giovedì 21 dicembre 2017

30/11/2017 si parte per Mauritius

Direte voi, ma che ci fate a Mauritius ? Non dovreste essere a Saint Marten?
In teoria si, in pratica no, perché una tale Irma, o forse meglio dire un tale, visto che parliamo di un uragano, ci ha un po' scombussolato i piani.
Quando abbiamo iniziato a sentire parlare di Irma non ci siamo particolarmente preoccupati, ma nel giorno precedente all'arrivo sui Caraibi, le notizie erano davvero allarmanti, tanto è vero che Marco si era chiesto se fosse il caso, ma d'altra parte mica se si cancella il volo, si perde praticamente tutto.
Qui però la fortuna ci è venuta in aiuto, il giorno prima del passaggio di Irma ricevo una mail da Air France che mi informa che il volo di ritorno ha subito un cambiamento, controllo e ad una prima occhiata sembra sia variato di 5 minuti, va beh, poco male, Poi guardo meglio e mi accorgo che è vero che l'orario non è variato di molto, ma è cambiato l'aeroporto!!
Partire da Malpensa e rientrare a Linate non è esattamente una comodità.
Mi affretto quindi a chiamare Air France, dove una signorina molto cordiale mi conferma che il volo è stato proprio cancellato e l'unica altra scelta è aspettare 6 ore a Parigi per prendere un volo per Malpensa, eh certo, dopo essermi sparata 9 ore di volo, aggiungo giusto questo breve scalo!!!
Siccome io ho la testa dura, ringrazio e attacco e subito vado sul sito perché davvero non mi capacito che non ci sia un latro volo.
Neanche a dirlo, la signorina ovviamente ha ragione, però trovo un volo identico al nostro, stessi orari e stesso problema del cambio aeroporto, però siccome la KLM sta facendo delle promozioni, il tutto costerebbe 100 euro in meno a testa, cavoli ci potremmo pagare il taxi.
Giro di messaggi e mi danno tutti l'ok, chiamo quindi di nuovo e mi confermano, come già sapevo, che in caso di variazione, anche di 5 minuti, il  cliente ha diritto a cancellare il viaggio senza penali, detto fatto.
Rimane però il dubbio su Irma, riprenotando mi accorgo che c'è la possibilità di pagare con bonifico ed in questo caso ci sono 3 giorni di tempo per perfezionare il tutto.
Altro giro di messaggi, perché secondo me vale la pena farlo, almeno prima vediamo i danni.
Mai decisione fu più giusta, il giorno dopo scopriamo che l'isola è stata distrutta, un'amica di Marco abita li da anni, quando è riuscita a scrivere su Facebook, l'unica cosa che ha detto è che l'isola non esisteva più!
Abbiamo seguito per giorni la situazione ma purtroppo le notizie erano sempre peggio, a questo punto ovviamente non ho fatto il bonifico.
Per l'alloggio con Airbnb, scrivo direttamente all'host, che ovviamente non risponde, a questo punto mi metto in contatto con Airbnb, scrivono anche loro e passate 72 ore senza risposta mi chiamano dicendomi che avrebbero concesso altre 48 ore, poi ci avrebbero rimborsato il 50% già pagato senza alcuna penale, valutando se rimborsarci il 100%.
Poche ore prima della scadenza l'host scrive una mail a tutti i suoi clienti pregandoli di non disdire perché altrimenti non avrebbero neanche più i soldi per pagare i dipendenti.
Giuro che non avremmo voluto, ma quando ha scritto che i primi piani erano tutti distrutti, e noi eravamo in una villetta, che le piscine ed i giardini non  c'erano più, non c'era acqua, elettricità a singhiozzo ed erano quasi certi che per dicembre sarebbe stato tutto ripristinato...e se non lo fosse? Sono le nostre vacanze, non possiamo andare in un posto dove rischiamo di non avere manco l'acqua, avessimo avuto la prenotazione per marzo, l'avremmo tenuta, ma noi saremmo andati il 1 dicembre, decisamente troppo presto.
Airbnb ha capito la situazione e ci ha rimborsato il 100% per calamità naturale.
A quel punto ci siamo detti che se avessimo trovato un'occasione saremmo partiti e...eccola, volo a Mauritius a 600 euro e struttura a Trou d'eau douce a 300 euro per 7 notti con colazione a coppia.
Impieghiamo circa 5 minuti a decidere che è li che dobbiamo andare.
Noleggiamo la macchina per 6 persone con Autoerope, perché l'isola è da girare, per 419 euro per 6 giorni, insomma alla fine ci costa meno dell'altra vacanza per cui...

