Ci aspetta un viaggio aereo, con pantaloni lunghi e lei è ustionata!!!
E questa cosa dei pantaloni lunghi rischia di diventare una tragedia, lei ha solo jeans, che ovviamente non potrà usare ma l'unica alternativa sono i miei pantaloni da spiaggia che secondo lei sono a dir poco scandalosi, beh insomma non è che ci sia molta scelta no?
Ovviamente rimane chiusa in stanza a cospargersi di aloe, mentre noi decidiamo di andare comunque in spiaggia, tanto si parte alle 13, il problema è che è una mattina posticcia, ricapitolando : Arianna è ustionata, Marco è in modalità partenza, il tempo è bruttino e abbiamo la stanza solo fino alle 11.00...Silvia non rinuncia e si butta, quando torna ci riferisce che il mare mosso ha reso l'acqua torbida e la barriera sembra innevata per la tanta sabbia sopra.
E' arrivato il momento di prepararsi, ultime foto all'isola
Arriviamo quindi tutti trafelati al porto e aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo ma qui la barca non si vede.
Ne arriva una, quindi speranzosi ci avviciniamo, ma Nihad, che nel frattempo ci ha raggiunto, ci dice che non è la nostra, è come quando alla fermata del bus passano due linee e chiaramente passa per prima quella che non ti serve, peccato che qui abbiamo un aereo da prendere!!!
Iniziamo davvero ad essere preoccupati, con Marco che parte con il suo solito motto : "Vedi perché voglio partire subito al mattino?" Va bene, ma non posso mica partire alle 7 del mattino, con un volo alle 17.30, così mi sparo pure la levataccia al mattino con un volo praticamente interminabile!!!
Con solo mezz'ora di ritardo finalmente arriva e ci caricano, il mare è davvero mossino e come all'andata facciamo una fermata, Arianna vorrebbe usufruire del bagno della barca, peccato che apre la botola e dentro ci trova dei pappagalli, il problema è che deve proprio andare, per cui Marco si fa indicare dove andare e scendono, ovviamente siamo tutti pronti a bloccare la barca nel caso di dimenticassero che ci sono due persone che sono scese.
Per fortuna va tutto bene, ripartiamo e quando arriviamo a Malè, Silvia è messa davvero male, questa tratta in barca l'ha messa davvero a dura prova.
Recuperate le valige ci fiondiamo dentro, diciamo che i tempi iniziano ad essere stretti.
Arriviamo al banco check-in della Saudia Air ed iniziamo con i problemi.
La tipa guarda Marco, che per la prima volta nella sua vita ha messo dei bermuda per volare, quindi stiamo parlando di pantaloni appena sopra il ginocchio...
"Avete dei pantaloni lunghi?"
"In valigia"
"La compagnia non può accettarla come passeggero con questi pantaloni"
Cosa?????
Quindi lui inizia a dare i numeri mentre io mi affanno ad aprire la valigia alla ricerca dei jeans, sperando che la mia memoria non mi inganni e per fortuna è così, e borbottando peggio di una pentola di fagioli, va a cambiarsi in bagno.
La signorina è finalmente contenta ma noi siamo allibiti, capiamo si fosse trattato di una donna, ma un uomo non può stare in bermuda?
Imbarchiamo i bagagli e mentre ci allontaniamo vediamo che continuano a tornare fuori sul nastro, ci diciamo che non arriveranno mai, meno male che stiamo tornando!!
E finalmente...saliamo su questo magnifico aereo (ovviamente sono molto ironica).
Come per l'aereo che ci ha portato alle Maldive, questo aereo è già abitato, in questo caso sono quasi tutti arabi che arrivano da Jeddah.
Arriviamo davanti ai nostri posti e c'è una bambina, avrà avuto 10 anni, seduta. La Hostess ricontrolla i nostri biglietti, ovviamente non si fida di noi, ma alla fine non può che confermare che i posti sono proprio i nostri e le tocca iniziare una discussione con la bambina che di volersene andare non ne vuole proprio sapere.
Scongiurato il pericolo di fare il viaggio in piedi, ci rendiamo conto che qui il pericolo è di ritrovarsi con un mal di schiena da paura in soli 10 minuti di volo, peccato che dobbiamo farcene 7 di ore!!
Praticamente i sedili devono essere stati recuperati da un qualche aereo degli anni 60, la cui imbottitura è stata decisamente consumata e quello che è rimasto è la struttura di plastica che come ti appoggi allo schienale ti spacca in due la colonna.
Giuro mai provato dei sedili così scomodi.
