Ovviamente siamo solo noi sei. Prima di partire, io Marino e Silvia facciamo un po' di foto all'isola, dobbiamo pure avere qualche ricordo no? Il parco, la scuola, il cimitero...
Alle 10 Habeeb (ho appena scoperto che si scrive così, mi ha appena chiesto l'amicizia su fb) ci richiama all'ordine, bisogna partire, arriviamo al porto, ma ovviamente il nostro capitano non c'è ancora e dobbiamo aspettare, in compenso troviamo Gennarino
ECCO GENNARINO |
Ed ecco che con tutta la flemma possibile, che va ben oltre i tempi maldiviani, arriva il capitano, la camicia e quella di ieri, così come i pantaloni, è la sua divisa!
Ma vi immaginate vedere uno vestito così che si infila le pinne e va a fare snorkeling?
Arriva anche Ahmed, che saluta subito tutti, al contrario del capitano che apre leggermente la bocca, non si sa bene se per respirare o per salutare. Partiamo ed il mare è peggio di ieri per cui non va molto bene, ma Ahmed, si fa dei selfie con noi e ci distrae, forse sarebbe meglio dire che distrae solo me perché gli altri non sono per niente preoccupati, anzi Marino non si spiega come io possa non preoccuparmi di 10 ore di aereo e poi essere preoccupata da qualche onda.
Vi dirò che sono già in ansia per il viaggio di ritorno a Malè di domani mattina, stiamo parlando di 1.45 di barca...mica noccioline!!!
Intanto Mama, ossia Silvia, invita Ahmed a casa sua, ma lui pare non sia troppo interessato, e come dargli torto!! Perché mollare questo clima e questa pace per la fredda e grigia Milano?
Prima di scendere diamo la mancia anche al capitano, a terra l'avevamo già data ad Ahmed,...nulla, neanche la mancia lo smuove, sorriso appena accennato e via, insomma probabile che sia un po' un personaggio, chi può dirlo, in ogni caso, a noi Dj Angelo piace così!!
L'isola è come al solito stupenda, siamo soli e Claudio pare davvero molto preoccupato...eh si, perché secondo lui noi donne non avremo nulla di cui parlare, non c'è nessuno a cui dare nomignoli o da criticare, ma dico io, ma per chi ci ha preso? Noi abbiamo sempre un sacco di cose da dirci!
...E qui mi tiro la zappa sui piedi, ma lo devo raccontare, noi donne siamo riuscite in un'impresa davvero ardua, ci siamo scottate la parte interna delle labbra, tirando un po' ad indovinare, direi che potrebbe essere successo perché abbiamo parlato davvero tanto esponendo una parte in cui non c'era modo di mettere del burro di cacao con super protezione.
La giornata è davvero stupenda, abbiamo davvero fatto un ottima scelta a passare così il nostro ultimo giorno qui.
Prima che la barca parta, oggi infatti ci lasceranno da soli, ci facciamo fare qualche foto tutti insieme
La giornata la trascorriamo riempiendoci gli occhi di questi panorami che ahimè, da domani non vedremo più, siamo tutti convinti che purtroppo, dopo aver visto le Maldive, gli altri posti non ci sembreranno altrettanto belli.
La barca ritorna a prenderci e a me viene un colpo, perché potrei anche aver visto male, ma pare proprio che i nostri due accompagnatori stiano tirando fuori secchiate d'acqua dalla barca, o mamma vuoi vedere che le onde sono così alte che la barca si è riempita d'acqua? Io non mi sento per nulla tranquilla, in più c'è un gran vento, il mare sarà sicuramente molto mosso!
Oggi il vento è stato talmente forte che si è anche rotto un ombrellone!!
Ci avviciniamo per salire e vedo che il capitano traffica con il motore ed è da lì che tira fuori secchiate d'acqua, potrebbe anche essere giunta la mia ora, ma non se parla proprio che tutto ciò succeda in mare!
Qui però nessuno si preoccupa, per cui mi tocca salire su quello che in questo momento mi sembra il Titanic, mi vedo già buttata a mare, aggrappata a pezzi della barca in mezzo al nulla, senza neanche Leonardo di Caprio che mi tiene la mano e circondata da squali!!
Questo succedeva nella mia testa, in realtà, a parte qualche ondeggiatura, per me decisamente di troppo, il viaggio di ritorno va abbastanza bene, questa volta non terminiamo la nostra giornata sulla spiaggia ma in camera, perché tra meno di un'ora c'è un'uscita per la pesca , a cui ho deciso di non partecipare, mi cago sotto con la luce, figuriamoci alle sei quando il sole è calato ed è buio...Titanic...buio...io aspetto decisamente qui, sulla terra ferma.
