giovedì 25 maggio 2017

Breslavia 24/04/2017

Questa notte abbiamo finalmente dormito, almeno fino all'1.30, quando mia figlia ha pensato bene di mandarci un messaggio per dirci che la sua amica polacca le ha consigliato di farci mangiare i pieroghi, ma la colpa non è sua che vive a Milano con il fuso orario di New York, ma di Marco, a cui tutte le volte, tocca ricordare che deve mettere il telefono in modalità aerea, in modo che suoni la sveglia ma tutte le altre notifiche non arrivino!!
Ieri sera ho proposto, per questa mattina, di andare a vedere il Panorama Raclawicka, è un dipinto panoramico di 15x120 metri che raffigura per l'appunto la battaglia di Raclawicka, vinta il 4 aprile del 1794 dagli insorti polacchi contro gli occupanti russi.
La tela fu dipinta nel 1893-94 da Jan Styka e Wojciech Kossak, trasferita a Breslavia dopo il 1945. Esibita in unna struttura circolare è una forma di intrattenimento di massa diffusa in Europa fra il 1820 ed il 1880, si tratta di immagini gigantesche che tramite prospettive, luci ed elementi naturali, come rocce, alberi e sabbia, danno l'illusione di essere immersi in un vero paesaggio e di assistere a scene dal vivo.
Questo è uno dei pochi ancora esistenti al mondo, quindi merita una visita, nel prezzo di 30 pln, ossia circa 7 euro, è compresa l'audio guida in italiano e l'ingresso al museo nazionale e quello etnografico.
Non so quanto rendano le foto ma è davvero impressionante, in alcuni punti non si riesce proprio a capire dove finisce il quadro e dove iniziano gli elementi veri, la sabbia e i rami.













OVVIAMENTE GNOMO A TEMA BATTAGLIA
Da qui andiamo al mercato coperto, Hala Targowa, purtroppo non l'abbiamo trovato interessante, tanti generi alimentari, ma nulla degno di nota, tanto per intenderci un posto al pari dei nostri mercati comunali e nulla a che vedere con il mercato della Boqueria di Barcellona.
Il giro è durato quindi circa 10 minuti, il sole non è splendente, o meglio va e viene, ma ormai avevamo previsto il giro in barca e vista la temperatura non altissima, meglio farlo prima di pranzo.


Ovviamente c'è uno gnomo anche sulla barca....
Il Museo Nazionale




E...secondo noi non merita, il giro porta fino allo zoo e poi torna per lo stesso canale dell'Odra, abbiamo visto il politecnico, che si raggiunge con una funivia dalla terraferma e siamo stati assaliti dalle scolaresche che sono salite con noi, al ritorno abbiamo preso tanto di quel freddo che non potete capire!!!
Per pranzo Marco fa richiesta ufficiale di andare di nuovo all'italiano, in modo da mangiare di nuovo pasta in bianco, peccato che purtroppo Antonio, il cuoco italiano, non c'è e siccome ieri ci ha confidato che loro non sono proprio capaci, optiamo tutti per una pizza, cercando disperatamente di scaldarci mentre vediamo persone, che con grande coraggio o meglio pazzia, si siedono a mangiare fuori.
Ritorniamo quindi in centro per cercare la maglietta per Martina ed il bicchierino per mio papà.


DAVANTI ALLA PASTICCERIA




Ma il nostro vero scopo è questo
 assaggiare i paczki, il problema è che partiamo convinti di prenderne uno alla crema, ma non abbiamo calcolato che assomigliano ai nostri bomboloni ma non lo sono, quelli loro tipici sono con la marmellata di rose, sul viale principale ne troviamo uno, ma per l'appunto non ha la crema, c'è con ananas, semi di papavero, kiwi, banane, mele e cioccolato, noi abbiamo deciso che li vogliamo con la la crema, per proseguiamo nella ricerca, nel frattempo vediamo uno dei bar che ha i tavolini fuori, e sulle sedie...ci sono le coperte!!

