mercoledì 4 gennaio 2017

Maldive, terzo giorno...in paradiso

So che sono in ritardo, ma giovedì non ho potuto postare nulla, eravamo a Valencia!!
In ogni caso, torniamo al racconto...
Questa mattina colazione libera, abbiamo tempo fino alle 10 perché si va in escursione,  in aggiunta al pane tostato e alla marmellata, Patrizia vede il porridge, a casa lo fa di continuo, è diventata una vera esperta e dice a Claudio " Prendilo è come quello che faccio io a casa" lui lo prende e siccome evidentemente lo mangia così a casa sua, mette su anche della marmellata.
Peccato che questo è fatto con il tonno, il cocco e le cipolle!! Insomma un roba immangiabile, almeno a sentir Claudio, ma forse solo perché ha messo su la marmellata, perché Patrizia asserisce invece che non è male.
Le chiedo come è andata la notte con i bambini di fianco, ma per fortuna mi conferma che è andato tutto bene.
Ora il problema è che essendo in tanti, non ci stiamo più nel tavolo per la colazione all'interno, per cui per me e Marco apparecchiano fuori, e sarebbe anche piacevole se non fosse che le zanzare ci prelevano il sangue dieci volte più velocemente del tempo da noi impiegato per mangiare!! Di questo passo ci servirà una trasfusione...ma non possono averla vinta loro per cui, aspettiamo che la ciurma si alzi e torniamo dentro a fare colazione, dove non è che non ci siano zanzare, ma sono senz'altro meno che fuori.
Alle dieci ci dirigiamo verso il porto e prendiamo il dhoni, la loro tipica imbarcazione che vedete qui sotto


 e che ci porterà su quella che chiamano sand bank.
Facciamo quindi conoscenza con coloro che ci accompagneranno sempre in escursione, il capitano, ossia il figlio maggiore di Amir (DJ Angelo) che ha 21 anni e il nipote Ahmed, il cucciolone di 17 anni, che è stato il nostro bodyguard.
Due parole sul capitano, di cui non ricordiamo il nome, Amir ci avvisa che è un po' silenzioso...no Amir, forse non hai capito, è muto!!!
Cavoli è uno stoccafisso con sigaretta in bocca, occhiali da sole e completamente muto!
Ma vediamo anche un'altra persona al porto, quello che noi poi abbiamo soprannominato "Il Maori"


ECCO IL MAORI

IL CAPITANO A SINISTRA ED IL CUCCIOLONE A DESTRA

IL MAORI IN TUTTO IL SUO SPLENDORE
Dovete sapere che il soggetto, girava perennemente per l'isola in pareo e a petto nudo, come i veri uomini duri, ed evidentemente l'unico autorizzato, considerata la religione mussulmana, ma la domanda che è sorta spontanea dal primo giorno è stata : "Ma cosa avrà sotto il pareo?" La risposta arriverà il venerdì.
 Appena lasciato il porto, ci mettiamo in bikini e dopo mezz'ora di navigazione, in cui i bambini non stanno fermi per 2 nano secondi e si appropriamo delle lenze con cui i nostri accompagnatori avrebbero dovuto pescare,  avvistiamo quello che per noi è diventata la vera definizione della parola "Paradiso"



Sabbia quasi rosata, mare azzurrissimo, e ci siamo solo noi, dopo poco arriva anche un'altra barca, che scarica giusto un 6 persone, che ripartono dopo pranzo.
E' tutto super organizzato, scendiamo in mare e Ahmed scarica ombrelloni, sdraio, cibo e acqua.

 Inutile dire che questo paradiso ci spinge a fare un miliardo di foto, d'altra parte ci servono le foto per il calendario!!!!