Ed eccoci alla mattina della partenza, ultimamente i nostri viaggi aerei hanno sempre qualcosa di particolare, vuoi la compagnia aerea, vuoi i passeggeri e vuoi Claudio, che questa volta ci ha messo del suo. Il primo volo per Amsterdam fila liscio, sul secondo ci siamo sistemati i tre uomini nella fila centrale e noi donne sulla laterale di fianco. Dopo circa 4 ore e mezza  dalla partenza, quando quindi ne mancavano almeno 6, mi giro e vedo Marco e Marino girati verso l'altro corridoio e mi sembra di vedere Claudio seduto per terra, sono allibita, mi giro verso Marco e chiedo :"Cosa succede?" Mentre Patrizia, sua moglie, e Silvia non si accorgono di nulla. "Niente, è Claudio, non so !"
Marco mi ha poi spiegato che proprio non aveva capito cosa stava succedendo.
Comunque non succede niente perché si sta già alzando, peccato che lo guardo in piedi di fronte al bracciolo mentre dice a Marino :"Non so, non mi sento bene".
Mentre lo dice, richiamo l'attenzione di Patrizia e quando mi giro lo vedo cadere in avanti, oltre il bracciolo, su Marino.
Al volo si materializza dal nulla una signora russa, che prima si sfoga prendendolo a schiaffoni e poi, non contenta gli rovescia addosso una bottiglietta d'acqua, lui pero continua a rimanere accasciato, Marco sta continuando a pigiare sul tasto di chiamata ma non si vede nessuno all'orizzonte, per cui, mentre Patrizia cerca di capire cosa sta succedendo, io mi fiondo sul fondo dell'aereo per avvertire una hostess e ovviamente, come si dice malato, proprio non mi viene in mente, meno male che lei capisce e corre lanciando una sorta di allarme, quando poi lo vedono sdraiato per terra, fanno il tipico annuncio da film, che nessuno vorrebbe sentire, in cui chiedono se a bordo c'è un medico, e cavoli, ce ne sono tre! In realtà sono due più un'infermiera.
Finalmente lui si riprende e proferisce verbo, il problema è che non sta in piedi, per cui , visto che per terra in corridoio non può stare, Marino e Marco gli lasciano il posto in modo che possa sdraiarsi, cercano invano dei posti liberi che non ci sono e finiscono quindi in fondo con il personale di bordo. Alla fine non gli è andata poi cosi male, quando io e Patrizia siamo andate la bagno, siamo passate a salutarli e...gelatino, briochina nel piattino di ceramica, avevano già imparato tutte le procedure di bordo, allungando la mano avevano a disposizione qualsiasi tipo di snack, cioccolatini e bevande, praticamente hanno avuto quello che di solito hanno in prima classe, certo però non hanno avuto la comodità di un posto a sedere.
Arriva finalmente il momento di atterrare e devono per forza far spostare Claudio, che dopo aver dormito, si sente un po' meglio, e finalmente atterriamo.
Marino scopre quindi che Claudio cadendo gli ha rotto gli occhiali, pensare che avevano visto una lente per terra e Marino aveva giusto pensato di avere avuto culo che non era la sua, eh certo!!
Una volta scesi ci tocca la procedura di ingresso che prevede la consegna di un primo fogliettino, che abbiamo già compilato, ad un primo controllo e poi il secondo, che riguarda la nostra salute, al secondo.
Domande assurde...finché mi chiedi della febbre posso capire, ma le eruzioni cutanee? Chiaramente barriamo tutto no, anche se io ho una maledetta tosse nervosa, e la tosse era nelle domande, sto solo sperando di non iniziare a tossire davanti a loro. Claudio invece deve sperare che non l'abbiano già segnalato, per problemi vari e imprecisati di salute, altrimenti gli tocca tornare a casa.
Mentre siamo in fila le battute su quanto successo si sprecano, tra Marino che ha una sua teoria sulla russa:"Quella si è tolta una soddisfazione, non vedeva l'ora di poter schiaffeggiare uno grande e grosso come te". Con Patrizia : "E ma anche io volevo togliermi la soddisfazione pero!"
"Pensa che poteva formarsi una fila !"
 Evidentemente Claudio non è stato segnalato perché passiamo indenni il controllo sanitario e dopo aver cambiato in rupie usciamo e troviamo il nostro autista.
 Il tempo e splendido, nonostante fossimo pronti al peggio, visto che il meteo dava 7 giorni di pioggia, e dopo circa 45 minuti arriviamo al Sm Lodge.

 Il posto è carino, ci portano nelle stanze dove c'è il letto matrimoniale della Barbie, nel senso che è circa una piazza e mezza, per cui ci si sta un po' stretti e dopo esserci sistemanti un attimo, partiamo alla scoperta del paesello e alla ricerca di cibo.



Giusto davanti abbiamo un parrucchiere, Patrizia :"Claudio guarda, dovresti tagliarti i capelli qui!"
E Silvia "Anche tu Marino, guarda che capelli lunghi, devi proprio tagliarli! Certo però come glielo spiegate come volete i capelli?"
" No, non hai capito,  noi non ce li facciamo proprio tagliare qui!"
E Patrizia: "Claudio, cogli l'occasione perché  guarda che qui probabilmente non ti parlerebbero!" Dovete sapere che Claudio cambia continuamente parrucchiere perché ne vorrebbe trovare uno che non gli parla, non vuole proprio dover raccontare i fatti suoi a degli sconosciuti.
Tornando a noi scopriamo subito che per arrivare in un punto dove il mare è balneabile occorre fare circa 30 minuti di strada, ovviamente nessuno di noi ne ha voglia,  per cui andiamo intanto in esplorazione  al molo da cui partono le barche per l'isola dei cervi e subito veniamo agganciati da un tipo che parla italiano e che, manco a dirlo, si offre di accompagnarci, pero non può mica darci dei prezzi li sul posto, perché se lo vengono a sapere gli altri potrebbe avere dei problemi,  ci chiede quindi dove alloggiamo e ci dice che ci raggiungerà questa sera alle 19.30.
Intanto cogliamo l'occasione per fare la foto dell'arrivo

