giovedì 26 gennaio 2017

Maldive...è quasi finita

Il destino ha voluto che il nostro ultimo giorno fosse alla sandbank, non iniziamo a fare illazioni, il fatto che noi donne preferissimo andare qui non c'entra nulla con il fatto che poi ci siamo andati.
Ovviamente siamo solo noi sei. Prima di partire, io Marino e Silvia facciamo un po' di foto all'isola, dobbiamo pure avere qualche ricordo no? Il parco, la scuola, il cimitero...
Alle 10 Habeeb (ho appena scoperto che si scrive così, mi ha appena chiesto l'amicizia su fb) ci richiama all'ordine, bisogna partire, arriviamo al porto, ma ovviamente il nostro capitano non c'è ancora e dobbiamo aspettare, in compenso troviamo Gennarino

ECCO GENNARINO
e via altre risate, anche perché Gennarino un po' l'italiano lo conosce e ci fa piegare in due ogni volta che apre bocca!
Ed ecco che con tutta la flemma possibile, che va ben oltre i tempi maldiviani, arriva il capitano, la camicia e quella di ieri, così come i pantaloni, è la sua divisa!

Ma vi immaginate vedere uno vestito così che si infila le pinne e va a fare snorkeling?
Arriva anche Ahmed, che saluta subito tutti, al contrario del capitano che apre leggermente la bocca, non si sa bene se per respirare o per salutare. Partiamo ed il mare è peggio di ieri per cui non va molto bene, ma Ahmed, si fa dei selfie con noi e ci distrae, forse sarebbe meglio dire che distrae solo me perché gli altri non sono per niente preoccupati, anzi Marino non si spiega come io possa non preoccuparmi di 10 ore di aereo e poi essere preoccupata da qualche onda.
Vi dirò che sono già in ansia per il viaggio di ritorno a Malè di domani mattina, stiamo parlando di 1.45 di barca...mica noccioline!!!
Intanto Mama, ossia Silvia, invita Ahmed a casa sua, ma lui pare non sia troppo interessato, e come dargli torto!! Perché mollare questo clima e questa pace per la fredda e grigia Milano?
Prima di scendere diamo la mancia anche al capitano,  a terra l'avevamo già data ad Ahmed,...nulla, neanche la mancia lo smuove, sorriso appena accennato e via, insomma probabile che sia un po' un personaggio, chi può dirlo, in ogni caso, a noi Dj Angelo piace così!!
L'isola è come al solito stupenda, siamo soli e Claudio pare davvero molto preoccupato...eh si, perché secondo lui noi donne non avremo nulla di cui parlare, non c'è nessuno a cui dare nomignoli o da criticare, ma dico io, ma per chi ci ha preso? Noi abbiamo sempre un sacco di cose da dirci!
...E qui mi tiro la zappa sui piedi, ma lo devo raccontare, noi donne siamo riuscite in un'impresa davvero ardua, ci siamo scottate la parte interna delle labbra, tirando un po' ad indovinare, direi che potrebbe essere successo perché abbiamo parlato davvero tanto esponendo una parte in cui non c'era modo di mettere del burro di cacao con super protezione.
La giornata è davvero stupenda, abbiamo davvero fatto un ottima scelta a passare così il nostro ultimo giorno qui.
Prima che la barca parta, oggi infatti ci lasceranno da soli, ci facciamo fare qualche foto tutti insieme