Prima che loro partano, mi faccio consegnare i passaporti così io intanto farò il chek in on line, mi ritiro quindi nella mia camera, dove letteralmente impazzisco per fare lo stramaledetto check-in, intanto mi tocca scannerizzare tutti i passaporti, ma quando finisco, per ben tre volte, l'app della Emirates mi va in crash, al che provo con l'Ipad, entrando sul sito direttamente e dopo aver perso la linea per ben tre volte e aver fatto fuori e dentro la stanza, finalmente riesco a farlo ai tavolini dell'ingresso, dove ad un certo punto interviene il fratello di Amir, che cerca di salvarmi dalle zanzare spruzzando un spray probabilmente molto tossico, senza neanche darmi il tempo di spostarmi, per cui mi ritrovo, per giusto 5 minuti, senza zanzare ma in una nube tossica.
Finalmente rilassata, mi preparo un tè e dopo poco sento bussare, è Amir "Luana, donna, se vuoi puoi venire da me a parlare".
Andiamo quindi nel suo ufficio, ci scambiamo le mail e parliamo un po' della nostra vacanza, ovviamente gli dico che siamo stati molto bene, l'unico neo sono stati i nuovi arrivati, gli dico che forse è il caso di mettere un po' più di verdura perché finisce subito, lui mi fa capire che ha ben chiara la situazione e soprattutto ha già messo in chiaro che il comportamento deve un po' mutare, soprattutto il gran casino a colazione, quando magari gli altri stanno ancora dormendo.
Gli racconto che proprio quella mattina Silvia ha fatto presente che forse era il caso di abbassare la voce perché Patrizia e Claudio non erano ancora usciti e forse stavano dormendo ma la risposta è stata un "Va beh".
Finiti i convenevoli ritorno in stanza ad aspettare il ritorno dei pescatori.
Quando rientra, Marco è un po' stringato, mi dice solo che è stata un po' una cagata e che ho fatto bene a non andare perché il mare era davvero mosso, la cosa davvero impressionante è stata la luce della luna che pareva un faro ma il racconto più interessante però ce l'ho da Patrizia e Silvia.
Quando arrivano al porto Amir li informa che saranno accompagnati dal pescatore più bravo dell'isola ed....è il Maori!!!
Patrizia quasi non ci crede : "Cavoli ci avrei scommesso che l'avremmo rivisto, quando Amir ha detto così, io ho pensato subito a lui! E' stato incredibile, siamo saliti sulla barca e lui ha iniziato ad indicare : li no...li no....li si! E chiaramente li c'era il pesce!"
Ma ecco il suo racconto : " Ore 17.00 si parte per la gita di pesca in barca, il mare è molto mosso (LUANA ci abbandona!!!!) ma c'è il mitico maori nonché unico ed espertissimo pescatore dell'isola, si presenta con il suo solito pareo, arriva il capitano, sempre con la sua solita calma e si parte.
Il mare è veramente agitato, si procede per circa un'ora e nel frattempo il maori prepara le esche per tutti facendo a pezzettini un pesce, fino a quando indica al capitano di deviare verso sinistra (destra non andava bene.... bah, siamo in mezzo al mare!!!) e di spegnere il motore. Distribuisce le varie lenze a tutti i partecipanti, io e Marco ne facciamo a meno, non ci interessa proprio rimanere fermi con in mano una bobina di filo di nylon in attesa di qualcosa che abbocchi. Ovviamente il tempo passa e la temperatura comincia ad abbassarsi, nel frattempo Marino ha pescato un pesciolino piccolissimo (che è già una conquista) mentre a Silvia per due o tre volte si incastra l'amo in qualche alga del fondale, Claudio imperterrito continua a tenere in mano il filo senza alcun risultato.
Anche Provolino e family sono concentrati sulle loro lenze.
Si fa buio pesto, sono ormai le 19 io vado a ripararmi in un angolino "sottocoperta" (chiamiamo così un punto coperto della barca) e mi addormento beatamente, con il dondolio delle onde è veramente una delizia. Ad un certo punto sento Marco che informa Provolino che sua moglie sta male, è seduta rivolta verso il mare e.... aiutoooo, sta tirando su l'anima!!!! Lui però, da uomo vero, la guarda, prende nota, e continua la sua pesca.......
Intanto il mitico maori ha pescato
uno squaletto ce lo mostra e con molta delicatezza lo ributta in mare
perché pare non sia commestibile, pesca però un altro pesce e questo finisce nella cesta. Nel frattempo la moglie di Provolino si contorce,
impreca e alla fine chiede se è possibile tornare indietro, credendo di farci un torto, invece tutti quanti la
ringraziamo perché è ora di tornare per tutti......