La giornata la passiamo in acqua, non riusciamo proprio a starne fuori,  all'una arriva Ahmed dalla barca e indicando i nostri ombrelloni dice solo una parola :"Pranzo!"
Io e Patrizia ci guardiamo allibite, cavoli era proprio un ordine quello!
Per pranzo ci hanno preparato il riso al curry, e abbiamo acqua e succo a volontà, papaya e arance.
I bambini fanno abbastanza i bravi, a parte che come salgono sulla barca per il ritorno riescono a spegnere subito il motore, come se non bastasse, giocavano con il pesce pescato con il rischio di lascerselo sfuggire fuori dalla barca ed in più spargendo una puzza di pesce indescrivibile, lo ammetto da quando abbiamo i figli grandi siamo diventati un po' insofferenti ma a noi sono sembrati comunque abbastanza incontenibili.
 Dopo aver rischiato di perdere la cena così faticosamente pescata, finalmente arriviamo e come promesso da Amir troviamo un tipo che ci prepara i cocchi freschi da bere, questo è ancora più buono di quello mangiato in Thailandia, ed in più finito il cocco, mangiamo anche la polpa, davvero buono.

 Guardo gli altri e dico : "Io vado a chiedere ad Amir cosa gli dobbiamo" Il costo è di  3 dollari a cocco, che chiaramente vengono contestati da Provolino (lo chiamerò così, anche perché è come lo abbiamo chiamato per tutta la vacanza) perché secondo lui è troppo per aver preso un cocco da un albero e avertelo tagliato, eh certo, questo ci vive con queste cose, ma a te lo deve dare gratis, in più tua figlia ti ha ribadito che non lo voleva, ma siccome pensavi fosse gratis...
Noi concludiamo la giornata in spiaggia, dove ritroviamo Spank ( ok abbiamo dato soprannomi praticamente a tutti, ma questa è veramente uguale al cane dei cartoni giapponesi) che ha parte delle gambe e braccia completamente ustionate,  solo che facciamo fatica a capire come diavolo abbia fatto ad avere bruciata solo la parte dal ginocchio e dal gomito in giù, finché non la vediamo con la muta, che le arriva giusto, giusto al ginocchio e al gomito... non so, forse ha pensato che metterla l'averebbe esonerata dal scottarsi le parti scoperte.
Riusciamo a fotografare un magnifico tramonto mangiando i biscottini rubati a colazione e poi ci prepariamo per la cena.



 Troviamo grigliato il pesce pescato nel pomeriggio, davvero buono, poi la solita pasta ed il solito riso, qui qualcuno inizia ad avere qualche problemino per andare in bagno, tutto questo riso sta un po' facendo da tappo, in più le verdure finiscono alla velocità della luce, indovinate che se le prende tutte?
 Dopo cena andiamo a far fare il fatturato della giornata al nostro amico della colla, ora si è staccata la parte dietro dei sandali, io dico che il tipo si sta chiedendo cosa cavolo ci possono mai fare dei turisti con la colla, mica comprano calamite o candele, no la colla, e una al giorno per di più!
Quello che però davvero ci sconvolge è vedere un cartone pieno di yogurt, appoggiati su delle scatole, ovviamente fuori dal frigo con 30 gradi, la speranza è che sembrino yogurt ma non lo siano!!!
Anche stasera andiamo in giro con la scorta, Amir continua a dire che il posto è sicuro, però a noi ci manda sempre in giro accompagnati. Andiamo al centro commerciale, chiaramente questa affermazione va presa con le pinze, e compriamo un bounty ed un mars, cavoli non sbuca mica fuori anche Amir che ci chiede:
 "Ma come voi no mangiato abbastanza?". Ok, beccati sul fatto, siamo un pò in imbarazzo
 "E' il dolce! Stasera non ci hai fatto il dolce e noi siamo golosi" secondo noi ci è rimasto un po' male, ma va beh, mica lo abbiamo fatto sfigurare in paese, noi abbiamo preso solo uno snack!
Ci da l'impressione che qui ci tengano molto, anche con i compaesani a far vedere che i loro ospiti siano soddisfatti e non abbiano bisogno di nulla. Silvia compra anche dei biscotti, perché l'idea è di farsi fare un bel tè al ritorno, come la sera prima, in cui però ci è mancato quel tocco in più dato per l'appunto dai biscotti.
Chiediamo quindi a Habib i tè, io stasera ne faccio a meno, ieri ho fatto troppa fatica poi a dormire, qui il tè e fortissimo, ma assaggio i biscotti, i primi, quelli al burro, fanno davvero schifo, sembrano vecchissimi, gli altri sono passabili, insomma dopo aver fatto due risate, a mezzanotte diamo forfait e andiamo a dormire.  

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