 La giornata la trascorriamo riempiendoci gli occhi di questi panorami che ahimè, da domani non vedremo più, siamo tutti convinti che purtroppo, dopo aver visto le Maldive, gli altri posti non ci sembreranno altrettanto belli.
La barca ritorna a prenderci e a me viene un colpo, perché potrei anche aver visto male, ma pare proprio che i nostri due accompagnatori stiano tirando fuori secchiate d'acqua dalla barca, o mamma vuoi vedere che le onde sono così alte che la barca si è riempita d'acqua? Io non mi sento per nulla tranquilla, in più c'è un gran vento, il mare sarà sicuramente molto mosso!
Oggi il vento è stato talmente forte che si è anche rotto un ombrellone!!
 Ci avviciniamo per salire e vedo che il capitano traffica con il motore ed è da lì che tira fuori secchiate d'acqua, potrebbe anche essere giunta la mia ora, ma non se parla proprio che tutto ciò succeda in mare!
Qui però nessuno si preoccupa, per cui mi tocca salire su quello che in questo momento mi sembra il Titanic, mi vedo già buttata a mare, aggrappata a pezzi della barca in mezzo al nulla, senza neanche Leonardo di Caprio che mi tiene la mano e circondata da squali!!
Questo succedeva nella mia testa, in realtà, a parte qualche ondeggiatura, per me decisamente di troppo, il viaggio di ritorno va abbastanza bene, questa volta non terminiamo la nostra giornata sulla spiaggia ma in camera, perché tra meno di un'ora c'è un'uscita per la pesca , a cui ho deciso di non partecipare, mi cago sotto con la luce, figuriamoci alle sei quando il sole è calato ed è buio...Titanic...buio...io aspetto decisamente qui, sulla terra ferma.
Prima che loro partano, mi faccio consegnare i passaporti così io intanto farò il chek in on line, mi ritiro quindi nella mia camera, dove letteralmente impazzisco per fare lo stramaledetto check-in, intanto mi tocca scannerizzare tutti i passaporti, ma quando finisco, per ben tre volte, l'app della Emirates mi va in crash, al che provo con l'Ipad, entrando sul sito direttamente e dopo aver perso la  linea per ben tre volte e aver fatto fuori e dentro la stanza, finalmente riesco a farlo ai tavolini dell'ingresso, dove ad un certo punto interviene il fratello di Amir, che cerca di salvarmi dalle zanzare spruzzando un spray probabilmente molto tossico, senza neanche darmi il tempo di spostarmi, per cui mi ritrovo, per giusto 5 minuti, senza zanzare ma in una nube tossica.
 Finalmente rilassata, mi preparo un tè e dopo poco sento bussare, è Amir "Luana, donna, se vuoi puoi venire da me a parlare".
Andiamo quindi nel suo ufficio, ci scambiamo le mail e parliamo un po' della nostra vacanza, ovviamente gli dico che siamo stati molto bene, l'unico neo sono stati i nuovi arrivati, gli dico che forse è il caso di mettere un po' più di verdura perché finisce subito, lui mi fa capire che ha ben chiara la situazione e soprattutto ha già messo in chiaro che il comportamento deve un po' mutare, soprattutto il gran casino a colazione, quando magari gli altri stanno ancora dormendo.
Gli racconto che proprio quella mattina Silvia ha fatto presente che forse era il caso di abbassare la voce perché Patrizia e Claudio non erano ancora usciti e forse stavano dormendo ma la risposta è stata un "Va beh".
Finiti i convenevoli ritorno in stanza ad aspettare il ritorno dei pescatori.
Quando rientra, Marco è un po' stringato, mi dice solo che è stata un po' una cagata e che ho fatto bene a non andare perché il mare era davvero mosso, la cosa davvero impressionante è stata la luce della luna che pareva un faro ma il racconto più interessante però ce l'ho da Patrizia e Silvia.
Quando arrivano al porto Amir li informa che saranno accompagnati dal pescatore più bravo dell'isola ed....è il Maori!!!
Patrizia quasi non ci crede : "Cavoli ci avrei scommesso che l'avremmo rivisto, quando Amir ha detto così, io ho pensato subito a lui! E' stato incredibile, siamo saliti sulla barca e lui ha iniziato ad indicare : li no...li no....li si! E chiaramente li c'era il pesce!"
Ma ecco il suo racconto : "  Ore 17.00 si parte per la gita di pesca in barca, il mare è molto mosso (LUANA ci abbandona!!!!) ma c'è il mitico maori nonché unico ed espertissimo pescatore dell'isola, si presenta con il suo solito pareo, arriva il capitano, sempre con la sua solita calma e si parte.
Il mare è veramente agitato, si procede per circa un'ora e nel frattempo il maori prepara le esche per tutti facendo a pezzettini un pesce, fino a quando indica al capitano di deviare verso sinistra (destra non andava bene.... bah, siamo in mezzo al mare!!!) e di spegnere il motore. Distribuisce le varie lenze a tutti i partecipanti, io e Marco ne facciamo a meno, non ci interessa proprio rimanere fermi con in mano una bobina di filo di nylon in attesa di qualcosa che abbocchi. Ovviamente il tempo passa e la temperatura comincia ad abbassarsi, nel frattempo Marino ha pescato un pesciolino piccolissimo (che è già una conquista) mentre a Silvia per due o tre volte si incastra l'amo in qualche alga del fondale, Claudio imperterrito continua a tenere in mano il filo senza alcun risultato.
Anche Provolino e family sono concentrati sulle loro lenze.
Si fa buio pesto, sono ormai le 19 io vado a ripararmi in un angolino "sottocoperta" (chiamiamo così un punto coperto della barca) e mi addormento beatamente, con il dondolio delle onde è veramente una delizia. Ad un certo punto sento Marco che informa Provolino che sua moglie sta male, è seduta rivolta verso il mare e.... aiutoooo, sta tirando su l'anima!!!! Lui però, da uomo vero,  la guarda, prende nota,  e continua la sua pesca.......
Intanto il mitico maori ha pescato uno squaletto ce lo mostra e con molta delicatezza lo ributta in mare perché pare non sia commestibile, pesca però un altro pesce e questo finisce  nella cesta. Nel frattempo la moglie di Provolino si contorce, impreca e alla fine chiede se è possibile tornare indietro, credendo di farci un torto, invece tutti quanti la ringraziamo perché è ora di tornare per tutti......
Il capitano rimette in moto e finalmente si torna, siamo affamati e ci attende un bel piatto di RISOOOOOOOOOOOOO"
Mi spiega anche che : "Quando finalmente Provolino ha finito di pescare si è degnato di andare dalla moglie come se nulla fosse, a fare il carino...2 schiaffi e finiva in acqua se era per me!"   E il Maori?
"Sotto il pareo non ha nulla?"
"Noooo"
"Ti giuro, è il mio uomo!!! Ogni tanto si sistemava il tutto...e via che preparava le esche, la barca che dondolava da morire e lui con un coltellazzo in mano che tagliava il pesce! Che uomo!"
Beh in realtà è molto ironica, perché oltre al fatto che non è certo un adone il maori mastica tabacco, per cui ha dei denti...
Insomma siamo arrivati alla nostra ultima cena su quest'isola, e al nostro ultimo giro del dopo cena, salutiamo Ahmed ed il capitano ( che domani non vedremo), i figli Amir che sono sempre stati davvero carini e gentili.
La mattina successiva ci svegliamo alle 6.00, colazione alle 6.30 e al porto per le 7.00, il traghetto ovviamente arriva alle 7.30!!
Amir e Habeeb aspettano con noi fino al momento della partenza, è davvero dura lasciare questo magnifico posto.
Il viaggio in barca veloce, dato il mare mosso, è un po' più movimentato di quello dell'andata, una bambina continua a stare male, cerco di fare il viaggio voltata dall'altra parte, l'ultima cosa che voglio è stare male pure io!!
Arrivati al porto, troviamo lo stesso tipo dell'andata che ci aspetta e ci chiama 2 taxi per accompagnarci all'aeroporto.
Nel primo taxi saliamo noi donne con Claudio, non so bene come, ma ritorna il discorso sul Maori e Patrizia rincara la dose : "Ma tu dovevi vedere come si sistemava li sotto!" e Silvia "Si, chissà cosa ha li sotto!" e Patrizia "Un pitone!!" noi giù a ridere e Claudio, seduto davanti che si gira : "No, ma voi vi ricordate che ci sono anche io e che al contrario di questo povero cristo qui davanti che guida, capisco tutto quello che dite?"
Arrivati all'altro porto da cui parte il traghetto per l'aeroporto, troviamo Magid (ovviamente non ho idea di come si scriva), un altro incaricato che, e qui davvero non abbiamo capito nulla, ci illustra sul telefonino, le cose che potremmo fare in questa giornata, quando ci raggiungono anche Marco e Marino parliamo sul da farsi, siamo partiti con l'idea di fare eventualmente ancora un po' di mare e poi visitare Malè, ma gli uomini di fare mare li non ne vogliono sapere, per cui decidiamo di andare in hotel a lasciare giù le valige e poi tornare a Malè a fare il nostro giro.
Ci pare di aver capito che Magid ci aspetterà qui ed invece l'altro ci accompagna ad Hulumale, l'isola dell'aeroprto.
Dopo circa 20 minuti arriviamo, di taxi per 6 ovviamente neanche l'ombra, per cui ci chiede se può andare bene un pick up, certo che si!!