Il capitano rimette in moto e finalmente si torna, siamo affamati e ci attende un bel piatto di RISOOOOOOOOOOOOO"
Mi spiega anche che : "Quando finalmente Provolino ha finito di pescare si è degnato di andare dalla moglie come se nulla fosse, a fare il carino...2 schiaffi e finiva in acqua se era per me!" E il Maori?"Sotto il pareo non ha nulla?"
"Noooo"
"Ti giuro, è il mio uomo!!! Ogni tanto si sistemava il tutto...e via che preparava le esche, la barca che dondolava da morire e lui con un coltellazzo in mano che tagliava il pesce! Che uomo!"
Beh in realtà è molto ironica, perché oltre al fatto che non è certo un adone il maori mastica tabacco, per cui ha dei denti...
Insomma siamo arrivati alla nostra ultima cena su quest'isola, e al nostro ultimo giro del dopo cena, salutiamo Ahmed ed il capitano ( che domani non vedremo), i figli Amir che sono sempre stati davvero carini e gentili.
La mattina successiva ci svegliamo alle 6.00, colazione alle 6.30 e al porto per le 7.00, il traghetto ovviamente arriva alle 7.30!!
Amir e Habeeb aspettano con noi fino al momento della partenza, è davvero dura lasciare questo magnifico posto.
Il viaggio in barca veloce, dato il mare mosso, è un po' più movimentato di quello dell'andata, una bambina continua a stare male, cerco di fare il viaggio voltata dall'altra parte, l'ultima cosa che voglio è stare male pure io!!
Arrivati al porto, troviamo lo stesso tipo dell'andata che ci aspetta e ci chiama 2 taxi per accompagnarci all'aeroporto.
Nel primo taxi saliamo noi donne con Claudio, non so bene come, ma ritorna il discorso sul Maori e Patrizia rincara la dose : "Ma tu dovevi vedere come si sistemava li sotto!" e Silvia "Si, chissà cosa ha li sotto!" e Patrizia "Un pitone!!" noi giù a ridere e Claudio, seduto davanti che si gira : "No, ma voi vi ricordate che ci sono anche io e che al contrario di questo povero cristo qui davanti che guida, capisco tutto quello che dite?"
Arrivati all'altro porto da cui parte il traghetto per l'aeroporto, troviamo Magid (ovviamente non ho idea di come si scriva), un altro incaricato che, e qui davvero non abbiamo capito nulla, ci illustra sul telefonino, le cose che potremmo fare in questa giornata, quando ci raggiungono anche Marco e Marino parliamo sul da farsi, siamo partiti con l'idea di fare eventualmente ancora un po' di mare e poi visitare Malè, ma gli uomini di fare mare li non ne vogliono sapere, per cui decidiamo di andare in hotel a lasciare giù le valige e poi tornare a Malè a fare il nostro giro.
Ci pare di aver capito che Magid ci aspetterà qui ed invece l'altro ci accompagna ad Hulumale, l'isola dell'aeroprto.
Dopo circa 20 minuti arriviamo, di taxi per 6 ovviamente neanche l'ombra, per cui ci chiede se può andare bene un pick up, certo che si!!
Arrivati in hotel aspettiamo un tempo infinito...anzi, che dico, il tipico tempo Maldiviano necessario per fare qualsiasi cosa. Una volta finito, ripartiamo alla volta della capitale, questa volta il traghetto lo paghiamo e poi iniziamo il nostro giro esplorativo.
Malè è la tipica capitale asiatica incasinata, ma detto da una a cui piace da morire Bangkok, non fa molto testo, a me ovviamente è piaciuta. Motorini ovunque, traffico, ma anche un sacco di gente, barche...
Il nostro accompagnatore ci porta al mercato della frutta dove assaggiamo un dolce, di cui non so il nome, fatto con il cocco ed il cioccolato, avvolte in foglie di non so cosa, comunque una vera delizia.
Montagne di buste di pesce sottovuoto e strana frutta.
Si passa poi al mercato del pesce, dove ci sono un sacco di tonni, l'odore di pesce è davvero forte.
Giriamo un po' tutta la città e vediamo, tra l'altro, la moschea e il cimitero
Lo stomaco brontola, io e Patrizia vorremmo andare in una specie di pizzeria - pasticceria che avevamo visto lungo il porto, spieghiamo al tipo che non vogliamo andare in un ristorante ma una roba più semplice.