Ormai abbiamo tutti fame, ma la ricerca del cibo diventa una caccia al tesoro.
La maggior parte dei posti che incontriamo per strada sono chiusi, un tipo di una villetta aggancia Marino e gli dice di andare al Cafe des artist, dopo 15 minuti di strada in mezzo al nulla e 6 stomaci ormai cosi brontolanti da poter fare un concerto, scopriamo che è chiuso!
Si riparte!
Ormai stremati entriamo in un supermercato con l'idea, che se proprio non c'è nulla da mangiare, prenderemo qualcosa li e ci faremo un panino, ma ovviamente facciamo i conti senza l'oste, perché  il panino c'è ma non c'è nulla da metterci dentro, salvo avere un forno o un microonde a disposizione, qui è tutto surgelato!
Altro  supermercato, stesso problema, qui però si impietosiscono e ci dicono che più avanti si può mangiare, la domanda sorge spontanea "Ma e aperto?"  Pare di si!
Il ridicolo è che si siamo spaventati all'idea di fare 30 minuti a piedi, ma ne avremo fatti già almeno 50!
Ed eccoci quindi a sperimentare la cucina mauriziana, ci ritroviamo a mangiare delle specie di noodles alla carne con sopra delle polpettine di varia natura, nonché una sorta di ravioli cinesi, devo dire non male, il tutto per 100 rupie a testa, poco più di due euro.

Con la pancia piena, l'abbiocco è praticamente inevitabile, soprattutto con una notte praticamente insonne alle spalle, non abbiamo più l'età per fare after, alla faccia di ciò che dice Silvia.
Torniamo nelle camere e rimaniamo d'accordo di vederci dopo due ore e meno male che mettiamo la sveglia perché ci schiantiamo letteralmente.
Alle 15.30 sorge il problema di dove andare, chissene, prendiamo il bus e andiamo alla spiaggia banleabile, si ma il tipo della guest house non c'è e non sappiamo dove andare a prendere il bus, poco male, pensiamo,  qui salutano tutti e hanno tutti qualcosa da dirci, ci faremo dire noi qualcosa che ci serve!
Partiamo dal fruttivendolo che ci indica la strada per arrivare alla spiaggia, arrivati alla piazza mi si avvicina uno con un cane, anche questo parla italiano, e mi spiega che a piedi è davvero lunga, conviene prendere il bus per andare a Palmar, la prima spiaggia pubblica sulla strada. Torno dagli altri e mi accorgo di aver dimenticato di farmi spiegare una cosa importante, dove cavolo si prende il bus?
Ma ecco che in nostro soccorso arriva il Rasta boy (immaginate il perché di questo soprannome), scopriamo poi che si chiama Silvio, ovviamente ci spiega dove prendere il bus, ma ovviamente anche lui ha qualcosa da dirci, ossia che lui organizza le escursioni all'isola dei cervi, poteva essere di no? Insomma ci spiega che ha lavorato tanto per tour operator italiano, ma da quando c'è la crisi di italiani pochi, pero così ha imparato l'italiano, ci spiega che ovviamente come fa l'escursione lui non la fa nessuno, perché con lui non si trova la ressa, nel frattempo si offre di accompagnarci alla spiaggia più vicina, perché ci dice che per l'altra è già un po' tardi e non ne vale la pena, una volta arrivati ci dice che lui abita sopra al ristorante Tino e possiamo cercarlo lì, entro martedì perché poi andrà a Londra dalla fidanzata,  e se qualcuno ci chiede dell'isola noi dobbiamo dire di no perché la facciamo con lui.
Ci dice anche, non so se per prenderci per il culo, che qui mangiano i tapiri, sarà vero?
Arriviamo e insomma, definire balneabile questo...certo forse un bagno si può anche fare ma è ben lontano dall'idea che uno ha del mare di Mauritius, l'acqua è ghiacciata perché c'è l'acqua dolce che si riversa in mare, da qui il nome del paese ed  molto bassa,  ci sono poi subito le barche, non ci bagnamo ma visti i problemi del pranzo, decidiamo di andare per spiaggia a vedere dove diavolo sia questo Tino, può sempre venire buono.
Cammina e cammina, noi non lo troviamo, invece troviamo un punto, dove di certo non faremo il bagno, ma almeno ci fermiamo un attimo con gli asciugamani sulla sabbia e mentre siamo lì si avvicina un signore italiano che ci racconta che viene da 5 anni e si ferma fino ad aprile, beato lui!
Ci suggerisce dove andare in spiaggia, che c'è un centro commerciale molto bello a Flaq e per la cena ci consiglia un certo Giovanni, che è prima di Tino, pare che prima Tino fosse il top, ma poi è arrivato Giovanni... e che senza dubbio lo vedremo dalla strada, prima che ce andiamo ci offre delle banane a dir poco spaziali.
Ci incamminiamo quindi per tornare ma di Giovanni manco l'ombra, in compenso vediamo Tino, mi sa che stasera faremo altro!
Alle 19.30 siamo pronti ma del tipo dell'escursione neanche l'ombra, per cui, siccome abbiamo fame usciamo.
Decidiamo infatti di provare la pizza, sulla strada verso il lodge avevamo visto un pizzeria "Pizza de l'est" con forno a legna, vada per quella, devo dire che non è affatto male e per stasera va benissimo. 
Riflettiamo sul fatto che alla fine di questa giornata tutto il paese sa dove abitiamo, da dove veniamo e anche il nostro numero di scarpe!
Il risveglio del 2 dicembre  alle 7.45 del mattino è davvero traumatico, saremmo andati avanti a dormire decisamente ancora per un po', abbiamo dovuto mettere la sveglia, e Patrizia, che proprio si rifiuta, tocca andare a svegliarla bussando alla porta, dice che è contro natura mettere la sveglia in vacanza, come darle torto!!
La colazione è ottima, pane tostato, succo d'arancia, tea, caffè, cereali e frutta.
Alle 9 avremmo appuntamento alla Hertz, ci accompagna il nostro albergatore, che guida come un pazzo e intanto ci spiega un po' dove sono le spiagge.
La prima che si incontra è Palmar, ma è affollatissima, d'altra parte è sabato e nel week-end i locali frequentano giustamente le spiagge.
Il posto dove dovremmo prendere la macchina proprio non lo troviamo, il tipo fa tremila telefonate e alla fine riusciamo a trovare il Palmar Beach Resort, e dopo aver respirato un po d'aria di resort e avere atteso un'infinità , arriva finalmente il tipo e ci spiega tutto.
Iniziamo quindi la nostra avventura con la guida a destra, sfiorando marciapiedi e pedoni, ma arriviamo sani e salvi a prendere gli altri. Ora arriva il difficile, decidere dove andare in spiaggia, sappiamo già che le spiagge oggi saranno affollate, saltiamo Palmar, visto che vediamo tende e accampamenti vari e andiamo a Belle Mare.