Arrivati in hotel aspettiamo un tempo infinito...anzi, che dico,  il tipico tempo Maldiviano necessario per fare qualsiasi cosa. Una volta finito, ripartiamo alla volta della capitale, questa volta il traghetto lo paghiamo e poi iniziamo il nostro giro esplorativo.
Malè è la tipica capitale asiatica incasinata, ma detto da una a cui piace da morire Bangkok, non fa molto testo, a me ovviamente è piaciuta. Motorini ovunque, traffico, ma anche un sacco di gente, barche...



Il nostro accompagnatore ci porta al mercato della frutta dove assaggiamo un dolce, di cui non so il nome, fatto con il cocco ed il cioccolato, avvolte in foglie di non so cosa, comunque una vera delizia.
Montagne di buste di pesce sottovuoto e strana frutta.




Si passa poi al mercato del pesce, dove ci sono un sacco di tonni, l'odore di pesce è davvero forte.









Giriamo un po' tutta la città e vediamo,  tra l'altro, la moschea e il cimitero











Lo stomaco brontola, io e Patrizia vorremmo andare in una specie di pizzeria - pasticceria che avevamo visto lungo il porto, spieghiamo al tipo che non vogliamo andare in un ristorante ma una roba più semplice.
Alla fine ci porta in un posto dove mangiamo sandwich e hamburger, mentre fuori inizia il diluvio universale e già pensiamo a cosa cavolo faremo per passare la giornata. Il tipo non capisce molto bene le nostre ordinazioni per cui non mangiamo propriamente quello che abbiamo ordinato, ma va bene comunque.
Marco adocchia il banco dei dolci, se così vogliamo chiamarlo, perché è davvero molto triste e quando dice : "Io quasi, quasi, prenderei un dolce" io e Patrizia rispondiamo in coro "Non vorrai mica prenderlo qui?" al che ovviamente, alzando le mani, risponde prontamente "No certo, io non volevo assolutamente prenderlo qui!"
Finisce di piovere e così lo accompagniamo noi, dove pensiamo possa trovare un buon dolce, il tutto ci costa quanto un pasto...a parte questo...
Terminiamo il nostro giro alla spiaggia di Malè, dove è ben in chiaro il divieto di mettersi in costume
Siamo stanchi e ormai abbiamo girato tutta l'isola, senza contare che quando siamo andati in hotel, Hulhumale, l'isola dell'aeroporto, ci è sembrata davvero carina, per cui torniamo al molo e andiamo verso l'hotel.
In effetti è davvero carina, case color pastello, un sacco di negozi, gli uomini hanno di nuovo fame e si mangiano un misto di roba fritta, non sappiamo bene di cosa, che è davvero delizioso e piccante e costa praticamente nulla, mentre noi facciamo un giro per negozi


Compriamo del tè allo zenzero in un supermercato, e ci dirigiamo verso l'hotel.
Qui succedono 2 cose, io mi accordo di avere le gambe scottate, è pazzesco!! Ok sono senza crema, ma scottarmi passeggiando in città dopo 7 giorni di sole la dice lunga su come picchia!!
Ma il problema è Silvia, le si sono gonfiate le gambe in maniera pazzesca, non riesce neanche a sfiorarle, per cui dopo una breve passeggiata andiamo in hotel, facciamo la doccia a turno e poi passiamo il tempo che rimane a gambe in su spalmandoci la crema alla calendola, devo dire che questa divisione maschi e femmine, mi ricorda molto le gite alle superiori