Alla fine ci porta in un posto dove mangiamo sandwich e hamburger, mentre fuori inizia il diluvio universale e già pensiamo a cosa cavolo faremo per passare la giornata. Il tipo non capisce molto bene le nostre ordinazioni per cui non mangiamo propriamente quello che abbiamo ordinato, ma va bene comunque.
Marco adocchia il banco dei dolci, se così vogliamo chiamarlo, perché è davvero molto triste e quando dice : "Io quasi, quasi, prenderei un dolce" io e Patrizia rispondiamo in coro "Non vorrai mica prenderlo qui?" al che ovviamente, alzando le mani, risponde prontamente "No certo, io non volevo assolutamente prenderlo qui!"
Finisce di piovere e così lo accompagniamo noi, dove pensiamo possa trovare un buon dolce, il tutto ci costa quanto un pasto...a parte questo...
Terminiamo il nostro giro alla spiaggia di Malè, dove è ben in chiaro il divieto di mettersi in costume
Siamo stanchi e ormai abbiamo girato tutta l'isola, senza contare che quando siamo andati in hotel, Hulhumale, l'isola dell'aeroporto, ci è sembrata davvero carina, per cui torniamo al molo e andiamo verso l'hotel.
In effetti è davvero carina, case color pastello, un sacco di negozi, gli uomini hanno di nuovo fame e si mangiano un misto di roba fritta, non sappiamo bene di cosa, che è davvero delizioso e piccante e costa praticamente nulla, mentre noi facciamo un giro per negozi
Compriamo del tè allo zenzero in un supermercato, e ci dirigiamo verso l'hotel.
Qui succedono 2 cose, io mi accordo di avere le gambe scottate, è pazzesco!! Ok sono senza crema, ma scottarmi passeggiando in città dopo 7 giorni di sole la dice lunga su come picchia!!
Ma il problema è Silvia, le si sono gonfiate le gambe in maniera pazzesca, non riesce neanche a sfiorarle, per cui dopo una breve passeggiata andiamo in hotel, facciamo la doccia a turno e poi passiamo il tempo che rimane a gambe in su spalmandoci la crema alla calendola, devo dire che questa divisione maschi e femmine, mi ricorda molto le gite alle superiori
Alle 19 siamo pronti a partire, ci mangiamo un hamburger da Burger King in aeroporto, dove Patrizia è pronta ad ordinare un double cheeseburger bacon, guarda stupita il menù che pare proprio non lo contempli, poi si rende conto che essendo in un paese mussulmano difficilmente troverà il bacon. Passiamo i controlli e rimaniamo in attesa di partire.
Il volo va abbastanza bene, se non fosse che nel primo, io e Marco siamo verso il corridoio e mi sembra di avere la bora diretta in faccia, bene questo vuol dire che a tempo di record avrò una sinusite a mille.
Dopo averlo fatto presente la cosa un due volte, finalmente cambia la temperatura.
Nel secondo volo Marco è seduto di fianco ad una signora di una certa età, che cerca inutilmente di far funzionare il monitor come fosse un cellulare, per cui insiste nel cercare di sfogliarlo per far cambiare pagine e quando da destra a sinistra non funziona tenta anche dall'alto al basso, finché Marco si fa avanti e le da una mano. Dopo poco ci scambiamo di posto per cui finisco io di fianco alla signora e non so spiegarmi perché in 6 ore non si alzi mai, si sa che a una certa età la vescica ha le sue esigenze..l'ipotesi più probabile è che abbia addosso un pannolone, ipotesi rafforzata dal fatto che alla fine del volo l'odore non era esattamente buono, la signora ha anche cercato di porre rimedio usando la pezza calda che gentilmente ci hanno fornito per pulirci le mani, passandosela ovunque, ha praticamente fatto una doccia, ma è servito davvero a poco.
Appena le ruote hanno toccato terra si è slacciata la cintura, salvo riallacciarla al volo quando ha sentito il messaggio in cui ricordavano che la cintura andava tenuta allacciata, quando finalmente ci si poteva alzare, si è messa in spalla lo zaino e a forza di "Permesso", credo sia riuscita ad uscire dall'aereo anche prima della prima classe, non so come però al bagno di Malpensa è arrivata dopo di noi, ma ovviamente aveva un gran fretta per cui appena si è aperta una porta ci si è fiondata dentro saltando tutta la fila!!
Il nostro viaggio è finito, è stato un viaggio splendido, con dei compagni di viaggio con cui ci siamo trovati davvero benissimo, in cui abbiamo conosciuto delle splendide persone come Amir, che è sempre stato gentilissimo e ci ha fatto sentire come a casa, suo figlio(il capitano), Ahmed, Habeeb la moglie e gli altri figli di Amir, ci ha lasciato soprattutto la voglia di tornare a trovarlo.
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