Andiamo in esplorazione e chiedo informazioni ad una, che potrebbe essere una vigilante in un resort, che ha dei baffi da cui proprio faccio fatica a staccare gli occhi.
Decidiamo infine di accamparci in una spiaggia di un resort, le spiagge sono tutte libere, il mare però è mosso, abbiamo già deciso che dopo pranzo ci sposteremo più avanti, e per pranzo...Marino ci propone un magnifico ristorante con terrazza sul mare, ossia un baracchino sulla spiaggia, dove mangiamo riso e noodles davvero buoni, circondati da cani, piccioni e uccellini vari.



E a partire dalla foto qui sopra, ci divertiamo così, come dei cretini o meglio, come piace a Marino, degli imbecilli!!
C'era una volta un solo ospite e poi...
E POI DUE...

E POI TRE...
E POI QUATTRO...
ED INFINE CINQUE
 Ci divertiamo davvero con poco...
Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso una spiaggia più a nord, mangiamo un' ananas, facciamo il nostro primo incontro con il camioncino del gelato con la sua musica da film horror che ti trapana le orecchie e andiamo in spiaggia insieme alla massa di locali che oggi si godono il loro mare, d'altra parte non c'è scampo.
 Il mare qui è più bello, noi donne ci facciamo una passeggiata e scopriamo dei tratti davvero splendidi, così decidiamo che forse potremmo andare a riprendere gli uomini, che probabilmente saranno là che dormono e portarli in questo bellissimo posto.
Durante la nostra passeggiata abbiamo provato a chiedere cosa ci sarebbe costato prendere un ombrellone e due lettini in una spiaggia, ci hanno sparato 2200 rupie per un ombrellone ed un lettino, praticamente 50 euro, ok forse abbiamo scelto un posto davvero lussuoso. però...
Marino e Marco sono svegli, ma Claudio sta dormendo alla grande, Patrizia sta valutando di lasciargli un biglietto, ma giustamente facciamo presente : "Dai, ma potrebbe volare via, e poi si sveglia e non trova nessuno?" E Marino: "Dai sveglialo con i bacini, cosi non si incazza!"
Beh è andata meglio del previsto, il problema è che non gli abbiamo spiegato esattamente quanta strada averemmo dovuto fare e che saremmo arrivati a destinazione praticamente al tramonto.
Quindi mentre noi siamo un chilometro avanti agli uomini, facciamo una riflessione :" Ma tu pensa se fosse stato il contrario e fossero venuti loro da noi a dirci di cambiare spiaggia, gli avremmo detto: ma figurati, ma ti pare che ora ci mettiamo a cambiare spiaggia? Ormai il sole va giù!"
Ci godiamo quindi gli ultimi scampoli di sole prima di rimetterci in marcia e tornare alla macchina. Per stasera abbiamo deciso di provare Tino, tanto Giovanni non c'è verso di trovarlo.
Partiamo per la cena con l'idea di andare a piedi, e dopo 10 metri inizia a piovere, per cui Claudio e Marco tornano a prendere la macchina.
Che dire...la cena e stata fantastica, abbiamo mangiato davvero benissimo e abbiamo speso relativamente poco , 110 euro in 6 mangiando solo pesce che, stando alla cameriera era fresco di giornata.
FISH & CHIPS CON PESCE ALLA GRIGLIA