L'aereo starebbe per partire ma pare ci sia gente che si fa un po' gli affari suoi. La bambina di prima continua a correre avanti e indietro sull'aereo con la hostess che ormai ha i capelli in piedi e disperata si rivolge alla famiglia, composta da un padre e credo 3 mamme, non si sa quale sia la sua, spiegando che l'aereo non può decollare se la bambina non si siede e che deve essere seduta di fianco ad un adulto.
Capisco che è un concetto davvero ostico, mi dico...ma chi mai lo capirebbe al primo colpo?? Ovvio quindi che la hostess debba ripetersi almeno 3 volte prima di ottenere quello che ha chiesto.
Preghierina collettiva ad Allah e si parte.
La prima tratta da Malè a Colombo passa veloce e stiamo sperando con tutto il cuore che scenda la maggior parte della gente.
Stiamo per atterrare e, inutile dire, che la povera hostess deve rifare tutto da capo, perché probabilmente pensano che le regole possano cambiare, quindi qualche volta occorre sedersi al decollo e all'atterraggio, altre evidentemente no!!!
E pare chiaro che noi non abbiamo capito proprio nulla perché appena appoggiate le ruote sulla pista, anche qui si alzano tutti, in barba al segnale delle cinture allacciate, ed una signora, che evidentemente, vista la sua fretta, doveva attesa per procedere con un trapianto di cuore, si piazza in piedi di fianco a Marco e siccome la sua borsa pesucchia, pensa bene di appoggiarla sulle sue gambe.
No certo, fai pure, vuoi anche sederti?? Marco le tocca il gomito e la fa un chiaro gesto che vale più di mille parole.
Per fortuna scendono quasi tutti, chi è diretto a Jeddah dovrà rimanere sull'aereo, per cui rimaniamo noi, un'altra coppia di Italiani, gli arabi dietro di noi e strana gente, che prima non avevamo notato, vestita di bianco. Mi spiego meglio, uomini in infradito ed una specie di asciugamano bianco girato intorno alla vita, un altro invece posizionato come una stuoia sul torace, praticamente gente da spiaggia.
Ora, Marco non poteva salire con i bermuda e questi salgono a torace praticamente nudo? Mah!!
Comunque, mentre siamo lì in attesa di capire cosa mai faremo durante questo scalo tecnico, vediamo in un po' di questi "bianchi" che si dirigono verso il fondo dell'aereo, io e Silvia ci guardiamo : "Ma vuoi dire che c'è una doccia in fondo all'aereo e noi non lo sapevamo?"
Ovviamente andiamo a vedere e...ma che doccia!! Mancano praticamente le ultime tre file di sedili perché hanno fatto una sala preghiera !! Ci defiliamo quindi con discrezione.
Qui non si vede ancora nessuno per cui vado in bagno. Ora descrivere lo schifo che c'era dentro quel bagno, lo schifo che sono riusciti a creare in sole 6 ore di volo...una puzza indescrivibile, rotoli di carta igienica srotolati per terra, un sacchetto di plastica nel water, fazzoletti usati come cotton fioc, ovviamente sporchi, di cui uno di sangue, appoggiati sul lavandino, lo so che non dovrei dirlo, ma degli animali avrebbero tenuto più pulito!!!
Ed eccoci quindi a vagare su un aereo, su cui è appena salita l'impresa di pulizia, in cui ci ritroviamo a spostarci in continuazione per lasciare loro modo di pulire, tutti a destra...tutti a sinistra...tutti al centro!!
In tutto ciò, uno dei tre seduti dietro di noi, si mette a parlare con i suoi amici dai nostri sedili, poggiando bellamente il piede nudo sui nostri sedili.
Lì dove vedete seduto Marco, appena finite le pulizie ci sarà seduto uno steward che nei 20 minuti precedenti la partenza, non farà altro che mettersi le mani nei capelli, con fare davvero disperato, non è una cosa molto carina, abbiamo anche ipotizzato che fosse un kamikaze in attesa di farsi esplodere e che quindi fosse un tantino disperato, cavoli un po' di contegno!!
L'aereo accoglie quindi i nuovi ospiti, di fianco ai nostri tre posti ci sono i posti centrali dove sono seduti Silvia e Gionny, e a dividerci c'è questa signora salita a Colombo che mentre stiamo partendo è ancora al telefono, sembra quasi stia piangendo, forse per lo stato della sua salute, considerato che continua a tossire, potrebbe essere che stia dicendo addio a qualcuno, certo è che scenderemo ammalati, chissà cosa cavolo ci attaccherà!!
E dopo la solita preghierina ad Allah si riparte.
Tempo due secondi, quello dietro di me mette una musichetta ed inizia a cantare una sorta di canzoncina-preghiera, sarà l'equivalente del nostro rosario, Silvia si guarda in giro per capire da chi cavolo arrivi questa nenia e quando vede la mia faccia, capisce tutto e si fa due risate!