Alle 19 siamo pronti a partire, ci mangiamo un hamburger da Burger King in aeroporto, dove Patrizia è pronta ad ordinare un double cheeseburger bacon, guarda stupita il menù che pare proprio non lo contempli, poi si rende conto che essendo in un paese mussulmano difficilmente troverà il bacon. Passiamo i controlli e rimaniamo in attesa di partire.
Il volo va abbastanza bene, se non fosse che nel primo, io e Marco siamo verso il corridoio e mi sembra di avere la bora diretta in faccia, bene questo vuol dire che a tempo di record avrò una sinusite a mille.
Dopo averlo fatto presente la cosa un due volte, finalmente cambia la temperatura.
Nel secondo volo Marco è seduto di fianco ad una signora di una certa età, che cerca inutilmente di far funzionare il monitor come fosse un cellulare, per cui insiste nel cercare di sfogliarlo per far cambiare pagine e quando da destra a sinistra non funziona tenta anche dall'alto al basso, finché Marco si fa avanti e le da una mano. Dopo poco ci scambiamo di posto per cui finisco io di fianco alla signora e non so spiegarmi perché in 6 ore non si alzi mai, si sa che a una certa età la vescica ha le sue esigenze..l'ipotesi più probabile è che abbia addosso un pannolone, ipotesi rafforzata dal fatto che alla fine del volo l'odore non era esattamente buono, la signora ha anche cercato di porre rimedio usando la pezza calda che gentilmente ci hanno fornito per pulirci le mani, passandosela ovunque, ha praticamente fatto una doccia, ma è servito davvero a poco.
Appena le ruote hanno toccato terra si è slacciata la cintura, salvo riallacciarla al volo quando ha sentito il messaggio in cui ricordavano che la cintura andava tenuta allacciata, quando finalmente ci si poteva alzare, si è messa in spalla lo zaino e a forza di "Permesso", credo sia riuscita ad uscire dall'aereo anche prima della prima classe, non so come però al bagno di Malpensa è arrivata dopo di noi, ma ovviamente aveva un gran fretta per cui appena si è aperta una porta ci si è fiondata dentro saltando tutta la fila!!
Il nostro viaggio è finito, è stato un viaggio splendido, con dei compagni di viaggio con cui ci siamo trovati davvero benissimo, in cui abbiamo conosciuto delle splendide persone come Amir, che è sempre stato gentilissimo e ci ha fatto sentire come a casa, suo figlio(il capitano), Ahmed, Habeeb la moglie e gli altri figli di Amir, ci ha lasciato soprattutto la voglia di tornare a trovarlo.

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giovedì 19 gennaio 2017

Maldive, quinto giorno...siamo soli

Ci svegliamo, come solito, intorno alle 8.15, spalmatura di crema come se non ci fosse un domani (siamo al secondo flacone di protezione 50) e via verso Asia Inn.
Intanto, quando arriviamo io e Marco, è ormai tutto finito, ma Habib ci fa segno di aspettare ed oltre a rifornire di tutto ci da anche delle piccole banane, devo dire che i dipendenti di Amir, nonchè Amir stesso, si prodigano sempre per non farci mancare mai nulla, sono di una gentilezza incredibile, ti fanno veramente sentire come se fossi a casa tua.
Ma veniamo alla parte difficile, dopo aver finito colazione ed esserci preparati, avendo un'escursione in programma ci ritroviamo al tavolo fuori nel cortile, anche perché, vogliamo forse esimerci dalla nostra donazione di sangue giornaliera? Loro continuano a mettere zampironi, ma credo che le zanzare siano ormai immuni, in ogni caso va bene, tutti devono pur mangiare, in più continuando a schiaffeggiare le gambe teniamo attiva la circolazione!
Arriva Provolino e ci chiede :"Allora spiaggia stamattina?" e te pareva...tocca a me rispondere "No, noi questa mattina siamo in escursione, avevamo già prenotato da casa" "AH! Ma quindi l'avete pagata?" e di nuovo scatterebbe un "Non sono affari tuoi" Ma ok rispondo "Si, certo!", beh devo dire che se va un po' mogio verso la spiaggia.
Sono situazioni che trovo davvero spiacevoli però abbiamo davvero bisogno di stare un po' in pace, quindi, molto gasati, seguiamo Habib che con il carretto trasporta i nostri ombrelloni e le sdraio verso il porto.
Ricapitolando, questa è l'isola che avremmo dovuto fare il sabato e che molto gentilmente Amir ci ha spostato ad oggi perché altrimenti l'avremmo saltata.
L'isola del sonno è davvero lontana, ci vuole un'ora a arrivare ed in più il mare è decisamente più mosso degli altri giorni, ma Amir garantisce che "99% tempo bello oggi" al che rispondo "Garantito?" "No, no garanzia, ma 99% bello" Toccherà accontentarci!!
Durante il viaggio abbiamo una gradita sorpresa, avvistiamo i delfini, evvai! E questa volta non è uno scherzo!! E qui decretiamo che i delfini, l'altro giorno non si sono palesati, perché c'era troppo casino sulla barca, chissà perché?
Dalla barca avvistiamo sull'isola una ragazza bionda che guarda delle foto completamente coperta da un asciugamano, "Ecco la velina!"  e chiaramente iniziamo a fare supposizioni nonché ci chiediamo se sia il caso di darle una mano, soprattutto quando la vediamo in difficoltà, si perché si è sdraiata in mare con il telefono in mano nel tentativo di farsi un selfie, peccato che arriva un'onda e per salvare il telefono, a momenti muore, Claudio si gira "State già sparlando dell'unica anima viva sull'isola vero?" "Noi??? Ma figurati!! Ci stavamo solo chiedendo se darle una mano, ma metti che poi si attacca come una cozza per tutto il giorno..." Lui pare rifletterci un po'..."Certo, però poi non avrete nulla di cui parlare"
Cooosaaa??? Alt! Questa è un'eresia! "Ma Claudio, ti pare che possiamo rimanere senza parole?" A questo punto non può decisamente ribattere.
Quest' isola non è tutta per noi, c'è gente del posto, riconoscibile perché fanno il bagno vestiti, ma i ogni caso abbiamo la nostra porzione di spiaggia tutta per noi.






