto cretino non era mica li a chiacchierare con il cartello abbassato???
Comunque l'aeroporto è davvero bello
Dopo circa 15/20 minuti siamo già arrivati, beh non esattamente, perché essendo il Riad all'interno della Medina, ed essendo la stessa pedonale, la navetta ci scarica in un punto non meglio precisato, dove ci attende un tipo con un carretto, che non dice una sola parola, carica i nostri bagagli e da per scontato che lo seguiremo, cosa che ovviamente facciamo.
Sempre senza dire una parola, dove aver percorso dei vicoletti, che richiamano alla mente un agguato da parte di serial killer, si ferma, scarica le valige e se ne va
La foto fa schifo, ma è per dare l'idea. Da notare il cartello con il nome del Riad che si vede a malapena, scendiamo gli scalini e ovviamente entriamo in quella prima porta di fronte bella illuminata...e no! Quello è il museo! Ma chi cavolo può aver mai pensato di mettere li un museo?
Va beh, il tipo, che ovviamente capisce che siamo turiste e anche dove in teoria siamo di dirette, ci indica di andare li di fianco.
Quindi giriamo e troviamo una porta spalancata in faccia ed una porta chiusa sul lato, beh avanti, voi cosa avreste scelto?
Noi siamo entrate dirette nella porta aperta!!
"Hello!! Hello!!" ad un certo punto arriva una signora un po' sconvolta, sconvolta dalla nostra presenza perché siamo entrate in casa sua, ma cavoli però, se non vuoi gente in casa la porta la tieni chiusa, è fatta apposta per questo!!
Quindi su tre porte, il riad è ovviamente l'ultima rimasta, tocca pure suonare perché è chiusa!!
La tipa che ci accoglie, mi sembra capisca poco l'inglese ma non è che con il francese sia molto meglio!!!
Veniamo comunque accolte con del buonissimo tea
Ed ecco qualche foto del riad
La mia camera, che era lunghissima, ma stretta ovviamente |
LA CHIUSURA IPERTECNOLOGICA DELLA MIA PORTA |
Quindi mi consulto con Laura, che ha lo stesso problema e cerco di spiegare alla signorina che non se ne parla che io dorma con quel freddo, le dico diretta che domani sarò sicuramente malata.
Dice di aver già avvisato il manager...mah....
Ci informiamo anche per la cena, stasera sarebbe bello cenare qui, ci indica il menù, noi diciamo ok e la chiudiamo li.
Intanto fuori c'è il sole, per cui ne approfittiamo e usciamo subito, non prima di aver chiesto come arrivare alla piazza Jeema El Fna, ed aver ottenuto un "Uscite, poi andate a sinistra, poi a destra"
Che dire, sembra così facile!!! Si, per lei che la strada la sa!!
Intanto, fatti due passi, veniamo avvicinati da un ragazzo, che pareva francese, parla da dio l'italiano e ovviamente ci chiede se vogliamo andare in piazza e si offre di accompagnarci, salvo poi risentirsi quando, mentendo spudoratamente, gli diciamo che siamo senza soldi, dobbiamo ancora cambiare, abbiamo solo carte di credito, e non mi pare proprio che abbia un pos a portata di mano.
Dritte e diligentissime, seguiamo le istruzioni, ma ovviamente non ci avviciniamo, neanche lontanamente, alla destinazione.
Ci ritroviamo comunque nel Suk, che dovrebbe essere totalmente pedonale ed invece, oltre ai motorini, che sfrecciano come se fossero tutti "Valentino" nella sua gara più importante, passano pure i carretti con gli asinelli, per cui non facciamo altro che guardarci attorno nella speranza di non venire travolte!!
La verità è che ci siamo già perse, l'ennesimo ristoratore si sente poi in dovere di informarci :"Ma sapete che oggi è l'unico giorno della settimana in cui colorano i tessuti?" Ma va? E quindi? E quindi ci indica la strada con un qualcosa di già sentito : "Andate a sinistra, poi a destra, poi a sinistra, poi dritto..." Oddio mi gira la testa!!!
Percepito che ci siamo perse, anche nelle indicazioni, ovviamente si offre ci accompagnarci : "Ma no, non c'è bisogno, se lo troviamo ok, altrimenti nulla!"
"Ma no!! Io non sono guida, no problema, vi accompagno io."
E accompagnaci!!
Inutile dire che alla seconda svolta in mezzo a quel casino, siamo già perse, Laura, decisamente allarmata, mi dice : "Ma non sapremo mai tornare indietro!" ed io molto candidamente le rispondo : "Ovviamente no!! Cercheremo la piazza?" Già con il punto di domanda, perché qui è davvero un labirinto da paura, Map me non funziona per nulla, anche perché il Suk non è mappato!
E finalmente arriviamo dove colorano i tessuti, il tipo ci fa un bella dimostrazione dicendoci che lui colora solo con colori naturali e non chimici, per intenderci quelli per cui il blu colora di bianco, il rosso di verde ed il giallo di blu ( ovviamente ho sparato a caso), ed alla fine...eccola lì la sfilza di pashmine pronte per essere comprate dai turisti babbei, tipo noi per l'appunto.
Ed infatti eccoci a mercanteggiare, anche perché mi rifiuto categoricamente di spendere 600 diram ( ossia 60 euro) per una pashmina.