Arianna decreta che se continua mette la musica dell'iphone senza cuffiette, così saremo pari, insomma diplomazia pari a zero, il bello deve ancora venire però, perché quello dietro di lei, fa anche peggio, allunga il suo bel piede e lo piazza sul bracciolo di Arianna, la quale si gira verso di me scandalizzata, anzi più schifata, e cavoli lo vedo io dal mio sedile, ma voi siete proprio fuori di testa!!
L'unica cosa che posso dire ad Arianna è di tirargli una bella gomitata, cosa che poi farà.
Queste sei ore paiono interminabili ma finalmente atterriamo.
Quello che ci era brutalmente sfuggito, è il significato di fare uno scalo in Arabia Saudita.
Scesi dall'aereo ci aspetta una fila interminabile per ritirare un foglietto che dovremo poi compilare e fatto questo veniamo divisi, gli uomini da una parte, le donne dall'altra, per passare il controllo, nel nostro infatti, al di là del fatto che quelle con il burka vengono fatte passare davanti perché essendo del posto hanno questo privilegio ( esattamente come capita a noi in Italia no?), ma noi il controllo lo passiamo al chiuso in uno stanzino, dove ovviamente queste signore si possono togliere il suddetto burka.
Passato questo controllo ci ritroviamo in un duty free davvero triste ed in una sala d'attesa anche peggio, nell'attesa di sapere dove ci dovremo imbarcare vado in bagno.
Beh anche qui vale una legge decisamente diversa, tu ti metti in fila per il bagno, ma poi entrano loro e ti passano davanti in totale scioltezza, i bagni tra l'altro fanno davvero schifo, dire che sono sporchi è dire poco.
Ritorno dagli altri che sono fermi in piedi, perché non c'è nessuna speranza di sedersi visto il numero esiguo di sedie, e decido di prendere qualcosa da mangiare.
Vado nell'unico posto dove c'è qualcosa di commestibile, prendo dei Tuc, la fila in cassa non si capisce bene dove sia, ma il commesso ha visto chiaramente che ero già li in fila, con in mano i Tuc e il dollaro che serve per pagarli, quando arriva una del posto e ovviamente...passa davanti, peccato che la signora stia comprando l'intero negozio, praticamente sono i figli che stanno scegliendo, quindi immaginate 3 bambini dai 4 ai 6 anni liberi di fare quel cavolo che vogliono, quando finalmente finisce mica può pagare!! Eh no deve chiedere i soldi al marito, per cui blocchiamo tutto che lei, con il totale dovuto, va a chiedere i soldi al suo padrone!!
Finalmente ci imbarchiamo per le nostre ultime 5 ore e appena saliti decretiamo che non voleremo mai più con Saudia Air, neanche gratis!! Questo aereo è un disastro, non c'è neanche l'intrattenimento a bordo!! Ringrazio solo il cielo che siamo così stanchi che alla fine dormiremo.
Spezzo solo una lancia a favore di questa compagnia aerea, la colazione, per la prima volta nella mia vita mi sono vista servire una colazione decente, qualcosa che non sia a base di curry o una qualsiasi sorta di snack salato pieno di salse, aperto il pacchetto ci ritroviamo davanti dei pancake caldi da accompagnare con della marmellata, un sogno!!
E così finisce anche il viaggio di questo anno, meno rocambolesco dello scorso anno.
Bilancio?
Dei tre viaggi nel sud-est asiatico è forse quello che ci è piaciuto meno, lo Sri Lanka è bello ma per il turista è davvero caro, le entrate hanno dei prezzi davvero esosi, pensare di far pagare 30$ un ingresso è davvero tanto, per quanto riguarda le persone, ne abbiamo trovate di davvero magnifiche, come le signore del Bee View di Kandy, e persone davvero sgradevoli.
Il cibo è stato un altro tasto dolente, davvero troppo piccante!!
L'altro problema è stato sicuramente il troppo tempo passato in macchina, a noi le città piace esplorarle, ma qui le distanze, sebbene non enormi, diventano tali per le condizioni stradali, per cui è stato più il tempo passato in macchina che quello passato a visitare.
Siamo comunque contenti di esserci andati.
Per quanto riguarda le Maldive invece, a parte la comodità di avere due trasferimenti al giorno per l'atollo, che è una gran cosa, il cibo era sicuramente più appagante qui, il colore del mare, già sul nostro atollo, era più Maldiviano, però per l'accoglienza, gli abitanti dell'isola, la pulizia dell'isola e la pulizia delle pic-nic e sandbank, decisamente meglio Asia inn.
Ora tocca pensare a quello del prossimo anno!!!
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