POLIPO

Tornati in hotel parliamo con quello che deve essere il proprietario, tale Tom, gli spieghiamo del tipo dell'escursione che non si è presentato  e fa una chiamata ad un suo amico che ci farebbe 30 euro, con viaggio in catamarano, ok va benissimo, ci prenotiamo per martedì..

martedì 12 dicembre 2017

24/08/2017 il viaggio allucinante di ritorno da Ukulhas

Le gambe di Arianna sono davvero messe male, Gionny diagnostica un'ustione di 2° grado!!
Ci aspetta un viaggio aereo, con pantaloni lunghi e lei è ustionata!!!
E questa cosa dei pantaloni lunghi rischia di diventare una tragedia, lei ha solo jeans, che ovviamente non potrà usare ma l'unica alternativa sono i miei pantaloni da spiaggia che secondo lei sono a dir poco scandalosi, beh insomma non è che ci sia molta scelta no?
Ovviamente rimane chiusa in stanza a cospargersi di aloe, mentre noi decidiamo di andare comunque in spiaggia, tanto si parte alle 13, il problema è che è una mattina posticcia, ricapitolando : Arianna è ustionata, Marco è in modalità partenza, il tempo è bruttino e abbiamo la stanza solo fino alle 11.00...Silvia non rinuncia e si butta, quando torna ci riferisce che il mare mosso ha reso l'acqua torbida e la barriera sembra innevata per la tanta sabbia sopra.
E' arrivato il momento di prepararsi, ultime foto all'isola