Ad un certo punto vediamo come sarebbe fare la vita che penso ognuno di noi vorrebbe fare.
Arriva una barca che si ferma al largo, poi parte una barchetta con due persone che portano due sedie, un ombrellone e apparecchiano un tavolo, come fosse un ristorante, su un lato dell'isola, con tanto di tovaglia, bicchieri di vetro e via dicendo.
Fatto questo la barca torna alla base e scarica quelli che presumo siano marito e moglie, rimangono sull'isola per un'oretta e poi la barchetta ritorna a prenderli, dopo averli scaricati sull'astronave madre, tornano gli schiavi a recuperare tutto.
Questo significa che non solo hanno una barca a loro totale disposizione, e neanche piccola, ma anche anche la servitù!!!
Intanto il tempo intorno a noi è veramente pessimo, ed io sono già in ansia per il viaggio di ritorno.
Ahmed viene a chiamare Claudio per andare a fare snorkeling, noi intanto, visto che è passata ormai un'ora e si è fatta una certa, iniziamo a mangiare. Dopo poco arriva Claudio con uno sbrego non indifferente sul torace, ma ci racconta che il capitano ha preso delle bacche e gliele ha strofinate addosso, gli ha detto che così sarà a posto.
Ci racconta poi dello snorkeling, praticamente oltre ad Ahmed si è aggiunto il capitano, peccato che la sua tenuta da snorkeling è stata un po' particolare, praticamente così com'era vestito, ossia camicia, pantaloni, cintura, si è infilato le pinne e si è buttato in acqua. La domanda è sorta spontanea "Ma gli occhiali da sole li ha tenuti sotto la maschera? e la sigaretta?"
 Claudio consuma il suo pasto con i piedi nell'acqua, niente...non riesce proprio a starne lontano.
Ad un certo punto la gente del posto parte a razzo e anche i nostri due ci richiamano all'ordine, è evidentemente ora di partire e anche alla svelta, quando la gente del posto scappa, bisogna scappare.
 Carichiamo tutto e partiamo, le onde sono notevoli, vi ho già raccontato non sono esattamente il coraggio fatto persona, ma...arrivano di nuovo i delfini!
Il capitano, serafico, non dice una parola, indica solo con il braccio, Ahmed, che chiama Mama la Silvia ( e lei si sente molto onorata dalla cosa), gira la barca e rincorre di delfini, facciamo anche un filmato e quando spariscono ci chiede se vogliamo  tornare indietro a cercarli, a me esce un "NO" perentorio, poi mi rendo conto che è stata la paura a parlare e dico agli altri che se vogliono possiamo anche andare, ma sono comprensivi e decidiamo di proseguire verso casa.
 Al nostro ritorno troviamo, come sempre, Amir ad aspettarci, appena scesi lo travolgiamo con il nostro entusiasmo, abbiamo visto i delfini e per ben due volte!!
Terminiamo la giornata nella spiaggia della nostra isola, ma per poco, appena va giù il sole fa freddino, in più le zanzare sono anche in spiaggia e quando arrivano non c'è più scampo.
Durante la cena ci tocca spiegare che domani saremo di nuovo in escursione, la scelta è stata dura, abbiamo dovuto votare, noi donne saremmo andate alla sand bank, per noi è stato il paradiso, gli uomini alla picnic per la ricchezza dei pesci, il voto è un pareggio, che si fa?
Marino, ha da dire la sua : "Quindi si va alla sand bank, perché tanto decidete voi alla fine!"
In realtà siamo molto ben disposte e diciamo ad Amir di portarci alla picnic ma in realtà deciderà il destino per noi, Amir ci spiega che la picnic va prenotata, per cui se è libera ci porterà li, altrimenti andremo alla sand bank, lo sapremo domani mattina.
Credo invece che i nostri compagni di viaggio ormai abbiano capito che vogliamo stare da soli perché per l'uscita del dopo cena, andiamo divisi, chiaro poi ci incontriamo in giro, anche perché come faremmo a non farlo?
 Il giretto della sera ci riserva una gradita sorpresa, siamo fuori da un ora dei tre negozietti dell'isola quando si avvicina un tipo anziano che si siede di fianco a Marino e gli chiede il nome , quando lo sente subito esclama ridendo " Donna!" E noi "No Marino da uomo, Marina da donna"
Insomma Marino gli fa un po' di domande, e alla prima siamo già piegati in due dal ridere, " Come ti chiami?" "Gennarino" ok ma può mai essere possibile?
"E hai dei figli?"
 "7"
" Cavoli l'hai puciato parecchio " - di nuovo piegati in due.
"Moglie?" E qui scatta un no secco accompagnato da un gesto che la dice lunga.
"Casa?"
 "3"
"Gennarino, tu si che stai bene, niente moglie, tre case.."  giuro una comica. Vicino a lui c'è seduto Habib, al che Marino gli chiede "how old are you?" Allora habib, che fino ad ora non ha mai avuto problemi con l'inglese, certo non è madrelingua ma da qui a non capire la domanda...fatto sta che la risposta è due, al che dico venti, Marino riporta e lui conferma due. "Ma cazzo, almeno questo lo parlava l'inglese fino a un'ora fa, cosa è successo ?"  

