La sala della colazione è davvero piccolina, per cui appena finito, lasciamo subito il tavolo libero e partiamo verso Cape Elisabeth, dove pare ci sia un bellissimo faro. Posso solo dire che, almeno a livello scenografico, è il più bello che abbiamo visto in tutta la vacanza
Me lo immagino, in inverno, con il mare in tempesta, uno spettacolo!!
Andiamo quindi a Old Port, per vederla di giorno, devo dire che non è male, ma ieri sera era tardi, questa mattina è presto, per cui è ancora quasi tutto chiuso, l'unico aperto è uno Starbucks dove ci fermiamo a prendere da bere.
E' comunque molto carina, con i sui edifici in mattoni rossi, dei bei negozi ed i moli.
Oggi è il giorno dei fari, il primo è il Pemaquid Point Lighthouse.
Il faro è all'interno del Lighthouse Park, ed è in funzione dal 1827, sotto al promontorio, ci sono delle stupende e suggestive formazioni di roccia lavica su cui si infrangono le onde.
Prima di avventurarmi guardo i miei sandali cercando di capire se posso fidarmi a scalare queste rocce, poi vedo gente che ha 150 anni, ok hanno le scarpe da ginnastica, però io pareggio i sandali con l'età!!
Avviso : effettivamente bisogna stare un po' attenti.
Sopravvissuti e dopo aver fatto, per buona pace di Marco, il solito shopping nel negozietto di turno, ripartiamo.
Marco è arrivato al punto di dirmi :"E' in queste occasioni che mi piacerebbe poter estrarre dallo zaino una donna che venga con te a fare spese!" Amico!! Sono straveloce, più di così davvero non è possibile!!
Abbiamo un'ora e mezza di strada per arrivare a Marshall Point, il prossimo faro e sulla strada continuo a vedere cartelli di gente che vende i famosi mirtilli del Maine, alla prossima ci fermiamo però!!!
Conoscendo gli americani, che tra antibiotici e porcate varie, non sai mai cosa c'è in aggiunta nel piatto, chiedo : "Ma sono da lavare?"
"No sono pronti così, da mangiare subito!"
Mi rendo conto che la domanda era idiota, tanto per incominciare, anche volendo, come cavolo li lavo? Mica posso sfregarli uno per uno!!
Dovrei metterli a bagno con l'Amuchina, ma così pretendiamo un po' troppo, sarà quel che sarà, siamo vaccinati contro l'epatite A.
Questi manco con l'acqua sono stati sciacquati, ci sono pezzi di rami, di foglie, però sono buoni e così uno via l'altro, mangiucchiamo durante il viaggio.
Torniamo ai fari, Marshall Point, che si trova a Port Clyde, è diventato famoso grazie al film Forrest Gump, è qui che termina la sua corsa di ritorno dall'Atlantico.
C'è un comodissimo parcheggio, tenete presente che quando si va ai fari, si va dove finisce la strada, per cui si ha sempre la sensazione del "Se sbagliamo strada, poi riusciamo a tornare indietro?"
Il faro risale al 1832, ma nel 1857 la torre fu sostituita da quella attuale
Facciamo il giro nel museo e qui...non compro nulla!!
Sulla via del ritorno, costeggiando il mare, troviamo una bellissima spiaggia, o meglio, sembra più che grazie alla bassa marea, si sia creata una spiaggia, ma qui deve essere una cosa abituale, perché c'è parecchia gente attrezzata con sdraio e asciugamani, che si sta godendo la giornata.
Parcheggiamo lungo la strada, dove assolutamente non si potrebbe, ma qui sono parcheggiati tutti così, non romperanno le balle proprio a noi no?
L'unico vero problema è camminare nella "fanga" , per arrivare a toccare questo mare che è incredibilmente caldo!!
I miei poveri sandali!!
Questo posto è bellissimo, circondato dal verde, mare pulitissimo, verrebbe proprio voglia di fare un bagno, peccato che non possiamo.
Ormai stremati dalla fame, potrei anche mangiarmi i mirtilli, se solo fossero ricoperti di antibiotici ed epatite A, perché così probabilmente mi riempirebbero di più!!
Per fortuna troviamo "The Happy Claim" un ristorantino sperduto, di quelli dove anche se ti accoppassero appena entrati, nessuno ne saprebbe più nulla.
Tra l'altro, non abbiamo spiegazione, ma se notate le scritte, sono in tedesco, anche il menù è in inglese e tedesco, mah!
Indovinate cosa abbiamo mangiato? Ma ovviamente il lobster roll, altre due aragoste sterminate.
