giovedì 19 gennaio 2017

Maldive, quinto giorno...siamo soli

Ci svegliamo, come solito, intorno alle 8.15, spalmatura di crema come se non ci fosse un domani (siamo al secondo flacone di protezione 50) e via verso Asia Inn.
Intanto, quando arriviamo io e Marco, è ormai tutto finito, ma Habib ci fa segno di aspettare ed oltre a rifornire di tutto ci da anche delle piccole banane, devo dire che i dipendenti di Amir, nonchè Amir stesso, si prodigano sempre per non farci mancare mai nulla, sono di una gentilezza incredibile, ti fanno veramente sentire come se fossi a casa tua.
Ma veniamo alla parte difficile, dopo aver finito colazione ed esserci preparati, avendo un'escursione in programma ci ritroviamo al tavolo fuori nel cortile, anche perché, vogliamo forse esimerci dalla nostra donazione di sangue giornaliera? Loro continuano a mettere zampironi, ma credo che le zanzare siano ormai immuni, in ogni caso va bene, tutti devono pur mangiare, in più continuando a schiaffeggiare le gambe teniamo attiva la circolazione!
Arriva Provolino e ci chiede :"Allora spiaggia stamattina?" e te pareva...tocca a me rispondere "No, noi questa mattina siamo in escursione, avevamo già prenotato da casa" "AH! Ma quindi l'avete pagata?" e di nuovo scatterebbe un "Non sono affari tuoi" Ma ok rispondo "Si, certo!", beh devo dire che se va un po' mogio verso la spiaggia.
Sono situazioni che trovo davvero spiacevoli però abbiamo davvero bisogno di stare un po' in pace, quindi, molto gasati, seguiamo Habib che con il carretto trasporta i nostri ombrelloni e le sdraio verso il porto.
Ricapitolando, questa è l'isola che avremmo dovuto fare il sabato e che molto gentilmente Amir ci ha spostato ad oggi perché altrimenti l'avremmo saltata.
L'isola del sonno è davvero lontana, ci vuole un'ora a arrivare ed in più il mare è decisamente più mosso degli altri giorni, ma Amir garantisce che "99% tempo bello oggi" al che rispondo "Garantito?" "No, no garanzia, ma 99% bello" Toccherà accontentarci!!
Durante il viaggio abbiamo una gradita sorpresa, avvistiamo i delfini, evvai! E questa volta non è uno scherzo!! E qui decretiamo che i delfini, l'altro giorno non si sono palesati, perché c'era troppo casino sulla barca, chissà perché?
Dalla barca avvistiamo sull'isola una ragazza bionda che guarda delle foto completamente coperta da un asciugamano, "Ecco la velina!"  e chiaramente iniziamo a fare supposizioni nonché ci chiediamo se sia il caso di darle una mano, soprattutto quando la vediamo in difficoltà, si perché si è sdraiata in mare con il telefono in mano nel tentativo di farsi un selfie, peccato che arriva un'onda e per salvare il telefono, a momenti muore, Claudio si gira "State già sparlando dell'unica anima viva sull'isola vero?" "Noi??? Ma figurati!! Ci stavamo solo chiedendo se darle una mano, ma metti che poi si attacca come una cozza per tutto il giorno..." Lui pare rifletterci un po'..."Certo, però poi non avrete nulla di cui parlare"
Cooosaaa??? Alt! Questa è un'eresia! "Ma Claudio, ti pare che possiamo rimanere senza parole?" A questo punto non può decisamente ribattere.
Quest' isola non è tutta per noi, c'è gente del posto, riconoscibile perché fanno il bagno vestiti, ma i ogni caso abbiamo la nostra porzione di spiaggia tutta per noi.