 Ora il problema è ricordarsi dove ci sono altre pasticcerie, ci viene in mente che una era dove c'era la libellula gigante, nel frattempo abbiamo riflettuto sul fatto che forse è meglio arrendersi e prenderlo ripieno di qualcosa d'altro, tipola nutella, mentre sitamo guardando il banco, ci fregano l'ultimo sotto il naso.
A Laura viene in mente che forse ne avevamo vista una vicino a piazza Sonly e finalmente la troviamo, chiedo e mi conferma che non li fanno con la semplice crema, piuttosto che niente crema al caffè, alla fine dobbiamo pur assaggiarlo, qui della nutella manco l'ombra, quindi prendiamo banane e cioccolato e ce lo dividiamo in tre.
In effetti molto buono.
Siamo pronti a tornare in hotel e passando davanti ad un locale, che pare aperto dalle 11 del mattino alle 5 del mattino dopo, troviamo la nostra prima gnometta, su un lato della porta, e lo gnomo dall'altro lato che bevono allegramente


Mentre rientriamo in hotel ci rendiamo conto che è un giorno lavorativo e qui il traffico è pari a zero, ci sono pochissime macchine, è proprio vero che è una cittadina universitaria, ci rendiamo anche conto che praticamente non abbiamo visto anziani, gli unici un po' più avanti con l'età li abbiamo visti al mercato coperto, per il resto, bar, ristoranti, qualsiasi attività è gestita da persone giovani, ci viene il dubbio che qui vadano in pensione, beati loro, molto presto. Se non fosse per questa temperatura, potrebbe essere un bel posto dove vivere, niente smog, con il vento che c'è, l'aria deve essere pulitissima, niente traffico, prezzi bassi...
Torniamo in hotel per aspettare il nostro taxi, che in circa 25 minuti ci porta in aeroporto.
 La vacanza è finita, ci è piaciuta, alla fine ci è costato 450 euro in due per 3 notti e 3 giorni pieni, direi che potrebbero tranquillamente bastare 2 notti se si trotta di più, ma soprattutto se le temperature consentono di rimanere fuori tutto il tempo.

venerdì 19 maggio 2017

23/04/2017 Breslavia secondo giorno

Dopo una notte d'inferno, si perché io devo aver preso freddo e taaac, prima di dormire sono dovuta correre in bagno, Marco come si è sdraiato ha iniziato a russare, quindi io non riuscivo a dormire, quando finalmente ha smesso e mi sono addormentata è durata ben poco, perché ha iniziato lui ad andare in bagno e poi gli è venuto anche mal di stomaco, per cui seconda notte insonne! Quando ci alziamo gli chiedo se ha preso il buscopan :"No, voglio vedere se mi passa", mi risponde con la massima calma, come se fosse una cosa del tutto normale, le medicine si prendono quando il dolore è finito, mica per farlo passare!!
Lo uccido!! Cavoli siamo qui solo per tre giorni, in più se prendi il buscopan e ti passa hai anche la conferma che non sono i tuoi calcoli che si sono di nuovo svegliati, perché abbiamo già appurato che il buscopan non ti fa nulla!
Lui rimane in hotel e mi tocca praticamente obbligarlo a prenderlo!
Siccome oggi era prevista pioggia e una temperatura ancora più bassa di ieri, avevamo deciso di dedicare la giornata ai centri commerciali e di andarci con il bus, onde evitare di prendere troppo freddo.
Qui sono avanti, sul bus i biglietti si acquistano con la carta di credito, facciamo cinque fermate e arriviamo al centro Renoma, pensavamo fosse il più scafesso, in realtà si rivelerà il migliore della giornata. Io compro delle calze per Arianna, Laura compra una gel all'arnica e dopo aver pagato ci ricordiamo del limite della misura e...ha preso uno da 200 ml, toccherà lasciarlo qui.
Usciti all'aria aperta, ci rendiamo conto che proprio sul meteo non ci si può fare affidamento, intanto c'è un bellissimo sole, ma soprattutto c'è poco vento ed una bellissima temperatura, mi tolgo persino il cappello, il che è tutto dire!
A questo punto decidiamo di tornare a piedi ed in effetti, tempo 10 minuti siamo già quasi arrivati, decidiamo però di evitare la nostra via, o meglio la galleria del vento, fin dove possibile, per cui facciamo la parallela e ci infiliamo in un cancello per poter attraversare, ci troviamo così nelle ex macellerie, quelle di cui ho letto sulla guida, che sono diventate delle gallerie d'arte, l'unica traccia di cosa fossero prima è data dalle statue degli animali nel cortile, animali che venivano macellati.

Perfetto, fatta anche questa. Recuperiamo Marco, che sta meglio, e andiamo a mangiare, ripassiamo dalla galleria per fargli fare la foto agli animali, peccato che ci sia una comitiva di turisti e gli animali siano stati presi d'assalto, chi immaginava che fossero così famosi!!
 Ho detto che il meteo ha sbagliato, forse solo di poco, il cielo è di un nero...