pranzo al ristorante e mentre stiamo andando verso il porto ci viene il dubbio che forse nessuno si sta però occupando delle nostre valigie, ed infatti dobbiamo far chiamare Nihad e fargli presente che mancano 15 minuti alla partenza e le nostre valige sono ancora lì.
Arriviamo quindi tutti trafelati al porto e aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo ma qui la barca non si vede.
Ne arriva una, quindi speranzosi ci avviciniamo, ma Nihad, che nel frattempo ci ha raggiunto, ci dice che non è la nostra, è come quando alla fermata del bus passano due linee e chiaramente passa per prima quella che non ti serve, peccato che qui abbiamo un aereo da prendere!!!
Iniziamo davvero ad essere preoccupati, con Marco che parte con il suo solito motto : "Vedi perché voglio partire subito al mattino?" Va bene, ma non posso mica partire alle 7 del mattino, con un volo  alle 17.30, così mi sparo pure la levataccia al mattino con un volo praticamente interminabile!!!
Con solo mezz'ora di ritardo finalmente arriva e ci caricano, il mare è davvero mossino e come all'andata facciamo una fermata, Arianna vorrebbe usufruire del bagno della barca, peccato che apre la botola e dentro ci trova dei pappagalli, il problema è che deve proprio andare, per cui Marco si fa indicare dove andare e scendono, ovviamente siamo tutti pronti a bloccare la barca nel caso di dimenticassero che ci sono due persone che sono scese.
Per fortuna va tutto bene, ripartiamo e quando arriviamo a Malè, Silvia è messa davvero male, questa tratta in barca l'ha messa davvero a dura prova.
Recuperate le valige ci fiondiamo dentro, diciamo che i tempi iniziano ad essere stretti.
Arriviamo al banco check-in della Saudia Air ed iniziamo con i problemi.
La tipa guarda Marco, che per la prima volta nella sua vita ha messo dei bermuda per volare, quindi stiamo parlando di pantaloni appena sopra il ginocchio...
"Avete dei pantaloni lunghi?"
"In valigia"
"La compagnia non può accettarla come passeggero con questi pantaloni"
Cosa?????
Quindi lui inizia a dare i numeri mentre io mi affanno ad aprire la valigia  alla ricerca dei jeans, sperando che la mia memoria non mi inganni e per fortuna è così,  e borbottando peggio di una pentola di fagioli,  va a cambiarsi in bagno.
La signorina è finalmente contenta ma noi siamo allibiti, capiamo si fosse trattato di una donna, ma un uomo non può stare in bermuda?
Imbarchiamo i bagagli e mentre ci allontaniamo vediamo che continuano a tornare fuori sul nastro, ci diciamo che non arriveranno mai, meno male che stiamo tornando!!
E finalmente...saliamo su questo magnifico aereo (ovviamente sono molto ironica).
Come per l'aereo che ci ha portato alle Maldive, questo aereo è già abitato, in questo caso sono quasi tutti arabi che arrivano da Jeddah.
Arriviamo davanti ai nostri posti e c'è una bambina, avrà avuto 10 anni, seduta. La Hostess ricontrolla i nostri biglietti, ovviamente non si fida di noi, ma alla fine non può che confermare che i posti sono proprio i nostri e le tocca iniziare una discussione con la bambina che di volersene andare non ne vuole proprio sapere.
Scongiurato il pericolo di fare il viaggio in piedi, ci rendiamo conto che qui il pericolo è di ritrovarsi con un mal di schiena da paura in soli 10 minuti di volo, peccato che dobbiamo farcene 7 di ore!!
Praticamente i sedili devono essere stati recuperati da un qualche aereo degli anni 60, la cui imbottitura è stata decisamente consumata e quello che è rimasto è la struttura di plastica che come ti appoggi allo schienale ti spacca in due la colonna.
Giuro mai provato dei sedili così scomodi.
L'aereo starebbe per partire ma pare ci sia gente che si fa un po' gli affari suoi. La bambina di prima continua a correre avanti e indietro sull'aereo con la hostess che ormai ha i capelli in piedi e disperata si rivolge alla famiglia, composta da un padre e credo 3 mamme, non si sa quale sia la sua, spiegando che l'aereo non può decollare se la bambina non si siede e che deve essere seduta di fianco ad un adulto.
Capisco che è un concetto davvero ostico, mi dico...ma chi mai lo capirebbe al primo colpo?? Ovvio quindi che la hostess debba ripetersi almeno 3 volte prima di ottenere quello che ha chiesto.
Preghierina collettiva ad Allah e si parte.
La prima tratta da Malè a Colombo passa veloce e stiamo sperando con tutto il cuore che scenda la maggior parte della gente.
Stiamo per atterrare e, inutile dire, che la povera hostess deve rifare tutto da capo, perché probabilmente pensano che le regole possano cambiare, quindi qualche volta occorre sedersi al decollo e all'atterraggio, altre evidentemente no!!!
E pare chiaro che noi non abbiamo capito proprio nulla perché appena appoggiate le ruote sulla pista, anche qui si alzano tutti, in barba al segnale delle cinture allacciate, ed una signora, che evidentemente, vista la sua fretta,  doveva attesa per procedere con un trapianto di cuore, si piazza in piedi di fianco a Marco e siccome la sua borsa pesucchia, pensa bene di appoggiarla sulle sue gambe.
No certo, fai pure, vuoi anche sederti?? Marco le tocca il gomito e la fa un chiaro gesto che vale più di mille parole.
Per fortuna scendono quasi tutti, chi è diretto a Jeddah dovrà rimanere sull'aereo, per cui rimaniamo noi, un'altra coppia di Italiani, gli arabi dietro di noi e strana gente, che prima non avevamo notato, vestita di bianco. Mi spiego meglio, uomini in infradito ed una specie di asciugamano bianco girato intorno alla vita, un altro invece posizionato come una stuoia sul torace, praticamente gente da spiaggia.
Ora, Marco non poteva salire con i bermuda e questi salgono a torace praticamente nudo? Mah!!
Comunque, mentre siamo lì in attesa di capire cosa mai faremo durante questo scalo tecnico, vediamo in un po' di questi "bianchi" che si dirigono verso il fondo dell'aereo, io e Silvia ci guardiamo : "Ma vuoi dire che c'è una doccia in fondo all'aereo e noi non lo sapevamo?"
Ovviamente andiamo a vedere e...ma che doccia!! Mancano praticamente le ultime tre file di sedili perché hanno fatto una sala preghiera !! Ci defiliamo quindi con discrezione.
Qui non si vede ancora nessuno per cui vado in bagno. Ora descrivere lo schifo che c'era dentro quel bagno, lo schifo che sono riusciti a creare  in sole 6 ore di volo...una puzza indescrivibile, rotoli di carta igienica srotolati per terra, un sacchetto di plastica nel water, fazzoletti usati come cotton fioc, ovviamente sporchi, di cui uno di sangue, appoggiati sul lavandino, lo so che non dovrei dirlo, ma degli animali avrebbero tenuto più pulito!!!
Ed eccoci quindi a vagare su un aereo, su cui è appena salita l'impresa di pulizia, in cui ci ritroviamo a spostarci in continuazione per lasciare loro modo di pulire, tutti a destra...tutti a sinistra...tutti al centro!!
In tutto ciò, uno dei tre seduti dietro di noi, si mette a parlare con i suoi amici dai nostri sedili, poggiando bellamente il piede nudo sui nostri sedili.