giovedì 12 gennaio 2017

Maldive ...i delfini

Questa mattina non sono previste escursioni, ci sarebbe l'avvistamento dei delfini nel pomeriggio.
A colazione inizia la nostra lotta per accaparrarci, a questo punto, gli avanzi, si perché il barattolo della finta Nutella è finito, il pane pure, per non parlare dei biscotti. Meno male che Habib ci chiede di aspettare e appena i bambini se ne vanno, rifornisce le scorte, ma non la Nutella, quella è proprio finita!!
In spiaggia troviamo già pronti i nostri ombrelloni, con tanto di asciugamani, il servizio è davvero impeccabile, ci accaparriamo gli unici 2 lettini, questa volta rimane senza Silvia, e tempo 2 secondi siamo già in mare, in realtà siamo partiti carichi di buone intenzioni, ripetendoci frasi del tipo...abbiamo appena fatto colazione...aspettiamo un po'...prendiamo un po' sole...ma il mare è davvero un'attrattiva non indifferente.
Non facciamo neanche in tempo a finir di formulare questi pensieri che Claudio, non solo è già in mare, ma è già sparito lungo la barriera, questo lato di Claudio mi è proprio sconosciuto, è vero però che l'ho conosciuto a Misano Adriatico e...insomma, con tutto l'affetto che ho per quel posto, avendoci passato circa 20 anni di vita, il mare...beh...mi avete capita.
 Io Marco e Marino lo seguiamo di lì a poco, macchinetta in mano, magliettina perché ieri mi sono un po' arrossata la schiena e via.. Ci sono una caterva di pesci, sono partita con l'idea di fare poche foto, credo di averne fatte tremila.
Se le foto non sono sempre perfette, la colpa è sicuramente mia, ricordatevi che ho paura dei pesci e sott'acqua sembrano decisamente più grossi, per cui mi avvicino, ma mantengo comunque una certa distanza di sicurezza.
Tanto per la cronaca, ho provato a delegare, ma Marco invece di foto ha fatto filmati a casaccio e Claudio è tornato dicendo di aver scattato almeno 40 foto...non ne ha fatta manco una, quindi, ironia della sorte, tocca a me fare la fotografa subacquea

















 Stiamo fuori almeno un'ora, ci raggiungono anche Patrizia a Silvia e finalmente torniamo agli ombrelloni, dove scopriamo che l'ombrellone di Marino e Silvia è stato praticamente espropriato dai nostri compagni di viaggio, Provolino dorme infatti beatamente, lo capiamo perché sta russando, sotto il loro ombrellone, mentre i bambini corrono e urlano a manetta.
Sempre più convinta che le Maldive non sono una metà per bambini, loro urlano ai figli, i figli urlano tra di loro... la pace ormai non sappiamo più cosa sia, in più gli altri ospiti della spiaggia ci guardano come fossimo degli alieni.
Comunque, come solito, passiamo la mattina in mare, proviamo ad uscire, ma tempo i soliti due secondi siamo di nuovo dentro, il sole picchia ed in acqua si sta davvero bene.