La nostra meta è il Konspira, definito dalla guida : " Un posto davvero speciale, un Centro di educazione storica, si tengono incontri, conferenze, concerti, proiezioni di film e dibattiti sul tema dell'opposizione breslaviana al regime comunista. Nel locale è allestita una mostra permanente e attraverso un passaggio segreto in un armadio, si può penetrare in un covo clandestino di oppositori anticomunisti arredato con mobili e oggetti degli anni 70"
Arrivati alla Sonly plaza sbagliamo in pieno, si perché dalla nostra piantina pareva dovessimo percorrere la piazza ed andare in fondo a destra, ma la piazza sembra un quadrato chiuso.
Niente paura facciamo il giro da dietro,  la cosa però non ci convince, rileggiamo l'indirizzo ed il civico è proprio in piazza Sonly, torniamo indietro e l'angolo della piazza, che sembrava chiuso, in realtà nascondeva un arco che porta dritti dritti a questo ristorante.
Ecco il menù del Cospiratore, giornalino con veri articoli oltre il menù


IL COVO DENTRO L'ARMADIO





Mentre pranziamo, fuori diluvia, noi mangiamo davvero bene, i piatti sono abbondantissimi per una spesa di 38 euro in quattro. A dimostrazione che il tempo cambia ogni 5 minuti, usciamo invece con il sole. Andiamo a prendere il tram per andare alla Sky tower, l'idea è di salire al cinquantesimo piano. Devo dire che il centro commerciale alla base è davvero tristino, quando finalmente riusciamo a capire dove andare per salire scopriamo che costa 16 plz a testa, che è il minore dei mali visto che si tratta di 4 euro, il problema è che la prima salita disponibile è tra due ore! Che cavolo potremmo mai fare qui per due ore?
Siamo completamente fuori dal centro, ci sono tre negozi messi in croce...per cui rinunciamo e andiamo verso il rinomato centro Arkady per poi fotografare delle persone che escono dal terreno.





 Riflettiamo sul fatto che da noi sarebbero già pieni di scritte e graffiti poco edificanti, qui sono in perfette condizioni.
Di nuovo anche questo centro è abbastanza deludente, l'unica cosa davvero positiva è che in questi centri non c'è ressa, c'è davvero pochissima gente. Dopo aver fatto le foto prendiamo di nuovo il tram e rientriamo, ci spiace un po' perché c'è un bel sole, ma Marco è è stanco e anche noi dobbiamo riposare un po' le gambe, in realtà facciamo appena in tempo a rientrare che fa un bel l'acquazzone. Stasera saremmo voluti andar di da Pizza Hut, ma Marco è meglio che stia tranquillo, per cui vorremmo andare di nuovo in un posto politico, rileggo la guida per sceglierne uno vicino e scopro che un sacco di Domenica sono chiusi, per cui la nostra scelta si riduce a 2 posti.  
Beh, le nostre buone intenzioni sono andate farsi benedire dopo aver fatto appena tre passi,  vicino all'hotel infatti, scopriamo per caso la galleria Italia, praticamente ci sono ristornati italiani uno via l'altro, come ci tentano !  Ve beh proviamo comunque ad andare a cercare questo Mizs Mazs (quello politico), lo troviamo ma...niente a che vedere con quello del pranzo è proprio brutto e pare ci sia poca scelta, ok andiamo all'italiano, così marco si prenderà la pasta in bianco. Visto che abbiamo già scelto ed è presto, facciamo un giretto e  poi cerchiamo gli snack che ci ha chiesto Arianna, suggeriti dalla sua amica polacca.



Scegliamo il "volare" il personale è del posto ma il pizzaiolo e lo chef sono italiani, ci racconta che il ristorante è appena aperto, di proprietà di un polacco che non sa più dove mettere i soldi e quindi ha deciso di investire così. Non capiamo come le cose possano funzionare con un ristorante enorme, con un sacco di coperti ed un sacco di tavoli che rimangono vuoti, ma soprattutto un sacco di personale che è li a girarsi i pollici.
Poi questa scelta di concentrare i ristoranti italiani tutti insieme uno di fianco all'altro, proprio non ci convince.
Gli spaghetti al pomodoro sono davvero buoni, così come quelli in bianco di Marco, con olio d'oliva e parmigiano.
Abbiamo mangiato davvero bene, usciamo e tanto per cambiare piove, ok...si va di corsa in hotel. 