Ad un certo punto vediamo come sarebbe fare la vita che penso ognuno di noi vorrebbe fare.
Arriva una barca che si ferma al largo, poi parte una barchetta con due persone che portano due sedie, un ombrellone e apparecchiano un tavolo, come fosse un ristorante, su un lato dell'isola, con tanto di tovaglia, bicchieri di vetro e via dicendo.
Fatto questo la barca torna alla base e scarica quelli che presumo siano marito e moglie, rimangono sull'isola per un'oretta e poi la barchetta ritorna a prenderli, dopo averli scaricati sull'astronave madre, tornano gli schiavi a recuperare tutto.
Questo significa che non solo hanno una barca a loro totale disposizione, e neanche piccola, ma anche anche la servitù!!!
Intanto il tempo intorno a noi è veramente pessimo, ed io sono già in ansia per il viaggio di ritorno.
Ahmed viene a chiamare Claudio per andare a fare snorkeling, noi intanto, visto che è passata ormai un'ora e si è fatta una certa, iniziamo a mangiare. Dopo poco arriva Claudio con uno sbrego non indifferente sul torace, ma ci racconta che il capitano ha preso delle bacche e gliele ha strofinate addosso, gli ha detto che così sarà a posto.
Ci racconta poi dello snorkeling, praticamente oltre ad Ahmed si è aggiunto il capitano, peccato che la sua tenuta da snorkeling è stata un po' particolare, praticamente così com'era vestito, ossia camicia, pantaloni, cintura, si è infilato le pinne e si è buttato in acqua. La domanda è sorta spontanea "Ma gli occhiali da sole li ha tenuti sotto la maschera? e la sigaretta?"
 Claudio consuma il suo pasto con i piedi nell'acqua, niente...non riesce proprio a starne lontano.
Ad un certo punto la gente del posto parte a razzo e anche i nostri due ci richiamano all'ordine, è evidentemente ora di partire e anche alla svelta, quando la gente del posto scappa, bisogna scappare.
 Carichiamo tutto e partiamo, le onde sono notevoli, vi ho già raccontato non sono esattamente il coraggio fatto persona, ma...arrivano di nuovo i delfini!
Il capitano, serafico, non dice una parola, indica solo con il braccio, Ahmed, che chiama Mama la Silvia ( e lei si sente molto onorata dalla cosa), gira la barca e rincorre di delfini, facciamo anche un filmato e quando spariscono ci chiede se vogliamo  tornare indietro a cercarli, a me esce un "NO" perentorio, poi mi rendo conto che è stata la paura a parlare e dico agli altri che se vogliono possiamo anche andare, ma sono comprensivi e decidiamo di proseguire verso casa.
 Al nostro ritorno troviamo, come sempre, Amir ad aspettarci, appena scesi lo travolgiamo con il nostro entusiasmo, abbiamo visto i delfini e per ben due volte!!
Terminiamo la giornata nella spiaggia della nostra isola, ma per poco, appena va giù il sole fa freddino, in più le zanzare sono anche in spiaggia e quando arrivano non c'è più scampo.
Durante la cena ci tocca spiegare che domani saremo di nuovo in escursione, la scelta è stata dura, abbiamo dovuto votare, noi donne saremmo andate alla sand bank, per noi è stato il paradiso, gli uomini alla picnic per la ricchezza dei pesci, il voto è un pareggio, che si fa?
Marino, ha da dire la sua : "Quindi si va alla sand bank, perché tanto decidete voi alla fine!"
In realtà siamo molto ben disposte e diciamo ad Amir di portarci alla picnic ma in realtà deciderà il destino per noi, Amir ci spiega che la picnic va prenotata, per cui se è libera ci porterà li, altrimenti andremo alla sand bank, lo sapremo domani mattina.
Credo invece che i nostri compagni di viaggio ormai abbiano capito che vogliamo stare da soli perché per l'uscita del dopo cena, andiamo divisi, chiaro poi ci incontriamo in giro, anche perché come faremmo a non farlo?
 Il giretto della sera ci riserva una gradita sorpresa, siamo fuori da un ora dei tre negozietti dell'isola quando si avvicina un tipo anziano che si siede di fianco a Marino e gli chiede il nome , quando lo sente subito esclama ridendo " Donna!" E noi "No Marino da uomo, Marina da donna"
Insomma Marino gli fa un po' di domande, e alla prima siamo già piegati in due dal ridere, " Come ti chiami?" "Gennarino" ok ma può mai essere possibile?
"E hai dei figli?"
 "7"
" Cavoli l'hai puciato parecchio " - di nuovo piegati in due.
"Moglie?" E qui scatta un no secco accompagnato da un gesto che la dice lunga.
"Casa?"
 "3"
"Gennarino, tu si che stai bene, niente moglie, tre case.."  giuro una comica. Vicino a lui c'è seduto Habib, al che Marino gli chiede "how old are you?" Allora habib, che fino ad ora non ha mai avuto problemi con l'inglese, certo non è madrelingua ma da qui a non capire la domanda...fatto sta che la risposta è due, al che dico venti, Marino riporta e lui conferma due. "Ma cazzo, almeno questo lo parlava l'inglese fino a un'ora fa, cosa è successo ?"  

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