Lì dove vedete seduto Marco, appena finite le pulizie ci sarà seduto uno steward che nei 20 minuti precedenti la partenza, non farà altro che mettersi le mani nei capelli, con fare davvero disperato, non è una cosa molto carina, abbiamo anche ipotizzato che fosse un kamikaze in attesa di farsi esplodere e che quindi fosse un tantino disperato, cavoli un po' di contegno!!
L'aereo accoglie quindi i nuovi ospiti, di fianco ai nostri tre posti ci sono i posti centrali dove sono seduti  Silvia e Gionny, e a dividerci c'è questa signora salita a Colombo che mentre stiamo partendo è ancora al telefono, sembra quasi stia piangendo, forse per lo stato della sua salute, considerato che continua a tossire, potrebbe essere che stia dicendo addio a qualcuno, certo è che scenderemo ammalati, chissà cosa cavolo ci attaccherà!!
E dopo la solita preghierina ad Allah si riparte.
Tempo due secondi, quello dietro di me mette una musichetta ed  inizia a cantare una sorta di canzoncina-preghiera, sarà l'equivalente del nostro rosario, Silvia si guarda in giro per capire da chi cavolo arrivi questa nenia e quando vede la mia faccia, capisce tutto e si fa due risate!
Arianna decreta che se continua mette la musica dell'iphone senza cuffiette, così saremo pari, insomma diplomazia pari a zero, il bello deve ancora venire però, perché quello dietro di lei, fa anche peggio, allunga il suo bel piede e lo piazza sul bracciolo di Arianna, la quale si gira verso di me scandalizzata, anzi più schifata, e cavoli lo vedo io dal mio sedile, ma voi siete proprio fuori di testa!!
L'unica cosa che posso dire ad Arianna è di tirargli una bella gomitata, cosa che poi farà.
Queste sei ore paiono interminabili ma finalmente atterriamo.
Quello che ci era brutalmente sfuggito, è il significato di fare uno scalo in Arabia Saudita.
Scesi dall'aereo ci aspetta una fila interminabile per ritirare un foglietto che dovremo poi compilare e fatto questo veniamo divisi, gli uomini da una parte, le donne dall'altra, per passare il controllo, nel nostro infatti, al di là del fatto che quelle con il burka vengono fatte passare davanti perché essendo del posto hanno questo privilegio ( esattamente come capita a noi in Italia no?), ma noi il controllo lo passiamo al chiuso in uno stanzino, dove ovviamente queste signore si possono togliere il suddetto burka.
Passato questo controllo ci ritroviamo in un duty free davvero triste ed in una sala d'attesa anche peggio, nell'attesa di sapere dove ci dovremo imbarcare vado in bagno.
Beh anche qui vale una legge decisamente diversa, tu ti metti in fila per il bagno, ma poi entrano loro e ti passano davanti in totale scioltezza, i bagni tra l'altro fanno davvero schifo, dire che sono sporchi è dire poco.
Ritorno dagli altri che sono fermi in piedi, perché non c'è nessuna speranza di sedersi visto il numero esiguo di sedie, e decido di prendere qualcosa da mangiare.
Vado nell'unico posto dove c'è qualcosa di commestibile, prendo dei Tuc, la fila in cassa non si capisce bene dove sia, ma il commesso ha visto chiaramente che ero già li in fila, con in mano i Tuc e il dollaro che serve per pagarli,  quando arriva una del posto e ovviamente...passa davanti, peccato che la signora stia comprando l'intero negozio, praticamente sono i figli che stanno scegliendo, quindi immaginate 3 bambini dai 4 ai 6 anni liberi di fare quel cavolo che vogliono, quando finalmente finisce mica può pagare!! Eh no deve chiedere i soldi al marito, per cui blocchiamo tutto che lei, con il totale dovuto, va a chiedere i soldi al suo padrone!!
Finalmente ci imbarchiamo per le nostre ultime 5 ore e appena saliti decretiamo che non voleremo mai più con Saudia Air, neanche gratis!! Questo aereo è un disastro, non c'è neanche l'intrattenimento a bordo!! Ringrazio solo il cielo che siamo così stanchi che alla fine dormiremo.
Spezzo solo una lancia a favore di questa compagnia aerea, la colazione, per la prima volta nella mia vita mi sono vista servire una colazione decente, qualcosa che non sia a base di curry o una qualsiasi sorta di snack salato pieno di salse, aperto il pacchetto ci ritroviamo davanti dei pancake caldi da accompagnare con della marmellata, un sogno!!
E così finisce anche il viaggio di questo anno, meno rocambolesco dello scorso anno.
Bilancio?
Dei tre viaggi nel sud-est asiatico è forse quello che ci è piaciuto meno, lo Sri Lanka è bello ma per il turista è davvero caro, le entrate hanno dei prezzi davvero esosi, pensare di far pagare 30$ un ingresso è davvero tanto, per quanto riguarda le persone, ne abbiamo trovate di davvero magnifiche, come le signore del Bee View di Kandy, e persone davvero sgradevoli.
Il cibo è stato un altro tasto dolente, davvero troppo piccante!!
L'altro problema è stato sicuramente il troppo tempo passato in macchina, a noi le città piace esplorarle, ma qui le distanze, sebbene non enormi, diventano tali per le condizioni stradali, per cui è stato più il tempo passato in macchina che quello passato a visitare.
Siamo comunque contenti di esserci andati.
Per quanto riguarda le Maldive invece, a parte la comodità di avere due trasferimenti al giorno per l'atollo, che è una gran cosa, il cibo era sicuramente più appagante qui, il colore del mare, già sul nostro atollo, era più Maldiviano, però per  l'accoglienza, gli abitanti dell'isola, la pulizia dell'isola e la pulizia delle pic-nic e sandbank, decisamente meglio Asia inn.
Ora tocca pensare a quello del prossimo anno!!!


domenica 10 dicembre 2017

22-23/08/2017 snorkeling e sandbank

Questa mattina succede una cosa strana, mentre stiamo andando a fare colazione due tizi in motorino ci si affiancano e mi parlano come se ci conoscessimo, dopo qualche convenevole riesco a capire che mi hanno confusa con qualcuna che è andata alla festa dell'altra sera, ovviamente le illazioni sul fatto che in realtà sia proprio io che sono andata alla festa, di nascosto, fioccano!!
Oggi solo ed esclusivamente snorkeling, in effetti è stupendo.

