giovedì 11 maggio 2017

21/04/2017 Partenza per Breslavia

E' arrivato il giorno della partenza, e come al solito sono nel casino più totale. Intanto ho avuto la brillante idea di prenotare il parrucchiere proprio oggi, tanto mica devo preparare le valige e fare la spesa per preparare i panini! Quindi appena finito di mangiare io e Arianna siamo già all'Esselunga, lei si prende qualcosa per questi giorni ed io prendo pane e prosciutto, non pensiate che sia tirchia, ma pagare 6 euro un panino che profuma solo di prosciutto, perché lo hanno giusto strofinato, anche no!
Alle 14.30 sono dal parrucchiere, non lo conosco perché preso un buono di Groupon, la pensata è stata che così sarei stata a posto per questi 3 giorni, con i capelli belli in piega, certo se non fosse che ci saranno 2 gradi a Bresalvia e quindi userò sempre il cappello! In più, visto che è venerdì e non un venerdì qualunque, ma uno prima di un ponte, decidiamo che è meglio partire per tempo e alle 18 siamo già fuori di casa, in effetti invece di metterci i soliti 50 minuti ci mettiamo quasi un'ora e un quarto, ma siamo più che in orario.
E...l'Italia è in crisi, l'Europa è in crisi, il mondo è in crisi e forse lo è anche l'universo ma...non l'aeroporto di Orio al Serio, si perché c'è fila anche ad uscire dall'autostrada, file ai controlli di sicurezza, sembra che tutta Italia abbia deciso di partire da Bergamo.
Poi, come successo con Bratislava, abbiamo erroneamente pensato :"Ma chi va a Breslavia."
Eh certo, c'è gente che neanche sa dove si trova!
 E invece, come solito, l'aereo è pieno e in più pare che la hostess di terra si sia persa. Sono le 20.55, ora prevista per l'imbarco e al banco non c'è anima viva, il telefono suona e nessuno risponde, ad un certo punto siamo tentati di rispondere noi ed informare chi di dovere che lì non c'è nessuno. Dopo circa 15 minuti arriva tutta trafelata, per la prima volta siamo i primi e ci dice:"E' tutto ok, potete salire,"  si, se però magari prima mi controlli il biglietto e lo passi allo scanner è meglio no?
Il volo scorre bene e atterriamo puntuali, dopo vari tentativi riusciamo a prelevare al bancomat e ci dirigiamo fuori per prendere il taxi, ovviamente riusciamo a prendere l'unico che non parla una parola in inglese, gli faccio vedere il biglietto dell' hotel e mormora un qualcosa in polacco che ovviamente non capisco, Marco sale davanti e gli chiede in inglese se l'hotel è tanto distante e lui risponde qualcosa in polacco che potrebbe anche essere una parolaccia per quel che ne sappiamo.
 Laura mi guarda e dice :
"Avremmo dovuto chiedergli quanto voleva."
 "Dubito che avrebbe saputo risponderci!"
 "Speriamo che non ci faccia fare il giro del mondo!"
"Tanto non lo sapremo mai!"
Il viaggio in taxi ci catapulta nella Polonia degli anni...boh non saprei neanche io, in macchina c'è questa musica...è come se uno salisse da noi su un taxi e ci fossero a rotazione le canzoni di Casadei, in più guida in un modo a dir poco impensabile, le rotonde le fa larghissime e fa un pelo ai marciapiedi  davvero di pochi centimetri, in più ogni  tanto gli parte l'ormone e fa degli scatti di accelerazione da paura. Dopo avergli dato 70,50 plz, siamo davanti all'hotel e di nuovo mi faccio i complimenti, come a Valencia siamo nel pieno centro storico, qui siamo dietro la Cattedrale, lo strano è pieno di gente nonostante sia quasi mezzanotte e non faccia esattamente caldo.
Il Best Western Prima Wroklav è davvero carino, le camere sono grandi, tiriamo fuori ciò che ci serve e siccome ho fatto tutto di fretta, ero già sicura di aver dimenticato qualcosa a casa e infatti... manca il pettine, domani tocca andarlo a comprare.
Come solito io la prima notte dormo da schifo, non so... dormo bene solo quando ho un fuso orario.
Il primo pensiero al risveglio è che mi serve decisamente un pettine!!
Me lo presta Laura e per le 9 siamo già colazione, c'è tanta roba salata ma scordatevi le brioche, ci sono però pane e marmellata. Il sole fuori fa ben sperare per la temperatura ma basta mettere fuori il naso per rendersi conto che si congela, per cui saliamo in stanza e ci bardiamo per bene con sciarpa e cappello.
Ecco la nostra via , in fondo a sinistra la cattedrale e da li parte la piazza centrale, la piazza del mercato