Marino, durante il suo girovagare in mare, trova una conchiglia per Silvia, Patrizia ovviamente ha qualcosa da dire : "Va beh e a me niente?" Pronti via trova una bellissima conchiglia anche per lei, poi da lontano mi urla
" Tranquilla che adesso ne trovò una anche per te , altrimenti mi caghi il cazzo"
Va beh ma io non avevo detto nulla!
 "No tu sei partita bene, ma stai diventando come loro!"
Oggi non è stata un gran giornata per Marino, gli portano via l'ombrellone, Patrizia e Silvia hanno cercato di portargli via le scarpette da mare frugando nel suo zaino, gli è andata bene solo perché lui le aveva addosso, arrivato in spiaggia non aveva neanche il suo zaino, non si sa davvero come possa essere successo, ma Marino, Patrizia e Silvia hanno lo zainetto uguale, fornito a tutti da Silvia,  e sono riusciti a venire in spiaggia ognuno con lo zainetto dell'altro, Silvia si offre inoltre di fornirne uno anche a me con Marino che le dice : "Ma non ce l'hai un altro zaino!"
"Si che ce l'ho, tu non ti preoccupare!"
"Certo che mi preoccupo, come minimo domani non avrò più il mio zaino perché l'hai dato a lei!"
A quel punto mi sento in dovere di intervenire "Giuro, ne posso fare a meno!"
Silvia : "Ma no, non ti preoccupare!"
Marino : "Ma no infatti, non ti preoccupare, tanto c'è il mio,  zaino...ombrellone...scarpe...pinne...volete altro?"
Durante la nostra permanenza in acqua maturiamo anche un'altra decisione, domani siamo in escursione ma giovedì dobbiamo vedere di fare un'escursione solo noi 6, così magari siamo soli e ci godiamo un po' di pace!
 Dopo il pranzo, mangiamo un'ottima pasta al tonno, ho bisogno di un vero caffè, qui hanno il nescafè, ma ragazzi...Patrizia e Silvia insistono che mi potrei abituare, io dico di no, per me è proprio imbevibile, per cui costringo tutti ad andare al famoso bar Segafredo, anche sta volta usciamo convinti di essere soli ma da un certo punto spunta Ahmed, il cucciolone, a questo punto tanto vale approfittarne e fargli ordinare i caffè.
Ci fa salire sulla terrazza sopra, dove in realtà si muore di caldo, per cui appena bevuto il caffè scappiamo. Gli chiediamo conferma dell'orario in cui dovremmo partire, da ieri è cambiato 3 volte, ci dice 15.30 speriamo sia giusto!
 Puntualmente ci presentiamo al porto, partiamo e devo dire che il bilancio è : bellissimo giretto in barca, ma di delfini neanche l'ombra , va beh d'altra parte mica possono arrivare a comando no?
A dirla tutta c'è stato un momento di pura illusione, quando Patrizia dal nulla ha urlato : "Guardate, eccoli!" e si è goduta la scena di tutti noi, in agitazione, a tirar fuori telefoni e macchine fotografiche per nulla, perché ovviamente ci ha preso in giro, credo abbia riso per mezz'ora, però in cambio ha ricevuto delle gran parolacce!!
In compenso peschiamo i soliti due tonnetti che poi troveremo a cena.
Parlo con Amir gli racconto della mia amica Paola, di Trieste, che 10 anni fa è stata qui,  e ha fotografato un bambino, vuole assolutamente vedere la foto, pensa possa essere suo figlio, sarebbe davvero forte.
Durante la cena Patrizia rimane sconvolta, ad un certo punto si ritrova al buffet, di fianco a  Provolino,  che prima rutta e poi non contento le piazza anche una "puzzetta", al suo sguardo disgustato, la risposta è un semplice "va beh!" ...capisco che in certe culture il rutto è un complimento alla cuoca, che in quel momento non era comunque presente, e in ogni caso dubito che la sorella di Amir avrebbe apprezzato, ma non ho mai sentito che possa aver un qualche significato sganciare una "puzzetta " proprio dove si cena.
Dici che ti senti sgonfio da quando sei qui...eh certo!!! Adesso è chiaro anche il perché!
Dopo la cena, in cui quasi ci si prende a botte, perché diciamocelo, il cibo non manca ma non abbonda, per cui alcuni articoli, tipo le patatine, quelle del sacchetto tanto per intenderci vanno letteralmente a ruba, anche perché c'è gente che si riempe letteralmente il piatto, ( indovinate chi è?)
ci concediamo il solito giretto per le vie dell'isola che ormai conosciamo davvero molto bene.
 Appena abbiamo di nuovo il Wi-Fi mi arriva un messaggio con tanto di foto da Arianna, la foto ritrae un neo davvero infiammato, ti pareva che potevamo stare tranquilli? Come al solito del resto ...ogni volta che partiamo... ha avuto 2 giorni di quasi febbre, e poi questo, scrivo subito a Silvia che mi dice di stare tranquilla che poi la chiama lei, noi però intanto andiamo a dormire, se ne parla domani.
Per fortuna la mattina trovo il messaggio di Arianna, ovviamente lei esordisce dicendo che sta per morire, trovo comunque anche quello di Silvia che mi rassicura.
A casa poi mi ha raccontato che in realtà, visto che il neo a Gionny, almeno in foto, non era per niente piaciuto, anche fosse stato qualcosa di grave, avrebbero detto che andava tutto bene : "Ho detto a Gionny che anche fosse stato un melanoma al 4 stadio lui le doveva dire di stare tranquilla e che non era nulla".
Insomma pare, forse senza accorgersene, che abbia graffiato per bene il neo che si è infiammato, Gentalyn Beta, che ovviamente in casa non aveva perché l'ho portato via io,  e via.

E siamo arrivati al mercoledì.
Questa mattina ci aspetta la Picnic Island, prima di partire mi siedo con Amir e gli espongo le nostre idee

 Vorremo andare in escursione da soli, vogliamo stare un po' in pace, lui sembra davvero capire cosa intendiamo e mi dice che stasera ne parleremo per bene.
La Picnic Island è bella come la sandbank, ma in aggiunta ha una barriera corallina da paura!!










