Scendiamo per la colazione e considerata la scelta a menù, non possiamo fare altro che scegliere la Breakfast Continental, ma c'è un po' troppa roba, per cui dico alla cameriera, ovviamente in inglese:"Senza salame, senza uovo, senza formaggio" Ciò presupponeva che rimanessero pane, marmellata, miele, prosciutto e verdure.
Dopo 5 minuti mi arriva un piatto con il salame, marmellata e miele.
Ragazza...non ci siamo. La richiamo e le faccio presente che non è quello che ho chiesto, guarda il piatto, che per inciso ha portato lei giusto 3 secondi fa, e giusto per precisare, ci siamo solo noi a fare colazione, per cui non ha tipo 10 ordini per la testa ma, quasi stupita, mi dice : "Ah è vero!"
Dopo altri 5 minuti arriva con il piatto di Marco, piazza in mezzo marmellata e miele e a questo punto io mi chiedo se riuscirò a fare colazione a questo punto.
Ma io sono solo troppo pessimista, ecco che arriva il mio piatto e...beh c'è tutto, nel senso tutto quello che è previsto dalla colazione, per cui il salame, il prosciutto, il formaggio ecc..
E va bene, se va bene a voi, va bene anche a me!!
Nel frattempo arriva un'altra ragazza che si siede ed ordina, anche lei chiedendo solo alcune cose, amica non hai speranza, tanto ti portano tutto comunque!!
La nostra prima meta è il ponte delle aquile, costruito nel 1891, sul luogo dove furono accolti i cittadini usciti dalle carceri turche, il ponte è piccolino e oltrepassa un semplice torrente, sui piloni poggiano le 4 aquile di bronzo ad ali spiegate, simbolo di libertà, da qui parte il viale dello Zar, Boulevard Tsar Osvoboditel.
Proseguendo verso il centro costeggiamo un parco dove si trova un obelisco alto 34 metri con un monumento all'armata rossa, realizzato tra il 1952 ed il 1954, ricorda la cacciata dei nazisti, da parte dei russi, alla fine della seconda guerra mondiale
Sui lati, scene della rivoluzione di ottobre, delle battaglie della seconda guerra mondiale e dell'entrata delle truppe sovietiche in Bulgaria
Ed eccoci al monumento allo Zar Liberatore, realizzato tra il 1901 ed il 1903, alto 14 metri
Proprio di fronte si apre una piazza che porta alla cattedrale Aleksandre Nevskij, simbolo della città, occupa un'area di oltre tremila metri quadrati e può contenere settemila persone.
Fu realizzata in segno di riconoscenza verso la Russia, consacrata in memoria dell'eroe nazionale russo. la costruzione iniziò nel 1882 e terminò nel 1912, per fare lo foto all'interno dovrete pagare 10 Lev.
Uscendo vediamo una strana scultura su un tetto, non abbiamo idea di cosa sia.
Passiamo quindi dalla chiesa di Santa Sofia e vediamo la cattedrale da un'altra angolazione
La chiesa di Santo Sofia è il più antico edificio di culto ortodosso della città, ricostruita ed ampliata più volte, ha un interno in realtà spoglio, noi abbiamo visto solo l'esterno, ecco la pietra tombale di Ivan Vasov, il più importante letterato bulgaro, a lui è intitolato il teatro nazionale della città, la pietra è una morena del monte Vitosha, il poeta aveva chiesto che la sua tomba fosse realizzata con un elemento naturale
il leone in bronzo, davanti alla chiesa, scolpito nel 1933, rappresenta il coraggio dei soldati che combatterono per lo stato Bulgaro
di fronte alla chiesa c'è il palazzo Sinodale, sede del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa di Bulgaria
Proseguendo lungo il viale arriviamo alla bellissima chiesa russa di San Nicola, è all'interno di un parco, fu costruita fra il 1907 ed il 1914
Il teatro nazionale si trova all'interno del giardino civico, il più grande teatro di posa della Bulgaria, fu ricostruito nel 1929 dopo un incendio avvenuto nel 1923, la statua di bronzo della fontana raffigura una danzatrice, pieno di baretti, tavoli per il gioco degli scacchi ed un sacco di panchine
Dopo aver bevuto un caffè macchiato, proseguiamo verso il palazzo reale
Ed eccoci in una piazza davvero grande, con delle vetrate che danno una vista del sottosuolo dove c'è un ristorante
Siamo a Serdica, un'antica città romana, portata alla luce nel 2009 quando sono iniziati i lavori della metropolitana, i resti sono stati tutti ben conservati ed esposti
LA STATUA DI SOFIA |
In mezzo alle rovine, all'ingresso della stazione della metropolitana c'è la chiesa ortodossa di Santa Petka Samardzijska, scopriremo solo in seguito che ha un ingresso
Proviamo ad entrare nei magazzini Tzum, ma come indicato dalla guida, a parte per l'uso del bagno...
Queste sono le antiche terme, ora ospitano il museo storico della città
LA MOSCHEA |
LA SINAGOGA |
Usciamo, passiamo di fianco alla sinagoga e proseguiamo verso il mercato delle donne, dove speriamo di trovare qualcosa da mangiare ed in effetti...ci fermiamo in un baracchino che ha dei tavoli dove sedersi, prendiamo del pollo, delle salsicce e del pane pita, pranziamo con 5 euro in 2.
Rifocillati ripartiamo per tornare verso la Serdica e ci troviamo davanti questo monumento, non ho idea di cosa sia
Torniamo a Serdica perché vogliamo andare all'hotel Arena di Serdica, la cui particolarità è che ha al suo interno e precisamente sotto la sua hall, le rovine romane
A questo punto iniziamo davvero ad essere cotti, decidiamo quindi di tornare verso la Vitosha per entrare nella chiesa di Sveta Nedelja, all'inizio del viale, la chiesa che abbiamo visto ieri e dove oggi entreremo.
Tanto per cambiare ritorniamo sulla Vitosha e...questo è il paradiso!! Vendono zenzero ogni due metri, di quello candito ma a fette giganti, non i soliti quadratini e oltretutto costa nulla!!
Va beh, inizio con un 3 etti, e sconvolgo la commessa, che pensava ne prendessi a malapena 1.
Arrivati al parco del palazzo della cultura tocca accelerare perché inizia a piovigginare.
Quando usciamo per la cena, per fortuna ha smesso, stasera ceniamo al Garden House, che dire...locale carino, io ho preso dei noodles, che tutto erano, tranne che orientali, Marco ha preso una pizza con tre strati di mozzarella, insomma speso poco ma di certo mangiato poco.
In compenso sulla strada del ristorante, che si trova tra il parco del palazzo della cultura e l'inizio della Vitosha, sono presenti ancora alcuni dei pochi negozi antichi di Sofia rimasti, ossia negozi sottoterra, dove l'acquirente deve piegarsi per poter pagare e ritirare la merce
Questi sono proprio sotto la strada, vedete la signora che si affaccia? Ci sono poi un sacco di negozi chiusi, nel senso che c'è una vetrina, con dentro una persona circondata da merce, tipo accumulatore seriale, ed che ha solo una finestrella per darti ciò che vuoi.
A nanna, domani si va al monastero.