 La nostra prima tappa è ovviamente la città vecchia, la cattedrale è ancora chiusa, qui apre tutto alle 10.
Guardiamo la piazza del mercato Rynek


 Riguardo la fontana di vetro al centro, la mia guida recita " una gioiosa partitura di acqua e vetro che inviata adulti e bambini a sostare ai suoi bordi e giocare con i suoi freschi getti" non so, a me viene freddo solo a guardarla e faccio fatica a immaginare che faccia così tanto caldo da avere questi desideri




la casa dei grifi


sul lato della cattedrale ci sono Hansel e Gretel, i due palazzi ai lati dell'arco  che davano accesso al cimitero della chiesa



 Scambiamo il municipio per una chiesa




L'ORSO A CUI BISOGNA TOCCARE LA LINGUA PER AVERE FORTUNA

SOTTO IL MUNICIPIO L'INGRESSO DEL RISTORANTE



Facciamo il nostro primo incontro con gli gnomi della città, questi sono decisamente invalidi














 proseguiamo quindi per il viale pedonale Swidnicka, un viale di negozi dove facciamo altri incontri ravvicinati con gli gnomi


 Il caffè e poi il teatro Lalek










Ci spostiamo quindi sull'isola della cattedrale.



IL PONTE TUMSKI CON I LUCCHETTI















Purtroppo di chiese all'interno ne vediamo ben poche, intanto ci sono un sacco di matrimoni, in più pare ci sia un qualche tipo di caccia al tesoro, per cui in alcune chiese entrano solo i partecipanti.
Su questa isola ci sono gli ultimi lampioni a gas d'Europa, ogni sera, al crepuscolo, un uomo in abiti ottocenteschi fa il giro per accenderli e all'alba va a spegnerli.
Ovviamente abbiamo la speranza di vederlo e fotografarlo.
 L'aria ci sta tagliando la faccia, per quanto ci attiri l'idea di andare a fare un giro in battello, dobbiamo rinunciare e rimandare a lunedì quando è prevista una temperatura più alta, tanto abbiamo il volo la sera, per cui, no problem. Ci troviamo quindi nel quartiere di Ostrow Tumski, è tutto un susseguirsi di chiese e ponticelli, devo essere sincera, le foto non rendono. Attraversiamo il ponte Tumski, pieno di lucchetti, giriamo intorno al giardino botanico e decidiamo che è ora di pranzo.
Abbiamo letto sulla guida che ci sono un sacco di posti dove si mangia a prezzo politico, ovviamente sono tutti in centro per cui torniamo indietro verso la città vecchia cercando un posto in Kuznicza, il Bazylia, dove pare si mangi molto bene, io vorrei assaggiare i pierogi ruskie, che sono dei ravioloni bolliti o fritti a mezzaluna ripieni di patate e ricotta.
Mentre lo stiamo cercando vediamo un posto che pare un all you can eat a peso, ve bene dai, siamo stanchi e infreddoliti, entriamo qui. Mentre Laura e Marco stanno facendo la fila, cerco se c'è un Wi-Fi e vedo il nome del posto che stavamo cercando, quindi siamo vicini!! Mi giro e, cosa da non credere vedo il nome scritto sul vetro, è proprio questo! Non mi è mai successo,  di solito i posti indicati nelle guide o non li trovo o all'ora di pranzo siamo esattamente dalla parte opposta.
Insomma piatti tipici polacchi e anche altro, pasto completo alla modica cifra di ben 10 euro in due persone.
A questo punto dobbiamo tornare nella piazza del mercato e vedere la parte che ci manca, finalmente troviamo la chiesa di Santa Maddalena da cui si accede al ponte delle streghe da cui si ha una bella visuale della città, costo 1,50 Euro, 240 scalini...anche no!!  Salgono solo i due uomini.