Qui intanto tocca rifare le foto calciatore- velina, dovete sapere che prima di partire, arriva una foto a Patrizia, credo da una collega, questa





quindi prima di partire avevamo già deciso che toccava replicare la foto, dopo un primo tentativo in cui, Marco ha tenuto il cappello, Claudio sembrava vomitasse su Patrizia e Marino manco l'ha fatta, ecco il nostro secondo tentativo :



 Va bene....avanti...smettetela di ridere!! Dopo questa vergognosa esibizione abbiamo deciso che il migliore è stato Marino, in quanto ex calciatore, forse è un po' più nella parte, però Silvia non ha inarcato bene la schiena cavoli, è vero anche che  noi non siamo mica veline no??
Dopo aver "snorkelato" come disperati, vista l'abbondanza di pesci, decidiamo di riposarci sdraiandoci con gli asciugami sulla sabbia, siamo in pre abbiocco e sarebbe davvero fantastico se non ci fossero dei bambini che urlano in continuazione, l'unica nostra consolazione è che domani saremo da soli!!
L'apice però lo raggiungiamo al nostro ritorno quando andiamo in spiaggia per goderci l'ultimo sole.
Come al solito rimaniamo fino al tramonto, poi io inizio ad avere freschetto, ragione per cui dico semplicemente : "Raghi io me ne andrei in camera, ho freddino!" i MIEI AMICI non fanno neanche in tempo a rispondermi che Provolino salta su : "Ma è presto! Sono solo le 5.30 cosa andiamo a fare in camera?" Premetto che manco l'ho degnato di una risposta ma :
Punto 1° : Chi ti ha chiesto niente
Punto 2° : Nessuno ha detto che dovevamo andare tutti, visto che qui nessuno obbliga gli altri a fare   nulla
Punto 3° : Non esiste proprio un noi!!!
Punto 4° : In camera mia vado a fare i cavoli miei e non sono in alcun modo affari tuoi!!!

Basta, se prima avevo qualche remora a non dire nulla della gita di domani, adesso proprio ne sono straconvinta, l'unico problema sarà riuscire a tenerlo nascosto in modo che non possano aggiungersi.
Dopo la solita corsa al cibo ho occasione di parlare con Amir, mi conferma che domani andremo sull'isola del sonno, quella prevista per il sabato e che se loro dovessero chiedere qualcosa lui dirà che noi abbiamo pagato, in modo da chiudere la questione.
Durante la cena Marino accenna al fatto che gli fanno male le orecchie, ahia...io e Patrizia chiediamo i sintomi ed in coro : "Otite!"
"Ma che c....o, ma come fate a dirlo?"
Per sicurezza gli facciamo fare un po' di prove...
"I sintomi, sono tipici dell'otite, adesso devi curarla perché altrimenti sul volo muori!"
Ovviamente il "muori" sottintendeva di dolore.
Salta su Silvia tutta allarmata "Come mi muore?" E a me e Patrizia tocca spiegare che intendevamo "Dal dolore!".
Marino è poco convinto e ci guarda come fossimo due stregoni che gli hanno fatto il malocchio.
"Ma tu guarda queste, dici due parole e ti fanno una diagnosi bruttissima, così su due piedi...magari vi sbagliate!"
E noi con l'espressione del "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire" gli rispondiamo "Certo...può essere"
Fatto sta che alla fine inizia a prendere l'antinfiammatorio e gli do uno spray per le orecchie!!
Tra l'altro Patrizia informa Marino che con la conchiglia che le ha regalato ha decisamente toppato, c'era dentro il paguro, che quella mattina ha trovato che si arrampicava sullo zaino.
Nel frattempo arrivano le foto della mia amica Paola, l'isola pare non sia cambiata molto, la scuola è dipinta con un colore diverso, c'erano più negozi aperti, ma per il resto...
Le faccio vedere ad Amir, intanto mi dice che quel bambino non ha mai abitato sull'isola, ok però da dove cavolo arrivava?
In compenso scopriamo che con tutta probabilità Franco ha bevuto il caffè nel bar che era di Amir e portava l'insegna Illy, che adesso si trova all'Asia Inn, ed il bar è il famoso Segafredo, in una foto si vede Christian che sta per aprire una porta e Amir : "Questo è il bagno di mia moglie!", Paola mi spiega poi che era il bagno dietro il locale, quando poi gli mostro le foto di due ragazzini, mi dice nome e cognome e mi dice che lavorano tutti e due in mare, uno è capitano di barca in un'altra isola e tutto contento fa vedere le foto al suo figlio più piccolo.
Mi spiega che una volta i tour operator portavano i turisti a fare le escursioni sulle isole dei pescatori, poi piano piano non sono più venuti, probabilmente è per questo che molto negozietti del porto sono chiusi.
Certo che è davvero pazzesco pensare che gli Zol 10 anni fa sono stati alle Maldive e hanno fatto un'escursione proprio nell'atollo in cui noi abbiamo deciso di andare 10 anni dopo!!!
Durante il giro serale ci rendiamo conto che tutto il mondo è paese, anche qui c'è il tamarro della situazione che, con un'isola grande come un fagiolo,  scorrazza con il motorino e va in giro con una cresta che da noi neanche negli anni ottanta era una cosa accettabile!!
Però abbiamo fatto dei grossi passi avanti, non abbiamo più la scorta!! I casi sono due, o Amir ha capito che ormai la strada l'abbiamo imparata e non ci perderemo, cosa che era già così il primo giorno, visto la grandezza dell'isola, oppure ormai tutti sanno che siamo suoi ospiti e siamo immuni da qualsiasi tipo di...non so neanche io cosa immaginare, a dir la verità mi sono sembrati tutti estremamente cordiali e tranquilli.