Verso le 16 arriviamo al LimeRock Inn di Rockland.
Questo posto è uno spettacolo, la casa è un piccolo gioiello.
Ci accoglie J.P che ci spiega il funzionamento della casa, dove abbiamo a disposizione sempre vari snack e bevande gratuitamente, e ci mostra la nostra camera.
Sul materasso ci fa trovare una shopper marchiata con il nome del B&B, con dentro la piantina della città e delle varie attrazioni, ci sono poi due bottigliette d'acqua e un vassoio con due cioccolatini.
Si scusa poi per le dimensioni ridotte del bagno, sinceramente ne abbiamo visti di molto più piccoli, è stretto ma lungo, c'è dentro il wc ed il lavandino, ma tra i due c'è parecchio spazio, siamo stati in posti dove potevi lavarti la faccia mentre facevi pipì.
Ci spiega che hanno dovuto tirare fuori 9 bagni dove prima ce n'erano due per cui, hanno dovuto ingegnarsi parecchio.
Devo dire che appena finisce la frase mi rendo conto che manca qualcosa, wc, lavabo, ma la doccia?
No ti prego, non può non esserci la doccia!!
Ma J.P si dirige sicuro verso l'armadio
Ed eccola !!!
Dentro l'armadio c'è la vasca/doccia, in foto sembra piccola ma vi assicuro che così non è, ha anche la doppia tenda per evitare fuoriuscite d'acqua, ci sono tutti i prodotti per l'igiene personale e degli asciugamani morbidi, ma non un morbido normale, un morbido che è impossibile che esista, per non parlare del potere assorbente...ok sembra che vi sto vendendo della biancheria, chiudiamola qui.
Comunque io adoro J.P, adoro questa casa, adoro gli asciugamani, mi sembra la casa di Jessica Fletcher!!
Scendendo dalla nuvola dove mi trovo ascolto J.P che ci indica come arrivare alla Main street e poi ci informa che sa che noi italiani non mangiamo molto presto, ma qui ci consiglia di non andare dopo le 19.00 perché alle 21, max 22, chiude tutto.
Ci sistemiamo, ci docciamo e poi usciamo.
Facciamo la nostra passeggiata tra i negozi che stanno chiudendo, vedo Marco che quasi esulta ma riusciamo ad entrare in uno, giusto prima che chiuda.
Trovo il mio addobbo ed in cassa la signora ci attacca bottone sul fatto che è stata in Italia, in realtà perché ha parenti italiani, però, secondo lei, noi guidiamo come dei pazzi, insomma mi pare di capire che non le sia piaciuta così tanto. Percorriamo la strada fino alla fine ma da mangiare, che ci vada bene, non troviamo praticamente nulla, decidiamo quindi di rientrare e cercare su internet qualcosa.
Il qualcosa è Burger King, l'unico vicino. Quando siamo all'estero, ed in posti dove si mangia relativamente bene, cerchiamo di evitare i fast food, è però anche vero, che quando non si sa cosa mangiare o non si trova nulla di interessante, diventano una certezza.
O così pensavo...
Ordiniamo quello con il pollo spicy, partiamo dal fatto che di spicy non ha nulla, il pollo fa schifo ed il pane...credo che abbiano spalmato sopra del burro, è davvero orribile, sto solo pregando che il pollo sia davvero ben cotto, perché per la salmonella non c'è vaccino, ciliegina sulla torta, mentre siamo a metà pasto, entra una a piedi nudi, che cammina per tutta la sala e poi fa un pezzo in cucina per andare a cambiarsi.
Ma come puoi pensare di camminare a piedi nudi, non solo dove ci sono i clienti, che è il problema minore, ma dove cucinano?
Il panino non riusciamo a finirlo, decidiamo che va bene così, al massimo abbiamo m&m's e altro da mangiare!!
Sulla via del ritorno facciamo la foto al Rockland breakwater lighthouse, non riusciremo infatti a visitarlo, ormai sta facendo buio ed il faro si trova a circa 1,4 km dalla costa, bisogna percorrere il frangiflutti, che è molto irregolare, bisogna porre attenzione e quindi serve la luce.
La foto è scattata con un obiettivo da 300mm, perché quel faro, dalla costa, è un punto lontano che "potrebbe essere un faro"
Rientrati in hotel, mi viene in mente che non ho ancora scritto al tipo del b&b Au Gite de la Chute, per dirgli di prenotarci l'escursione per le balene, ovviamente vorrei rispondere alla sua mail in cui mi chiedeva se eravamo interessati ed ovviamente non riesco a recuperarla dal telefono, meno male che con il tablet risolvo!!
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