martedì 14 maggio 2019

24/08/2018 Philadelphia: Rocky, South Street ed Il viaggio della speranza da Philadelphia a New York

Una tristissima colazione, in cui Marco ha preso delle banane improponibili, talmente verdi che neanche si sbucciavano!!
Alle colazioni tristi siamo ormai abituati,  condividiamo questo pensiero con degli italiani, seduti di fianco a noi e dopo quattro chiacchiere,  prendiamo la macchina in direzione South Street, una via molto particolare, che pare sia molto animata la sera, certo alle 10 del mattino un po' meno.















Che dire, folle ma stupendo!!! Peccato che il museo sia chiuso, è ancora troppo presto.
Da qui ci dirigiamo verso la scalinata di Rocky e chi troviamo? Gli italiani di prima, con il fiatone, per aver tentato di salire la scalinata, che pare infinita, così come faceva Rocky e così come fanno tutti quelli che si trovano qui, tutti tranne noi, sia chiaro!!






Decidiamo, anche se siamo in anticipo, di provare a riconsegnare la macchina.
Il navigatore ci dice che siamo arrivati, noi siamo davanti alla stazione ferroviaria, ma di cartelli della Alamo, neanche l'ombra!!
Rifacciamo il giro e proviamo ad entrare nel parcheggio della stazione per provare a chiedere, la tipa mi dice che è proprio lì dietro. Si ma dove? Se proseguiamo usciamo e quindi? Ci accostiamo all'ingresso del parcheggio sotterraneo e nel vetro del palazzo di fronte vedo riflesso il miraggio, la scritta "Return rent a car", ma vi sembra una roba normale?
Questi sono pazzi, qui sotto non si capisce nulla, ci sono cartelli Hertz, Avis...ad un certo punto chiediamo a quello che, potremmo definire,  il "baracchino" della Hertz, che ci indica di proseguire.
Ad un certo punto vedo uno che sta passando l'aspirapolvere in una macchina, ebbene si, è lui il nostro obiettivo.
Gli diamo le chiavi, questo fa un controllo sommario, come degli scemi non firmiamo nulla, per cui avrebbe poi potuto scrivere che avevamo consegnato la macchina distrutta, cosa che per fortuna non avviene, e saliamo in stazione per poi andare a prendere la MFL, la linea che ci porterà in centro.
Indicazioni ovviamente pari a zero, appena fuori ci sono due ragazze di colore, con un dente si e uno no, perse, nel senso che sembrano completamente fatte ed una signora bionda e distinta di una certa età.
"Vai a chiedere" mi sprona Marco, certo qui faccio sempre tutto io!!
Ovvio che chiunque sarebbe andato dalla signora bionda, ma io scelgo le due fatte, e mi danno pure le indicazioni!! Poi però mi tocca la ramanzina "Ma tu non sei normale, ci sono due che sembrano tossiche e di un altro pianeta e una invece che pare normalissima e tu da chi vai?" "La signora mi sembrava turista quanto noi, le altre erano chiaramente del posto, in ogni caso mi hanno spiegato tutto" E così facendo mi dirigo verso la meta.
Fare i biglietti è di nuovo un'impresa, ci vuole lo zip code, che noi non abbiamo, arriva in nostro aiuto una tipa che ci dice di mettere le ultime 4 cifre della carta più 4 zeri, e così otteniamo il biglietto da 2,50$ che ci porta in 10 minuti sull'11esima strada.
Proviamo subito ad andare in stazione per vedere se per caso c'è modo di salire sul bus prima del nostro, ma quello delle 13 pare partirà alle 16.30,  quindi meglio tenerci il nostro delle 14.
A questo punto si palesa l'incubo di Marco, avventurarsi con le valige al Terminal Market, che in realtà è meglio di quanto credeva, alla fine optiamo di nuovo per la cheesesteak , lui si siede e io vado a prendere il cibo.
Alle 12.40 siamo di nuovo in stazione, alle 13.40 dovrebbero imbarcare, nel frattempo il bus delle 13 è passato dalle 16.30 alle 13.20, buon per loro.
Il tempo passa, sono le 14 e ancora non dicono nulla, 14.15, 14.30, vado a chiedere e mi dicono che  la fila per quello di New York è quella in fondo, che ho la priority, che non sapevo di avere, e che chiameranno prima noi.
Il tempo scorre e arrivano le 14.45 e ancora nulla, sul tabellone lo da ancora in orario, Marco inizia a dare in escandescenza, propone di riprendere una macchina o almeno andare a vedere per un treno, guardo on line ed il treno è fuori discussione, 300 dollari!!
Arrivano le 15.00 e ancora nulla, adesso devono rispondermi!! Vado a chiedere e ancora tentano di indicarmi la fila "Ho capito che la fila è quella, ma quanto è in ritardo il bus?"
"Ah, credo 2 ore" vedendo la mia faccia chiede conferma alla collega e mi conferma "Si circa 2 ore, almeno"
Cosa??? Abbiamo scelto la Greyhound perché è un pilastro in America, ma cavoli, che fregatura!!!
Qui alla stazione però c'è anche un'altra compagnia, che pare non usi nessuno, ma chissene, andiamo a chiedere.
"Il bus delle 15.30 per New York quanto ci impiega?"
"2 ore" Ah...quindi uguale all'altro!
"Quanto costa in due?"
"44$" Ah...accettabile
Mi giro verso Marco, che gli dice : "Si ma è puntuale?" e qui abbiamo toccato un tasto dolente, il tipo ci guarda serissimo e indicando l'insegna dietro di lui ci tiene a specificare : "Io sono Peter Pan, non la Greyhound, i miei bus sono sempre puntuali"
Ok prendiamo questi biglietti e finalmente partiamo.
L'autista è una donna e rientra a pieno nei cliché della donna afroamericana che guida un autobus, sale, si infila i guanti senza dita, sbottona la giacca e va come una matta sorpassando tutti a destra e sinistra!!
Il viaggio fila liscio, abbiamo anche il wi.fi, arrivati però a New York, il traffico è infernale.
Una volta scesi scopriamo che il nostro bus è ancora a Philadelphia, oggi non è proprio partito, questi sono pazzi!!
Decidiamo di andare a piedi all'hotel, imbocchiamo quindi la 35th, e dovremmo esserci, ma dove diavolo è l'hotel? Inizio a farmi prendere dal panico, non è che ho sbagliato? Qui con 35 est, 35 ovest, 51 North ecc. ho cannato tutto e l'hotel è da tutt'altra parte? Come le peggio persone entro in altro hotel sperando che mi dicano quello che spero tanto di sentire e con mio grande sollievo la tipa mi dice che è appena prima di loro, ci siamo passati davanti e non l'abbiamo visto!!
Siamo all'Hampton Inn 35th Empire, tra la 5th e la 6th, posizione fantastica!!
Mi sono dimenticata di fare le foto, ma come tutte le catene è la fotocopia dei quello di Philadelphia.
Usciamo per la cena e decidiamo di andare al buffet sulla 31th che conosciamo bene, sembra quasi di essere a casa.

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