Spiego quindi al tipo che per l'uso che ne faccio io, proprio non se ne parla, insomma alla fine passiamo dai 600, con lui che asseriva che non poteva venderle a meno perché il tessuto...i colori...la qualità...a 100, e via ce le portiamo a casa.
Laura riceve anche una dimostrazione di come dovrebbe usare la pashmina, se fosse una donna del deserto.
Ora che abbiamo finito dove cavolo andiamo? Beh da lui abbiamo acquistato, ci darà pure delle buone indicazioni no?
Dritto ( e già questo è un cambiamento, nessuno ci aveva mai detto di andare diritto), sinistra e poi destra.
Che illuse!!!
Alla fine ci ritroviamo fuori dalla Medina, il guaio è che ogni tanto si trova qualche cartello all'interno con indicata la piazza, ma al bivio successivo non c'è più nulla e non sappiamo proprio dove andare.
Ad un certo siamo ad un semaforo con la cartina alla mano e ci si avvicina un tipo che chiaramente capisce subito che stiamo cercando la piazza, la verità è che tutti, durante tutti i giorni del viaggio, ci indicheranno sempre la piazza, anche quando non dovremo andarci.
Ma non solo, dopo avercela indicata, ci tiene ad informaci : "Ma lo sapete che oggi è l'unico giorno della settimana che..." e voi sareste pronti a finire la frase con un "Tingono i tessuti?" e invece no!!! "producono l'olio di Argan? " Ma tu guarda che strano!! Abbiamo già capito che qui tutti i giorni diventano in automatico l'unico giorno in cui si fa un qualcosa deciso della persona con cui parli, quindi rispondiamo gentilmente un "No grazie ! Vogliamo solo andare alla piazza!"
E dopo neanche 5 minuti, finalmente arriviamo...
Appena ci riprendiamo dallo stordimento, ci rendiamo conto che abbiamo trovato la piazza, ma siamo ben lontane dal sapere come tornare al Riad
All'estremità opposta della piazza, rispetto a dove siamo entrate, ricomincia il Suk, l'unica cosa che possiamo fare è entrare e vedere se riusciamo a trovare dei punti di riferimento.
Chiedendo un'indicazione riusciamo solo a scoprire che dobbiamo arrivare alla piazza delle spezie.
Ad un certo punto vediamo una donna, sui 65 anni, uscire da una bottega e urlare : "Andrea!! Andrea!! Ma dove diavolo è andato?" Ok è italiana, chiediamo a lei : "Scusi, ci sa per caso dire dove è la piazza delle spezie?"
"Oh ma qui le spezie le trovate ovunque !"
"Si ok, ma noi cerchiamo la piazza delle spezie perché è il nostro riferimento per tornare al nostro riad"
La signora si fa due risate...non è un buon segno.
"Oh, ma non è un problema, noi i primi giorni abbiamo sempre dovuto pagare per farci riaccompagnare in hotel, dopo un po' però si capisce come muoversi!"
Se lo dice lei, che ha appena perso il figlio!! Intanto la salutiamo e lei continua disperatamente la sua ricerca.
Proseguendo troviamo una bottega che vende dell'acqua, siccome ne abbiamo bisogno, di nuovo ci auto convinciamo che, comprando qualcosa, le indicazioni saranno più chiare.
Quindi compriamo l'acqua, chiediamo e...ma cosa fa? Sta scrivendo su un pezzo di carta?
Guardo Laura allibita :"Ma non penserà mica che io sappia leggere l'arabo vero?"
Ma il tipo è avanti!!! Ci spiega a voce la strada, il solito destra, sinistra, destra, sinistra, ma sta volta sembra più chiaro, e poi mi mette in mano il foglietto e ci dice, se ci dovessimo perdere ancora, di dare quel foglio in modo che chiunque ci possa indicare come arrivare al riad.
Certo da qui, ad avere la certezza matematica che sul foglietto non si sia scritto : "Queste due sono completamente perse, potete farne ciò che volete!"... diciamo che andiamo a fiducia!!
Finalmente sbuchiamo in un punto che riconosciamo, non ci sembra vero!!!
Un po' più sicure, arriviamo al riad, sperando di trovare le stanze calde per poterci fare una doccia e poi cenare.
La stanza di Laura è stata attrezzata con una stufa elettrica, nella mia hanno sistemato il climatizzatore e mi hanno fornito il telecomando, impostato sui 30 gradi, la stanza è talmente lunga che scaldarla sarà un'impresa!!
Decidiamo di rivederci verso le 20, in modo da riposarci e sentire i mariti a casa.
Puntuali scendiamo per la cena, ma...eh si, c'è un ma!! L'ho già detto che la ragazza alla reception mi sembrava un po' stordita ? Praticamente, la nuova ragazza che è qui adesso, ci informa gentilmente che per cenare bisogna prenotare, quando le dico che noi abbiamo parlato con l'altra ragazza, giustamente non può fare altro che dimostrarsi dispiaciuta per noi, ma non può farci nulla.
Guardo Laura : "Ci tocca uscire!" e giustamente lei mi risponde : "Si ma andiamo nel primo posto che troviamo qui vicino, perché se ci perdiamo sono cavoli!"
E così facciamo, mangiamo davvero bene, spendiamo l'equivalente di 16 euro in due per un cous cous di carne ed una grigliata di carne.
Alla velocità della luce percorriamo i vicoli claustrofobici che ci riportano dal riad ed andiamo a dormire, dopo esserci fatte dare un'ulteriore coperta.
Percorsi 7,5 km
12555 passi
7 piani
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