Io e Laura ci rifacciamo un giro nella piazza, e cerchiamo di capire cosa si mangia in quel famoso ristorante sotto il municipio, l'idea è che potremmo prenotare per stasera .
 Pare che sia il ristorante più vecchio d'Europa, guardiamo la scelta ed i prezzi, allora i prezzi ovviamente non sono politici ma neanche esagerati, però la scelta non è tantissima, in più per stasera abbiamo una mezza idea di provare a cercare il tipello delle lanterne e quindi a che cavolo di ora prenotiamo? Nulla rimanderemo.
Recuperati gli uomini prendiamo un caffè da Amorino, che ci costa quasi quanto il pasto appena fatto ed entriamo nella cattedrale di Elisabetta dove, tanto per cambiare, c'è un matrimonio



vediamo la piazza del mercato con il sole, varie statue fuori dai negozi, tipo queste qua sotto abbastanza inquietanti


QUESTO ERA DAVANTI AL BANCOMAT













e dopo aver fotografato tipo 50 gnomi ci dirigiamo verso l'hotel.
Quella degli gnomi è una storia un po' strana, se non fosse che sicuramente pesano un botto e che sono ovviamente cementati, sarebbe stato lecito ipotizzare che ci fosse qualcuno che toglieva e riposizionava gli gnomi ogni giorno, si perché ad esempio nella piazza del mercato siamo passati ovviamente tutti e tre i giorni, eppure gli gnomi davanti alla cattedrale di Elisabetta li abbiamo visti solo il secondo giorno, è vero che sono piccoletti e mica si cammina guardando per terra però...
L'altra domanda è : chi decide dove e quali gnomi mettere? Davanti ad un hotel c'era questo gnomo, ovviamente a tema

Davanti ad un parrucchiere c'ero lo gnomo che si specchiava, i tre invalidi erano davanti al municipio, forse è li che si chiede l'invalidità?
Prima di rientrare passiamo dall'ufficio del turismo per chiedere come funziona l'accensione delle lanterne a gas, e già è stata un impresa farsi capire, in più ci dice che non è possibile sapere l'ora perché dipende dalla luce, secondo lui tra le 4 e le 5. Mah...qui c'è una luce da far paura e sono già le 15.30, il sole tramonta alle 20, quindi come è possibile che il crepuscolo sia alle 16? Arrivati in hotel chiediamo anche in reception, qui ci dicono che dovrebbe essere tra le 18.30 e le 19, quindi più verosimile, ma non è dato di saperlo, in più il tipo è schivo e se ci sono troppi turisti se la da a gambe e si nasconde , va beh e quindi se si nasconde chi cavolo accende i 103 lampioni? L'isola della cattedrale rimane al buio?
Noi comunque ci proviamo e alle 17.45 usciamo dal l'hotel con l'ombrello, qui il tempo cambia alla velocità della luce, il vento è terrificante. Ovviamente c'è ancora tanta luce, ci facciamo un giro sui ponti ma inizia anche a piovere e tocca ripararci, arrivano le 18.30 e ci diamo per per sconfitti, si gela, piove e siamo stanchi.



VEDETE IL NERO?


UNO DEI LAMPIONI A GAS




Andiamo verso il centro e ceniamo in una griglieria, dove ci danno un tavolo di fianco alla porta, chiediamo subito se è possibile cambiare tavolo, ma ovviamente non si può, il problema è che, porta a parte,  abbiamo la roba sul tavolo che svolazza dall'aria che ci arriva dal clima sopra la nostra testa. Chiediamo se è possibile  diminuire la quantità d'aria o alzare la temperatura,, le dico proprio che abbiamo del vento che proprio diretto al nostro tavolo ma si lancia in una tiritera secondo cui è comandato da remoto ed essendoci la griglieria non è possibile diminuire, insomma abbiamo il tavolo sfigato. Mangiamo comunque molto bene e spendiamo l'equivalente di 70 euro in 4, mangiando però 2 filetti, 2 hamburger, acqua a birre. Usciamo e rimaniamo scioccati, dopo essere stati dentro, fuori la temperatura pare polare, l'aria ci taglia la faccia, non vediamo l'ora di rientrare ma non possiamo non fermarci davanti alla cattedrale di Elisabetta, dove dei fari puntati dall'interno sulle vetrate, offrono uno spettacolo non indifferentemente. Purtroppo le foto fatte con il cellulare non sono bellissime, ma rendono l'idea.


Finalmente rientriamo, è ormai assodato che la via del nostro hotel è una galleria del vento, come giriamo l'angolo sembra che ci sia la bora.