La giornata passa così, dentro e fuori dall'acqua fino al pranzo, poi di nuovo il caffè al Sea la vie e dopo di nuovo in spiaggia, nel pomeriggio c'è davvero molto nero all'orizzonte, ma entriamo lo stesso.
La cena è sotto la pioggia, partiamo con gli ombrelli, mentre ceniamo pare ci sia il diluvio universale, e già stiamo pensando a come ci conceremo rientrando, visto che ci sono delle piscine sulla strada!!
Girando per l'isola ci rendiamo conto di quanto siano praticanti, ovunque scritte del tipo che la donna non deve vestirsi in maniera provocante perché distrae l'uomo dalla sua fede in dio, la donna deve solo obbedire all'uomo e fare tutto quello che dice, e così via...
In effetti, passeggiando, si vedono le case aperte con le donne sedute per terra che...fanno le donne di casa, cucinano, sistemano, una donna molto gentilmente ci offre il frutto dell'albero del pane tagliato a fettine, che sta friggendo, è davvero buonissimo!!
Nonostante ciò, qualche donna che lavora c'è e sono nei negozi.
Pubblico queste foto che mi ha mandato Marcello, dopo che noi siamo partiti, sono stati invitati ad un matrimonio sull'isola, spero che Marcello e Cristina non si offendano!!
Queste sono esperienze uniche!!





Questa mattina fuori dalla nostra finestra mi vedo 3 donne che, nascoste dagli alberi, stanno facendo una qualche sorta di ginnastica, sono tenere!!
E finalmente riusciamo a vedere Nihad, gli dico che è il nostro ultimo giorno e vorremmo fare la sandbank, visto che del night fishing non ce ne frega proprio nulla.
Lui è come sempre molto accomodante ed essendo assolutamente poco organizzato, fondamentalmente non gli cambia nulla, per cui ci dice che non ci sono problemi, insomma possiamo fare un po' quel che vogliamo, non so, forse i napoletani l'hanno esaurito!!
Durante la colazione Marcello ci informa che hanno organizzato i turni, in modo che ci sia posto per tutti e soprattutto che nessuno sia costretto a mangiare sotto il maledetto ombrellone - forno a microonde.
Certo, diciamo che non dovrebbe essere compito degli ospiti organizzarsi dei turni per la colazione, ma d'altra parte Nihad non c'è mai!!
Alle 11 partiamo e abbiamo già deciso che, vista l'esperienza del caldone sulla pic-nic island, verremo via verso le 13.
Questa è davvero una lingua di sabbia, nel senso che nel tempo che siamo rimasti lì, abbiamo rischiato di trovarci in mare perché la lingua stava letteralmente sparendo, sono convinta che tra qualche anno non esisterà più, ad alcuna ora della giornata.











Anche qui un lato è calmissimo, l'altro davvero mosso, purtroppo non è ricchissimo di pesce, scopriremo poi da Marcello e Cristina, che sono stati qui ieri, che in realtà la parte ricca di pesce è quella mossa, che ieri però era calma e loro se la sono goduta!!
Siamo solo noi con una famiglia di spagnoli, che scopriamo alloggiare al Sea la Vie, hanno un sacco della pattumiera ed insieme ci prodighiamo a riempirlo con tutti i rifiuti che troviamo in giro, che sono davvero tanti.
Ad una certa ora avvistiamo parecchie meduse, di quelle davvero grosse, sono stupende, ma certo non innocue. Oddio, a sentire i ragazzi, qui non c'è nulla che fa male, gli chiedi delle meduse e la risposta è : "No, non fanno niente"
"Niente?"
 "Beh un po' di male, ma poco". Certo, se lo dite voi.
Poi gli chiedi degli squali : "No, sono innocui, qui c'è talmente tanto pesce!"
Calma, il succo è che non sono innocui, semplicemente hanno altro da mangiare, ciò non toglie che potrebbero cambiare idea, o avere un giorno di magra e decidere di mangiare noi, giusto?
Tornando a noi è arrivata l'ora di andare via, e devo dire meno male, vedere l'acqua che sommerge l'isoletta mi inquieta non poco.
E qui facciamo un errore madornale, siccome Arianna è ancora bianchissima e le gambe sono sempre in acqua, mettiamo la crema sulla schiena ma non sulle gambe, peccato che fare 30 minuti in motoscafo, alle 13,  con il sole a picco, senza crema....
Stasera ceniamo al Sea la Vie, devo dire la verità, non è affatto male, ma i piatti sono davvero striminziti, peccato perché il loro gelato al passion fruit è davvero spaziale!!
Ci fermiamo a chiacchierare con Marcello e Cristina, ci raggiunge Arianna e inutile dire che il risultato dell'errore commesso prima è molto evidente, le gambe di Arianna sono rossissime !!
Ci fermiamo in spiaggia a vedere le stelle, è uno spettacolo e sulla sabbia è un delirio di granchi e paguri, ma di quelli davvero grossi!!